La rievocazione storica
L’Antico Sposalizio è una rappresentazione folklorica che ricostruisce fedelmente lo storico matrimonio campidanese. Nel mese di marzo gli organizzatori incontrano tutte le coppie che hanno fatto richiesta, fra le quali viene scelta la coppia che si sposerà. Dopo una conferenza stampa di presentazione, la Coppia viene inserita nel Gruppo Folk Kellarious, dove imparerà i rudimenti del ballo e del canto sardo. Durante tutto il periodo di preparazione la coppia, i genitori e i testimoni riceveranno dai responsabili del cerimoniale tutte le istruzioni necessarie per lo svolgimento della manifestazione.
Due delle attività simbolo precedono lo sposalizio: Sa Cantada A Is Piciocas (serenate alle ragazze da marito) e Su Cambiamentu De Is Arrobas (trasferimento dei mobili e masserizie nella nuova casa degli sposi). Le due attività, curate dal Gruppo Kellarious, sono svolte in abiti tradizionali. Il giorno dello Sposalizio, alle prime luci dell’alba, si procede alla vestizione degli sposi in due diverse case campidanesi tipiche, che simboleggiano le rispettive abitazioni. Gli sposi, con l’aiuto dei componenti del Gruppo, indossano gli abiti e i gioielli antichi. Una volta conclusa la cerimonia della vestizione, la sposa e lo sposo, ancora nelle rispettive case, ricevono dalle rispettive madri Sa Grazia, una benedizione augurale che si conclude con l’aspersione degli sposi con manciate di grano, di sale, di piccoli dolci, petali di rosa, simboli di prosperità e benessere. Si forma quindi un corteo che rappresenta il gruppo di amici e parenti che, muovendo da casa dello sposo, lo accompagnano a casa della sposa. Qui i due sposi ricevono nuovamente Sa Grazia dalla madre della sposa.
Quindi il corteo, che diventa una lunghissima sfilata di costumi tradizionali, accompagna gli sposi nella parrocchia di Maria Vergine Assunta, dove viene celebrato il matrimonio. Il percorso del corteo, di circa due kilometri fra due ali di spettatori, comprende le vie Rosselli, San Salvatore, Piazza Don Orione, Crimea, Custoza, Matteotti, San Martino, San Lussorio, piazza Maria Vergine Assunta. Gli sposi sono uniti fra loro con una catena di anelli d’argento che simboleggia l’indissolubilità del sacramento matrimoniale.
Dopo la celebrazione, sul sagrato della chiesa, gli sposi e tutti presenti eseguono Su Ballu Tundu (il ballo tondo), che simboleggia l’amicizia. Tutti si tengono per mano e muovono i passi di danza in cerchio. Quindi si ricompone il corteo che accompagna gli sposi nella loro nuova casa. La sposa, nuova padrona di casa, riceve dalla madre dello sposo le chiavi; l’uscio viene asperso con acqua come simbolo augurante di fertilità. Si tiene quindi il pranzo nuziale. La manifestazione si conclude la sera con una rassegna di balli e canti folkloristici: protagoniste sono le launeddas, strumento a fiato tipico della Sardegna.
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