La rievocazione storica
Il Palio del Barone si svolge il 16 agosto a Tortoreto, ma è preceduto da una serata inaugurale l’11 agosto (in questa occasione vengono allestiti spettacoli in piazza e si procede alla benedizione del drappo del palio). La sera del 16 agosto si svolge il corteo storico, che parte da Piazza Libertà e attraversa il centro storico fino a raggiungere Piazza Campo della Fiera, in cui si svolge il palio; il corteo è composto per la maggior parte da figuranti locali, cui si aggiungono delegazioni provenienti da altri territori, con le quali negli anni è stato stretto un rapporto di reciproco scambio. La sera del 16 agosto il gruppo dei figuranti del Palio del Barone si raduna in Piazza Libertà e attraversa il corso per accogliere le delegazioni esterne davanti alla chiesa di san Nicola; a questo punto il corteo, percorrendo Via XX settembre, risale per Piazza Liberati, di lì in Piazza Libertà, per chiudersi in Piazza Campo della Fiera. Il corteo è introdotto da suonatori di chiarina e tamburini, e ogni delegazione porta con sé il proprio gonfalone.
All’arrivo del corteo in Piazza Campo della Fiera, il barone legge solennemente il bando con cui si dà inizio ai giochi e consegna al vicario le chiavi della città. Il corteo e il palio rievocano la figura del barone Roberto da Tortoreto, feudatario di Federico II di Svevia, e la sua fedeltà all’imperatore; nello specifico, si rievoca l’organizzazione di solenni festeggiamenti allestiti nel 1234 dal barone di Tortoreto in occasione della visita di Rinaldo di Brunforte, vicario federiciano. Il palio consiste nella sfida tra i due rioni storici di Tortoreto, Terravecchia (che ha come simbolo una tortora) e Terranova (che ha per emblema un corvo), che competono tra loro in una vasta gamma di giochi storici per conquistare il Drappo della vittoria. Il barone e la baronessa, accompagnati dalla Gran dama e dalla nobiltà, assistono alla sfida tra i due rioni; durante il palio si alternano, alle gare vere e proprie, anche momenti teatrali e da spettacoli di danza medievale e di trampolieri, giocolieri, sbandieratori.
Durante gli intermezzi teatrali viene rievocata la liberazione del prigioniero Omodeo Contanello, originario di Modena, detenuto da Federico II e dato in consegna al barone Roberto; durante la visita del vicario viene concesso al prigioniero di battersi in duello e, in caso di vittoria, conquistare la libertà. L’evento si conclude con uno spettacolo di fuochi pirotecnici con cui si mette in scena l’incendio della Torre dell’orologio.
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