La rievocazione storica
La rievocazione storica denominata Ocriculum AD 168 è legata all’area archeologica dell’antica città di Ocriculum, nei pressi della moderna Otricoli, in provincia di Terni. Essa è una delle più estese aree archeologiche dell’Italia centrale con 36 ettari di superficie, considerata uno degli attrattori turistici dell’Umbria meridionale. I resti della città, attraversata dalla Via Flaminia e lambita da un’ansa del Tevere, sono inseriti in un paesaggio naturale che nei secoli non ha subito grandi trasformazioni.
Della città di Ocriculum, visitabile con percorsi pedonali, sono attualmente ben visibili i principali edifici dell’antico abitato romano: il complesso cosiddetto delle “Grandi Costruzioni”, il teatro, le terme, un maestoso pilone d’ingresso, un grande ninfeo, un tratto basolato dell’antica Via Flaminia su cui si affacciano due grandi monumenti funerari e una fontana pubblica, l’anfiteatro, numerosi altri monumenti e, a est della città romana, lungo la SS3 Flaminia, la necropoli preromana, che risale al VII sec. a.C. Alla valorizzazione del patrimonio archeologico e alla sua particolare fruizione tematica contribuisce dal 2012, come costola della locale Pro Loco e poi, dal 2015, con una propria struttura, l’Associazione Culturale Ocriculum che organizza appunto la rievocazione storica romana Ocriculum AD168, ormai giunta alla sua decima edizione.
La manifestazione è organizzata nei tre giorni dell’ultimo fine settimana di maggio e rievoca i fasti dell’antica città al tempo dell’imperatore Marco Aurelio, nell’anno 168 d.C. appunto, sotto il cui regno la tradizione fa risalire il martirio, avvenuto a Damasco, di San Vittore patrono di Otricoli, giovane tribuno che da questa città proveniva. Per l’intero fine settimana, all’interno dell’area archeologica, circolano persone abbigliate secondo il costume romano del II secolo, si ricreano “spazi perduti” e si riabitano gli edifici monumentali dell’antica città. Nell’arco di tre giornate ai visitatori è offerto quello che, dai suoi organizzatori, è definito come uno «speciale viaggio nel tempo e nello spazio», grazie alle ricostruzioni e all’uso di ambienti nei siti in cui sono state ritrovate le loro evidenze archeologiche. Si ricostruisce la Porta Romana che costituiva l’ingresso monumentale alla città per chi proveniva, appunto, dall’Urbe; essa era posta nei pressi di importanti monumenti funerari.
Entrando da Porta Romana, il visitatore, può cambiare la valuta moderna con altre monete, gli antichi aurei, chiamati sesterzii e asses, da utilizzare poi per l’acquisto di vari beni e servizi offerti all’interno della zona archeologica nel contesto della manifestazione; viene anche ricostruito il castrum militare della XVI Legio Flavia, la stessa che all’epoca, nel II secolo d.C., era di stanza in Siria e in cui doveva servire colui che poi divenne San Vittore. Nel castrum trovano ricovero anche alcuni membri di altre legioni provenienti da altre realtà rievocative di tutt’Italia e che impersonano militari venuti da lontano. L’area archeologica è disseminata di ricostruzioni e “scene” che permettono al visitatore di “calarsi” nella vita del tempo, in quella dei militari, ma anche di quella della gente comune nella sua quotidianità, passeggiando e comprando alimenti e oggetti di vario genere nel mercato, popolato di artigiani, farmacisti, fornai, ecc., che doveva affacciarsi sulla via principale della città. Anche fra i figuranti che impersonano i mercanti ve ne sono molti che provengono da altre regioni italiane.
Grazie alla ricostruzione delle tabernae, delle popinae e delle cauponae si possono gustare ricette che permettono di sperimentare gli antichi sapori della cucina romana. Oltre a quello dei soldati delle legioni, vi sono altri corpi che mostrano il loro modo di lavorare, anche attraverso la ricostruzione di un excubitorium (una torre di avvistamento), il posto di guardia dei vigiles urbani, curatori dell’ordine pubblico di giorno e della vigilanza notturna delle strade, protettori della città dagli incendi con il loro carro pompa, nonché guardia del corpo del Praefectus vigilum che nelle occasioni ufficiali scortavano le personalità della città con, alla testa, i littori, simbolo del potere di Roma. I rievocatori mettono in scena anche la giornata tipo di bambini e ragazzi dell’epoca, mostrando come vivevano in famiglia, seguendo le lezioni dal ludimagister e passando il tempo libero usando i loro giocattoli ed oggetti personali. In ciò che rimane di un edificio termale, si mostra come in esso si doveva passare il tempo dedicato al relax e alla cura del corpo con l’esecuzione dal vivo di musiche, danze ed esercizi ginnici. In altri spazi gli attori del tempo, chiamati saltatores, mettono in scena commedie o altri tipi di opere di autori del teatro antico.
Si propongono anche le simulazioni di ludi gladiatorii e gli incontri a squadre nell’antico gioco sferistico dell’harpastum all’interno dell’anfiteatro, uno dei più grandi del centro Italia. Infine, si ripropongono anche i riti religiosi, in cerimonie pubbliche e private con cortei di legionari e di civili. I rievocatori propongono anche la ricostruzione della vita frenetica che animava il porto sul Tevere, utilizzato fino alla metà del XIX secolo e inattivo solo dopo una violenta alluvione che tagliò l’ansa del fiume in cui esso si trovata. I visitatori, oltre a percorre le strade della zona archeologica osservando le numerose “ricostruzioni”, possono essere accompagnati da guide in abiti storici che, vestendo i panni di antichi personaggi della città, raccontano della loro vita e di quella di tutti i suoi abitanti in speciali visite tematiche. Da una parte, i ciceroni in abiti storici, illustrano la storia e i monumenti di Ocriculum e, dall’altra, introducono i turisti all’interno del percorso rievocativo e dei suoi “banchi didattici”.
Gli enti coinvolti nell’ideazione e organizzazione di Ocriculum AD 168 sono l’Associazione Culturale Ocriculum e la Pro Loco di Otricoli, sostenuti dal Comune della città, accompagnati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, dalla Fondazione CARIT, con il sostegno dell’Associazione Nazionale Carabinieri, della Croce Rossa Italiana e della Protezione Civile.
Il numero di persone coinvolte nell’organizzazione dell’evento è circa 200, fra gli aderenti dell’Associazione Ocriculum che figurano come rievocatori e staff organizzativo, mentre i consulenti e rievocatori esterni provenienti da altre associazioni sono in media tra le 50 e le 100 unità. Le persone che partecipano alle tre giornate della rievocazione storica come spettatori sono grossomodo 6000.
Protagonisti
Associazione Culturale Ocriculum (organizzatore dell'evento)
Comune di Otricoli (ente promotore dell’evento)
Pro Loco di Otricoli (organizzatore dell'evento)
Localizzazione
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