La rievocazione storica
L’evento commemora la (leggendaria) cessione, in epoca medievale, del nome del paese “San Donato” (in dialetto San Donà) al borgo che si trovava sull’altra sponda del fiume Piave, in cambio del tributo di due galli capponi all’anno.
La manifestazione prende il via nel primo pomeriggio con iniziative che variano di edizione in edizione (mercatino e giochi medievali, sfilata di carrozze e di figuranti in costume medievale). Nel tardo pomeriggio, nella piazza del palazzo comunale di Musile di Piave si forma il corteo storico in costume medievale, con tamburini e sbandieratori, guidato dal sindaco, dalle autorità e dalla figura del doge e della dogaressa.
Dopo aver sfilato per la città, il corteo si dirige poi verso il fiume Piave. Qui, a metà del ponte della Vittoria, incontra la corrispondente delegazione del Comune di San Donà di Piave, con il sindaco, le autorità e i figuranti in costume popolano. Questi portano con sé la stia con il tributo: i due galli capponi. Il corteo, ora composto da entrambe le delegazioni, si dirige verso il palazzo comunale di Musile di Piave dove, alla sommità della scalinata esterna, il banditore legge al popolo il Patto Solenne d’Amistà, che viene sottoscritto dai due sindaci. Viene poi pagato il tributo con la consegna dei due galli capponi da parte del sindaco di San Donà di Piave al sindaco di Musile di Piave.
Il Patto tra i sindaci, il doge, la dogaressa e il banditore viene suggellato con un brindisi con vino rosso locale. La festa continua fino a notte inoltrata nel centro cittadino, con varie iniziative culturali e ricreative. I locali del centro, per l’occasione, servono piatti della tradizione gastronomica veneta.
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