La rievocazione storica
A Pozzomaggiore (SS) si svolge la Sagra di San Costantino, una delle più importanti della Sardegna per la presenza della famosa Ardia, la manifestazione equestre che secondo l’interpretazione più comune rimanda alla la battaglia di Ponte Milvio (Costantino contro Massenzio, 312 d.C.), che aprì le porte alla libertà di culto dei cristiani. ll pomeriggio del 6 luglio, gli sbandieratori che portano le bandiere religiose e i cavalieri si recano a casa dell’obriere per la vestizione.
Conclusa la vestizione dei cavalieri, nel tradizionale colore rosso, si procede con la benedizione delle bandiere con il grano e i fiori e la rottura bene augurale del piatto. La processione, cavalieri davanti e bandiere al seguito, si reca in chiesa per prelevare il clero e andare verso il santuario di san Costantino. I cavalieri si fermano nelle vie secondarie di via Ulumos e, non appena la processione giunge in chiesa, inizia l’Ardia. I fucilieri posti davanti al sagrato e all’inizio della via sparano a salve: è il segnale di via libera. I cavalieri si lanciano quindi in una corsa sfrenata verso la chiesa, entrano dal cancello, compiono un giro antiorario intorno al santuario e si fermano dinanzi alla chiesa. Partono le altre scorte, a due a due, anch’esse di rosso vestite, e compiono lo stesso percorso. Via via tutti i cavalieri compiono lo stesso rito, alcune pariglie sono formate da due cavalieri, altre da tre. Una volta che tutti i cavalieri, compresi i bambini coi cavallini, sono giunti all’interno della benedizione delle bandiere, con la rottura beneaugurale del piatto sul sagrato, ha inizio il secondo momento della corsa. I cavalieri compiono allora tre giri in senso orario, ovvero “verso il bene”, e tre giri in senso antiorario, ovvero “contro il male”.
La mattina del sette si ripetono gli stessi rituali del vespro, con la differenza che i cavalieri fanno una salita in più e che alla processione partecipa anche la banda cittadina. Finiti i giri intorno alla chiesa, i cavalieri riacquistano l’uscita del sagrato e si preparano per un’altra salita in via grande. Conclusa la quale ci si reca nuovamente a casa de s’oberaju. I tre santi, san Costantino, sant’Elena e San Silvestro sono portati in processione. Ognuna delle tre statue è portata su un carro (oggi un camion) riccamente addobbato con fiori e i tappeti della ricca tradizione locale. La sera in chiesa avviene lo scambio delle bandiere, s’oberaju uscente consegna la bandiera a s’oberaju che avrà il compito di organizzare la festa l’anno successivo. Nelle vie adiacenti il sagrato si dispongono centinaia di bancarelle, le più tipiche vendono pesce arrosto, torrone e dolciumi. Sono presenti diversi punti ristoro detti sas barracas, mentre dentro il sagrato trovano spazio le giostre per i bambini.
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