La rievocazione storica
La Fuga del Bove è gestita da un’istituzione cittadina, l’Ente Fuga del Bove che è costituita dal Sindaco, dall’Assessore alla Cultura, dal Presidente dell’ente e dai Priori dei quartieri. Per l’organizzazione della manifestazione, l’Ente Fuga del Bove lavora tutto l’anno e supporta i quattro quartieri di Montefalco, denominati S. Bartolomeo (contraddistinto dal rosso), S. Fortunato (contraddistinto dal giallo), S. Francesco (contraddistinto dall’azzurro) e S. Agostino (contraddistinto dal verde).
L’evento inizia, ormai da anni, con il Banchetto Rinascimentale durante il quale si esibiscono i giullari e si può assistere a spettacoli ogni anno diversi; si prosegue con il Corteo Storico, il 12 agosto, dopo il quale viene premiato il quartiere che meglio ha rappresentato, grazie agli abiti storici e all’interpretazione dei diversi personaggi, l’epoca – ogni anno diversa – che gli viene assegnata. Successivamente si susseguono le gare degli sbandieratori e dei tamburini. Il 13 agosto si mette in scena lo spettacolo teatrale in cui le compagnie dei quartieri recitano nella piazza centrale di Montefalco, rievocando, ogni anno, una tematica diversa assegnata dal Presidente della Commissione Storica Artistica. La sera del 14 agosto si compete nelle gare della balestra e nella corsa della staffetta per poi arrivare fino al 19 agosto, giorno conclusivo in cui si realizza la gara più sentita, la Corsa dei Bovi.
Nel corso delle diverse gare, gli Sbandieratori e i Tamburini, i Balestrieri e gli Staffettisti, figure ormai emblematiche per ciascun quartiere, scendono in campo per la conquista del “Falco d’Oro”. Nel contesto della piazza rinascimentale, i balestrieri gareggiano davanti all’antico Palazzo Comunale, decorato con arazzi e vessilli. La gara della Staffetta, che si svolge lungo le vie del centro storico, rappresenta il momento rievocativo della vecchia Fuga del Bove.
Il Corteo Storico si riferisce, come l’intera manifestazione, agli anni che vanno dal 1450 al 1499, periodo di massimo splendore culturale ed artistico di Montefalco, grazie anche alla presenza del pittore fiorentino Benozzo Gozzoli che affrescò Chiesa di S. Francesco. Gli oltre quattrocento figuranti percorrono il Centro Storico, passando dal Corso Mameli fino alla Piazza del Certame. Secondo quanto riferito dai rievocatori stessi, “si rivivono nel corteo le atmosfere della seconda metà del XV secolo, le sue luci, le sue ombre, i fervori, i fermenti della Città di Montefalco, che in quel momento della storia, toccò i vertici del suo fulgore artistico, culturale e sociale”. Negli anni, quella del Corteo è diventata una competizione molto sentita dai quartieranti.
Ogni quartiere realizza il suo corteo storico, che sfila anche nelle serate del 14 e del 19 agosto. La vittoria del corteo storico non si va a sommare ai punteggi che portano alla conquista del Falco d’Oro. Il premio per il corteo, messo in palio dall’Associazione “Un sorriso per te”, viene assegnato la sera stessa dopo il verdetto dei giudici convocati dalla Presidente della C.S.A. I membri della giuria sono esperti di storia del costume, di storia dell’arte e di sartoria e giudicano rispettando quanto previsto nel regolamento stilato per la prima volta nel 2015 da parte della CSA e messo a punto nel 2022. Ad aprire ogni corteo storico, e a varcare per primo la Piazza del Certame, palcoscenico di quasi tutte le gare della Fuga del Bove, solitamente, è il portastemma che mostra il simbolo del quartiere. Con il rullare dei tamburini e con lo sventolare delle bandiere, i tamburini e gli sbandieratori – seguiti, nella serata del 14 agosto, anche dai balestrieri e dagli staffettisti – annunciano sempre il corteo nobiliare che si apre dietro di loro. Seguono la coppia dei Priori, composta dal Priore del Quartiere accompagnato da una figura femminile, che indossano abiti realizzati, nei colori di ciascun quartiere, con stoffe pregiate (velluto, velluto damascato, broccato e seta preziosa), ricamati con perle e pietre e filo dorato. Dopo di loro sfilano coppie di nobili, dame singole, paggi e damigelle, sempre nei colori dei quartieri.
Dal 2015, è stata introdotta la possibilità di arricchire il corteo con un’allegoria, sempre inerente al periodo storico della rievocazione. Negli anni, i quartieri hanno realizzato tableau vivant, scene di vita quotidiana quattrocentesca, ispirate ai dipinti d’epoca presenti sia sul territorio, sia altrove. Il corteo storico, nel corso degli anni, si è avvalso del lavoro di tante figure differenti, interne ad ogni quartiere: ragazzi che creano strutture in legno e ferro, falegnami e fabbri, agricoltori che mettono a disposizione i loro mezzi per il trasporto delle strutture, sarte (con il supporto delle diverse sartorie), ragazze che si dedicano al trucco o alla realizzazione delle acconciature, cerimoniere che logisticamente dirigono la messa in scena di tutta la serata nella Piazza del Certame.
Nella serata del 12 agosto, i singoli gruppi dei Tamburini e degli Sbandieratori guidano i cortei e sono ambasciatori della festa. È dall’unione di tutti gli Sbandieratori, Tamburini e Chiarine che, nel 1996, nasce il Gruppo Sbandieratori e Musici Di Montefalco, riunendo sbandieratori e tamburini di tutte le età provenienti dei Quartieri. Il 13 agosto la Piazza del Comune si trasforma nel palcoscenico per i quattro spettacoli realizzati dai quartieri a partire dal 2001. Gli spettacoli, cui prendono parte oltre trecento figuranti, sono il risultato del lavoro fatto sul tema assegnato che varia ogni anno, diverso di volta in volta per rinnovare la curiosità e l’attenzione del pubblico. Entro il mese di marzo di ogni anno, come da regolamento, la Presidente della C.S.A. si riunisce con le Responsabili dello spettacolo di ogni Quartiere per la scelta del tema degli spettacoli.
Ogni quartiere fa delle proposte e, con un sorteggio, si decreta il tema, unico per tutti e quattro i quartieri, che andrà ad ispirare le scenografie, le coreografie, i testi, gli abiti, le musiche, gli effetti scenici e le luci. Nel 2015 è stato stilato il regolamento relativo agli spettacoli, tutt’ora in vigore, messo successivamente a punto nel 2022. Vengono scelti temi che non devono essere del tutto inerenti al periodo storico. Allo spettacolo partecipano circa 300 quartieranti di tutte le età, sia in scena sia dietro le quinte. Ogni quartiere cerca di sfruttare al meglio la “scenografia naturale” offerta dalla Piazza del Comune (detta anche Piazza del Certame), palcoscenico dal quale emerge il Palazzo Comunale del XII secolo. La giuria, scelta dalla Presidente della C.S.A., al termine degli spettacoli si riunisce per valutare gli spettacoli e per proseguire con la lettura del verdetto e decretare quello vincente. Un’altra gara della Fuga de Bove è quella con la balestra da banco. Dal 1984 – quando si disputò per la prima volta – ad oggi ha visto protagonisti ragazzi e ragazze non professionisti che si allenano durante tutto l’anno.
Il bersaglio da centrare, che ha una nuova veste dal 2022, raffigura la testa del toro, simbolo principale della rievocazione, che ha al centro dei cerchi concentrici e sullo sfondo i colori dei quartieri. I cerchi consentono un rapido computo del punteggio realizzato così da consentire al pubblico di seguire la gara in modo più agevole. Ogni balestriere scocca una freccia a turno. La somma dei punteggi dei balestrieri, quattro per quartiere, stila la classifica finale. A fine gara, viene consegnata al miglior balestriere la Freccia d’Oro. La sera stessa viene assegnato il premio al quartiere vincitore per la balestra da banco e il punteggio totale di tale gara viene sommato alle altre per la conquista del “Falco d’Oro”.
Terminata la gara della Balestra, si passa alla messa in sicurezza del percorso per la staffetta che, il 14 agosto, si snoda nel centro storico attraverso Piazza del Comune (partenza), Via Ringhiera Umbra, via delle Grazie, via Quattro Novembre e Corso Mameli (detto “lo stradone”). I tratti hanno caratteristiche diverse e si alternano tra discese e salite. Gli staffettisti si posizionano in base al sorteggio nelle corsie la cui estrazione viene fatta in presenza dei Quattro Priori e annunciata dal Presidente dell’Ente. Da cinquant’anni, la staffetta podistica è uno degli appuntamenti più attesi dell’anno e, dal 1998 i suoi vincitori ricevono il Trofeo “Marco Gambacurta” messo in palio dal Coni Regionale. La rievocazione termina, dal 1988, il 19 agosto con la “Fuga del Bove (anche detta Corsa dei Bovi o Fuga de lu Bove), considerata l’evento principale fra quelli realizzati nei diciannove giorni di manifestazione. Ad ogni quartiere viene affidato un toro da allenare e curare durante tutto l’inverno. Il quartiere che correrà nel minor tempo possibile vincerà la competizione e avrà come premio l’ambito Palio della Fuga del Bove che, ogni anno, viene dipinto da un artista differente e conosciuto. Per l’occasione viene allestito il “Campo de li Giochi” presso il parcheggio di Viale della Vittoria, con la realizzazione di un percorso che si snoda attorno allo spazio che ospiterà gli oltre 2.500 spettatori. Vengono create due piste di 195 metri, ovali, ad anello con sabbia compattata, per renderla elastica, sui cui correranno i tori. Il campo viene allestito con festoni e stendardi riprendendo i colori dei quartieri.
Secondo quanto affermato dai rievocatori: “È la gara più sentita e più temuta dai quattro Quartieri. È una gara difficile e molto sentita: serve resistenza, tenacia e allenamento anche in solitaria, anche se i giostratori, per prepararsi, si allenano insieme. Il toro più veloce vince il Palio. È questione di secondi, di false partenze e dell’insegnamento che viene dato al toro per imboccare le curve e non uscire dalle linee tracciate sulle corsie per non essere sconfitti e penalizzati. La gara ha inizio dopo il Corteo Storico, in cui i nobili sfilano fieri onorando i giostratori, preceduti dalla Delegazione Comunale e dai rappresentanti dell’”Ente Fuga”. Viene nominato il Capo Caccia che fa la lettura del bando prima dell’inizio della gara e dà il via alla competizione. Per quel che riguarda la gestione burocratica e la logistica della rievocazione, sono coinvolte una cinquantina di persone interne all’Ente Fuga del Bove. Considerando anche tutte le attività dei quattro quartieri, inclusa quella relativa all’offerta enogastronomica con l’apertura delle Taverne e con il Banchetto Rinascimentale, si superano le mille persone impegnate nella realizzazione della manifestazione. Per quanto concerne il numero dei partecipanti, in anni ordinari, la Prefettura di Perugia è arrivata a registrare, fra il primo e il 19 agosto, oltre centomila presenze. Per alcune iniziative sono previsti biglietti a pagamento che arrivano, sempre in un’annata media, a circa 4000 unità. L’Ente Fuga del Bove mantiene strette relazioni con due gruppi storici presenti nel territorio di Montefalco, il Gruppo Storico Sbandieratori e Tamburini ed il Gruppo Storico dei Balestrieri, entrambi nati per iniziativa dei gareggianti dell’Ente.
Protagonisti
Ente Fuga del Bove (organizzatore dell'evento)
Comune di Montefalco (ente promotore dell’evento)
Localizzazione
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