La rievocazione storica
A Oristano a Carnevale si corre per antica tradizione la Sartiglia, una delle ultime corse all’anello di origine medievale che ancora sussiste in numerose località dell’area mediterranea. Alla Sartiglia partecipano cavalieri in maschera che indossano costumi tradizionali di Oristano, dei paesi della Sardegna e costumi di foggia spagnola cinquecentesca. I cavalieri si sfidano nella Corsa alla Stella e nella Corsa delle Pariglie; i Gremi sovrintendono al corretto svolgimento della Sartiglia.
La manifestazione nelle sue fasi tradizionali occupa la quasi totalità delle due giornate. Fin dal mattino la città si anima e i diversi attori della manifestazione si mettono all’opera per dar vita alla Sartiglia che riempirà l’intera giornata. Alle fasi storiche fissate dalla tradizione si aggiungono diversi eventi collaterali di intrattenimento del pubblico. La Sartiglia comincia con la Vestizione de su Componidori (il capo corsa) e la consegna della pippia de maju, una sorta di scettro composto da un fascio di pervinca con alle estremità due grossi mazzi di viole mammole con cui su componidori benedice la folla tracciando nell’aria la croce. La vestizione è il momento più sacro della Sartiglia; un rito, con tempi e gesti da rispettare, in cui il cavaliere indossa abiti antichi, con i quali parteciperà alla corsa.
La cerimonia della vestizione è compiuta da is massaieddas, giovani ragazze in abito tradizionale, sopra un piccolo palco. Da quel momento il cavaliere divenuto Componidori non potrà più mettere piede per terra fino alla fine della Sartiglia. Al termine della cerimonia della vestizione, il corteo dei cavalieri guidato da su Componidori e preceduto dai trombettieri, dai tamburini e dal gremio, si dirige alla volta della via della Cattedrale. Giunto a destinazione, un triplice incrocio di spade tra su Componidori e il suo secondo, dà inizio alla Corsa alla Stella. Su Componidori per primo cerca di cogliere al gran galoppo la stella, poi corrono i suoi due aiutanti di campo. Successivamente possono cimentarsi nell’impresa tutti i cavalieri cui il capo corsa dà l’onore della spada. Solo a lui e ai suoi compagni di pariglia sarà concesso l’onore di affrontare nuovamente il percorso e tentare di cogliere la stella con lo stocco (corta lancia di legno).
Conclusa la Corsa alla Stella, il corteo si ricompone e si dirige verso la via Mazzini, teatro dove si svolge la Corsa delle Pariglie. Al termine della sfilata lungo l’intero percorso, i cavalieri si dirigono verso i viottoli del centro storico che si immettono in un vicolo che termina con un caratteristico portico, punto di partenza delle spericolate evoluzioni dei cavalieri. Su questo percorso, secondo l’ordine di sfilata, tutte le pariglie partecipanti si cimentano con numeri acrobatici. Al termine della Corsa delle Pariglie il corteo si ricompone e si dirige alla volta della sede dove è avvenuta la Vestizione de su Componidori. Con il rito solenne de sa remada, su Componidori benedice la folla mimando il segno della croce con la pippia ‘e maju, con la schiena riversa completamente sulla groppa del cavallo. La bravura del Componidori viene popolarmente ricondotta anche alle modalità con cui egli esegue questo momento solenne del rito.
Questi saluta tutti i cavalieri e i presenti ed entra, riverso sul cavallo, all’interno della sala dove viene svestito dalle giovani ragazze che hanno compiuto la Vestizione. Da quel momento su Componidori ritorna cavaliere e può rimettere piede per terra per ricevere gli auguri e le congratulazioni del gremio, dei cavalieri e di tutti i presenti.
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