La rievocazione storica
La rievocazione storica del Calendimaggio di Assisi si riferisce ad un’epoca di riferimento ampia, che comprende all’incirca due secoli e va, come indicato dai suoi organizzatori, dal 1200 al 1442 «per la parte storica». Per quel che riguarda il repertorio musicale, il riferimento cronologico arriva fino all’anno 1580. Come si legge nello statuto, approvato nel 2016 e rivisto nel 2021, il Calendimaggio è così definito nel suo quarto articolo: “Festa popolare (…) che, ispirandosi alle tradizioni medievali della Città di Assisi, celebra ogni anno il ritorno della primavera con una gentile tenzone musicale, corale, poetica e di
ricostruzione di ambienti e cortei storici fra le antiche fazioni, che sono: la Nobilissima Parte de Sopra; la Magnifica Parte de Sotto”. Questa «gentile tenzone» viene organizzata nell’arco di quattro giorni, fra il primo mercoledì ed il primo sabato di maggio, nella settimana che cade dopo il Primo Maggio.
Nel corso dell’anno – soprattutto nel periodo che precede l’evento – l’Ente Calendimaggio organizza un cartellone definito di «avvicinamento alla festa» ed altri eventi collaterali come concorsi, seminari, rassegne estive, ecc. È nel 1954 che la festa di rievocazione assume, con la partecipazione di una buona
parte della cittadinanza, la forma che viene proposta anche nell’attualità: si organizza una sfida incruenta fra le due “Parti” della città che rievoca quelle avvenute nell’epoca di riferimento epurandole della violenza che un tempo le caratterizzava. Secondo gli attori locali consultati”, «le due fazioni danno vita ad una contesa che rievoca i tempi di Calendimaggio. La partecipazione popolare è così intensa che, per quattro giorni, la città rivive in ogni sua dimensione quell’atmosfera che l’aveva caratterizzata nei secoli».
Per gli organizzatori risulta complicato spiegare quali siano le fasi di preparazione del Calendimaggio in quanto esse vengono da loro percepite come estremamente complesse. Le due Parti lavorano in gran segreto, organizzate in gruppi a seconda dell’ambito in cui essi stessi si cimentano – sartoria, settore tecnico, scenografia, scrittura dei testi, ecc. – e a seconda e dell’evento da preparare – cortei, rievocazioni nei vicoli – detti “scene” -, sfida canora, ecc. La Nobilissima Parte de Sopra e la Magnifica Parte de Sotto lavorano ininterrottamente quasi durante tutto l’anno, con una pausa solo nei mesi immediatamente successivi allo svolgimento della festa. Il lavoro diviene particolarmente intenso nei mesi di febbraio, marzo e aprile, durante i quali le idee prendono forma e vengono, man mano, realizzati i nuovi costumi, le scenografie e le drammaturgie. Queste ultime vengono scritte ogni anno in dialetto «medievale», come anche vengono redatti i commenti ai due cortei storici che si realizzano, denominati dagli assisiati sfilate.
Ogni gruppo, fra cui il coro e i musici, provano con sempre maggior frequenza a misura che la Festa di Calendimaggio si avvicina e l’Ente cura il coordinamento delle diverse fasi di preparazione e degli eventi cercando di rispondere alle esigenze delle due Parti, facendo anche un lavoro di mediazione con le istituzioni. Gli elementi strutturali della festa vengono identificati nella consegna delle chiavi, nei bandi di sfida, nell’elezione della Madonna Primavera, nelle Scene di Parte e in due cortei storici, uno “del giorno” e uno “della sera”.
Le date dei quattro giorni della rievocazione, fino a qualche anno fa, erano fisse e andavano sempre dal 29 aprile al primo maggio, così come gli organizzatori dicono avvenisse dal medioevo. Successivamente si è deciso di celebrare la rievocazione storica in una data mobile, per evitare di festeggiare il Calendimaggio troppo a ridosso della festa laica del Primo Maggio.
Il primo giorno di festa, il mercoledì, nel pomeriggio, prima di incontrarsi nella piazza del Comune, le due fazioni partecipano alla “Benedizione dei Vessilli”, che per la Parte de Sotto ha luogo nella Basilica di San Francesco mentre, per la Parte de Sopra, avviene nella Cattedrale di San Rufino. Questi eventi sacri vengono così descritti: «Si tratta di cerimonie religiose molto brevi ma sentite, alle quali non partecipa sempre una gran quantità di costumanti, ma di fatto è l’ultimo momento intimo che le parti vivono prima di cominciare la sfida. Per questo è avvertibile un’atmosfera di tensione e di commozione insieme». La “Benedizione dei vessilli” è percepita dai suoi organizzatori e partecipanti come l’unico momento religioso di una festa assolutamente profana. Dopo la benedizione, i rievocatori si ritrovano nella Piazza del Comune per la “La Consegna delle Chiavi”. Essa è un atto simbolico con il quale il sindaco offre al Maestro de Campo la potestà giudiziaria per il periodo della manifestazione. Nella stessa giornata sono organizzati i primi cortei storici alla fine dei quali avviene la lettura dei “bandi di sfida”, occasione per «colpire verbalmente la parte avversaria con le armi dell’ironia e del sarcasmo». Il giorno successivo, giovedì, dopo il suono della Campana delle Laudi, si assiste all’ingresso e alle sfilate dei cortei delle Parti, ai giochi di sfida tra le Parti, – ovvero la gara di tiro dei balestrieri, la corsa delle tregge (carri rustici senza ruote trainati, in questo caso, da tre persone) ed il tiro alla fune – avviene l’elezione di Madonna Primavera. La Parte che avrà vinto almeno due delle tre competizioni potrà eleggere fra le sue cinque Madonne, la regina della Primavera. Ogni Madonna viene abbinata, a sorte, ad un balestriere: sarà eletta colei che sarà stata abbinata al balestriere che avrà totalizzato il punteggio più alto. La Parte che elegge Madonna Primavera acquisisce la possibilità di rappresentare per prima le scene nell’edizione successiva.
La sera dell’elezione di Madonna Primavera, nell’edizione del 2022, la Parte di Sopra ha messo in scena una rievocazione di vita medievale, come la sera precedente aveva fatto la Parte di Sotto. Riferiscono i soggetti locali coinvolti nella ricerca: «Il protocollo parla di rievocazioni di vita medioevale, anziché di “scene”. In realtà non si “rievoca”, semmai si “evoca”, ma è ancor più giusto dire che si “vive” una notte di Medioevo. Ogni Parte organizza questo veridico salto nel passato, in un brano di città di propria pertinenza. Sono ammesse a partecipare alle scene soltanto persone in abiti medievali, appartenenti della Parte di turno». Il venerdì, dopo lo spettacolo del gruppo degli Sbandieratori di Assisi ed il “Calendimaggio dei Piccoli” (per lo meno per l’edizione 2022), alle 21:30 in Piazza del Comune, sfila il Corteo della Sera; dopo il suono della Campana delle Laudi, «le Parti si sfidano di nuovo in Piazza del Comune attraverso cortei caratterizzati da fuochi e dolci atmosfere che recano con sé la sottile mestizia per la fine del sogno». Il sabato ha luogo il Corteo del Giorno.
I due cortei sono percepiti come i momenti nei quali maggiormente si concretizza la sfida fra le due Parti: «durante i cortei del giorno – grazie ai “commenti” di cui sopra – si raccontano storie e vicende, spesso fantastiche, ma pur sempre attinte a modelli narrativi medievali in un alternarsi di effetti scenografici, coreografici e azioni teatrali». Successivamente avviene la lettura dei Bandi di Sfida e, alle 21:30, ha luogo la sfida canora: i cori delle due Parti si alternano nella “conchiglia” appositamente montata per garantire una migliore diffusione acustica ed eseguono tre brani a testa. Il primo brano, detto “di sfida”, è comune alle due Parti. Gli altri due brani vengono liberamente scelti da ciascuno dei cori. Conclusa la sfida canora, i partecipanti aspettano in piazza il responso dei giurati, riuniti presso gli uffici del Comune, nel palazzo del Capitano del Popolo. Infine, il Maestro de Campo declama la fatidica frase: “Popolo de Ascesi! Noi, Maestro de Campo, avvalendoci dei pieni poteri conferitici, udito lo parere dell’eletto collegio dei giudici ai quali abbiamo demandato lo compito di indicarci quale delle due parti abbia raggiunto maggior lode nella cavalleresca contesa per lo saluto alla nascente Primavera, mentre esprimiamo alle Parti la nostra incondizionata riconoscenza per l’alta prova morale e civica espressa in questa contesa, degna delle più nobili tradizioni della nostra città, assegnamo lo Palio de Calendimaggio alla parte de…”.
Dopo la declamazione, la rievocazione si conclude con l’assegnazione di un palio. Le persone coinvolte nell’organizzazione e nella realizzazione della rievocazione storica del Calendimaggio di Assisi sono circa 2500 ed i partecipanti, fra assisiati e turisti, superano il numero di 1140, quello dei posti presenti nella tribuna ufficiale, allestita in Piazza del Comune per poter assistere alla festa.
Periodo | Occasione
Quattro giorni, fra il primo mercoledì ed il primo sabato di maggio (nella settimana che cade dopo il Primo Maggio)
Protagonisti
Ente Calendimaggio di Assisi (organizzatore dell'evento)
Associazione Culturale "Nobilissima Parte de Sopra" (organizzatore dell'evento)
Associazione Culturale "Magnifica Parte de Sotto" (organizzatore dell'evento)
Associazione Sbanderatori di Assisi (rievocatore)
Associazione Balestrieri (rievocatore)
Localizzazione
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