La rievocazione storica
La rievocazione è ambientata nel basso Medioevo e si articola in diverse fasi, sviluppate in diversi giorni dalla fine di luglio a metà agosto.
Inaugura l’evento la “chiamata” per il Torneo della Balestra: il sabato che precede la competizione, i gruppi di balestrieri storici della città di Iglesias si ritrovano vicino alla Torre Pisana per essere abbinati, attraverso un sorteggio, ai diversi quartieri che compongono la città.
Il Torneo, che si svolge il sabato successivo, rievoca la difesa dei balestrieri di Iglesias da Alfonso d’Aragona che con il suo esercito assediò la città nel XIV secolo.
Durante la settimana che si intercala fra i due momenti si susseguono le esibizioni dei gruppi di sbandieratori e alcuni gruppi musicali eseguono musiche medievali.
Il 13, 14 e 15 agosto sono i giorni dedicati alla “Dormiente”, conosciuta anche come Madonna Assunta o “Sancta Maria di Mezo Gosto”. Il 13 e il 14 sono destinati alla “veglia” di preghiera che precede la Messa solenne del 15 agosto, con l’offerta del cero e la processione con i Candelieri, strutture votive portate a braccia dalla chiesa della Purissima lungo le strade del centro di Iglesias.
CHIAMATA DEI BALESTRIERI
Il sabato precedente il “Torneo di Balestra” gruppi storici e figuranti si ritrovano presso la scalinata della Torre Pisana in via Eleonora per procedere al posizionamento dei figuranti e dei balestrieri, quindi, un piccolo corteo sfila per le strade del centro sino a raggiungere piazza Sella, dove avviene l’estrazione dei balestrieri e il virtuale abbinamento ai quattro quartieri storici menzionati nel Breve di Villa di Chiesa, antico documento fondativo della comunità iglesiente. Partecipano i gruppi di balestrieri e i figuranti che rappresentano il popolo e le figure politiche di Iglesias durante il XIV secolo, epoca storica della rievocazione.
TORNEO DELLA BALESTRA CITTA’ DI IGLESIAS
Il primo sabato di agosto i gruppi storici e i figuranti si ritrovano presso la sede di uno dei Quartieri Storici della Città. Il Corteo costituito da balestrieri, musici e figuranti, snodandosi per il centro storico, giunge nel piazzale del Chiostro di San Francesco dove si svolge la storica competizione. Nel campo di tiro, appositamente allestito, si svolge la competizione di tiro con la balestra antica da banco: i balestrieri si sfidano per la conquista del Trofeo. Successivamente si svolge la gara di tiro al Corniolo o Tasso: tutti i balestrieri si sfidano singolarmente per proclamare il vincitore della classifica individuale. Nel torneo vince la squadra, e quindi il quartiere, che raggiunge il punteggio più alto.
FESTA DELLE BANDIERE
La “Festa delle Bandiere”, che si svolge il 13 agosto, ha inizio con l’esibizione di saluto dei gruppi ospiti e di quelli cittadini, in onore della Città di Iglesias, con un piccolo corteo di avvicinamento alla piazza lungo le vie del centro storico. All’evento partecipano oltre ai musici e agli sbandieratori del Quartiere Fontana di Iglesias e ai musici della Società dei Quartieri, i due gruppi ospiti della Città: gli Sbandieratori e Musici Santa Rosa da Viterbo e il Gruppo Storico Sbandieratori di Fivizzano (MS). In vari angoli del Centro Storico si tengono varie esibizioni di gruppi storici cittadini: arcieri e balestrieri si sfidano in prove di tiro (a cura della Società Balestrieri Villa Ecclesiae); il conio medioevale, a cura della Associazione Balestrieri di Iglesias, riproduce monete dell’epoca; i musici suonano vari strumenti dell’epoca.
CORTEO STORICO MEDIOEVALE CITTA’ DI IGLESIAS
Il 13 agosto i gruppi storici e i figuranti dei quattordici sodalizi attualmente presenti a Iglesias si ritrovano presso il Parco dell’Associazione Mineraria Sarda per percorrere le vie del centro.
FESTA DI SANCTA MARIA DI MEZO GOSTO – I CANDELIERI DI IGLESIAS – I CANDELIERI DI VILLA DI CHIESA
La Festa di Sancta Maria di mezo gosto è suddivisa in due momenti principali:
– la sera del 14 agosto si tiene la Veglia alla Madonna Dormiente
– il 15 agosto viene celebrata la Santa Messa Solenne, con offerta del cero e processione con i Candelieri.
La Veglia è organizzata fin dalla mattina del 13 agosto, quando le Consorelle dell’Assunta procedono alla vestizione a festa del simulacro seicentesco della Madonna. Una volta intronizzata la lettiga nella navata della Cattedrale, si predispone l’occorrente per l’offerta dell’incenso, che verrà effettuata durante la Veglia.
Per tutta la mattina del 14 agosto, nella Chiesa della Purissima, alcuni Obrieri Maggiori (i componenti dell’Associazione dei Candelieri Beata Vergine Assunta) preparano le foglie di basilico e i petali delle rose che saranno utilizzati come offerte alla Dormiente nella cerimonia della sera, riponendoli in due cestini separati che vengono successivamente portati in Cattedrale.
Il giorno 14 alle 21 inizia la Veglia di preghiera in Cattedrale che termina con l’offerta dei simboli secondo l’usanza orientale: l’incenso, simbolo della Divinità, il basilico (affabrica finis o basilico greco), simbolo della regalità terrena, e i petali di rose, simbolo della bellezza.
La preparazione per il 15 agosto è decisamente più lunga e impegnativa. La struttura dell’organizzazione è suddivisa fra le diverse componenti che intervengono nella rievocazione e nella processione: l’Associazione dei Candelieri Beata Vergine Assunta, i Gremi e i Quartieri (Universitas Villae Ecclesiae, Gremio della Montagna, Quartiere di Sancta Chiara, Quartiere di Mezo, Quartiere di Fontana, Quartiere di Castello, Gremio dei Vinajuoli, Gremio dei Lavoratori Artigiani), il Gremio degli Apostoli (coloro che portano in processione la lettiga della Dormiente), e infine i personaggi storici (i figuranti: l’Araldo, il Breviaiuolo, il Camerlengo, il Giudice, gli Amanuensi, il Capitano di Città, i Vessilliferi e i relativi paggi).
Il giorno 15 agosto, alle 18 circa, avviene il raduno dei partecipanti in chiesa Collegio: ogni gruppo indossa la propria casacca e una volta sistemati, dopo la benedizione del sacerdote a porte chiuse, i Candelieri vengono invitati dall’Araldo ad uscire. L’araldo legge i passi del testo fondativo di riferimento, il Breve di Villa di Chiesa, nel capitolo dove viene riportato l’ordine d’uscita “vada innanise quello dell’Universitas…” concludendo con “e si picchino in Sancta Chiara”; si rispetta l’ordine prescritto (Cap. XLVII Per la Festa di Sancta Maria di mezo gosto). I maestosi Candelieri, preceduti dall’Araldo, dal capitano del popolo che porta un cuscino con le chiavi della città, dal Breviaiuolo con una copia del Breve, dal giudice, dal camerlengo con gli amanuensi a fianco e dai rispettivi stendardi, raggiungono quindi la piazza del Municipio. Nell’antistante chiesa Cattedrale vengono celebrati i riti religiosi e all’offertorio vengono accesi i ceri che al termine della celebrazione verranno sistemati in cima ai Candelieri. Terminata la messa, inizia la processione che si snoda per le vie del centro storico.
Il percorso odierno della processione si snoda all’interno della vecchia cinta muraria cercando di rispettare quelle vie della vecchia Villa di Chiesa dove, come ordinato dal Breve, non si potevano erigere “fondacchi” per non ostacolare il passaggio dei Candelieri che evidentemente anche allora dovevano essere monumentali (Libro III Cap XXIII Delle rughe et chiasse).
Dalla Cattedrale la Processione parte preceduta dallo stendardo dell’associazione seguito dalla banda musicale, quindi seguono, rispettando l’ordine prescritto dal Breve, i Candelieri, ognuno preceduto dal proprio stendardo, i suonatori di launeddas, il clero e gli Apostoli che reggono la portantina con la Dormiente, seguono il presidente dell’associazione, la Conservatrice e le consorelle dell’Assunta, i rappresentanti dell’amministrazione comunale con i vigili urbani che portano lo stendardo del comune e la folla dei fedeli.
Area Geografica
L’area è quella dell’attuale Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, dichiarato dall'UNESCO nel 1998 primo parco Geominerario al mondo. Si tratta di un parco tematico con diversi siti museali, aree minerarie, località di alto intesse storico e storico-artistico e località naturalistiche che hanno come centri integranti e fondamentali le città di Iglesias e Carbonia.
Il territorio iglesiente fu abitato sin dal neolitico. Fenici, Punici e Romani furono attirati dalle ricchezze minerarie della zona, ma fu Ugolino della Gherardesca, signore pisano della dinastia dei Donoratico, ad unire i vari villaggi di minatori presenti nel territorio, fondando Villa di Chiesa nel XIII secolo.
Descrizione del percorso
La “Settimana Medievale Iglesiente” con il corteo storico, il torneo di balestra e la processione della Dormiente con la “discesa” dei Candelieri di Iglesias si sviluppa nelle vie del centro storico di Iglesias.
Il corteo storico che precede il Torneo della Balestra parte dalla scalinata Torre Pisana e percorre via Eleonora, via Mercato Vecchio, corso Matteotti con arrivo in piazza Sella, dove ha luogo l’abbinamento fra balestrieri e quartieri storici.
La festa delle bandiere l'incontro dei gruppi di sbandieratori avviene in piazza Municipio, percorrendo Via Vescovo Rolfi, Via Giordano, Portico Piazza Lamarmora, corso Matteotti, Piazza Sella.
Il corteo storico del 13 agosto si ritrova presso il Parco Geominerario per sfilare lungo via Roma, via San Marcello, via Don Minzoni, via Sassari, via G. Spano, via Dritta, via Condotto, piazza Cannavera, via Cavallotti, piazza Fenza, via Eleonora, vico del Pozzo, via Corradino (sino al portico), via Cagliari, via Musio, corso Matteotti, piazza Lamarmora, via Martini, via Azuni, via Sulis, via Pisani, via Gramsci, sino ad arrivare in piazza Quintino Sella, dove i gruppi ricevono il saluto della Città di Iglesias.
Notizie storico-critiche
La manifestazione rievoca principalmente la dominazione pisana e la figura del Capitano del Popolo nella antica Villa Ecclesiae (antico nome di Iglesias) tra la fine del XIII Secolo e l’inizio del XIV secolo con l’inizio della dominazione Aragonese. L’intenzione dei gruppi è quello di riscoprire e “far luce” su un periodo poco conosciuto, anche ai cittadini di Iglesias, che ha segnato e contraddistinto la storia dell’antica Villa di Chiesa, ovvero Iglesias.
La storia della Festa di Sancta Maria di mezo mese di gosto, con l’offerta del cero alla Dormiente, ha origine con la dominazione bizantina della Sardegna, così come attestato nel De Cerimoniis Aulae Byzantinae di Costantino VII Porfirogenito. Questo rito è giunto in Sardegna a seguito della conquista dell’Isola da parte dell’Impero Romano d’Oriente nel 534 d.C. Pisa lasciò disciplinato il modo in cui svolgere il rito, attraverso il codice di leggi noto come Breve di Villa di Chiesa, testo il cui nucleo originario era stato redatto già nel XIII secolo, anche se l’unica copia superstite, conservata all’Archivio Storico del Comune di Iglesias (d’ora in poi ASCI), risale, secondo gli studiosi, più o meno al 1327 (è priva dell’explicit, e dunque non si hanno notizie più certe di queste). Questo documento venne confermato dagli aragonesi, e rimase in vigore fino alla perfetta fusione del 1847 (unione politica e amministrativa fra Regno di Piemonte e Sardegna). Tutta la rievocazione segue le descrizioni riportate nei vari capitoli relativi alla Processione dell’Assunta: la liberazione di alcune donne, la costruzione dei Candelieri (a fioretto o ad altare), il peso dei “candili”, le strade interessate. La stessa matrice è utilizzata anche nelle altre feste votive sarde che fanno uso di candelieri.
Ad esempio, secondo il Breve, Iª sezione, 1, cc. 32 r. - 32 v., il percorso della processione era il seguente: «Et qua(n)do li dicti candili si moveran(n)o de | la dicta piassa p(er) andare alla decta eccl(esi)a di S(anct)a Chiara, vada | inanise quello della Università; apresso de la Mo(n)tagna; apresso | quello di S(anct)a Chiara; apresso quello di Meço; apresso quello di | Fontana; apresso quello di Castello; apresso quello de li vina| 32 v. |iuoli; et apresso quello de’ lavoratori. Et così si picchino i(n) S(anct)a Chi|ara». Il percorso odierno, dunque, ricalca nella maniera più fedele possibile quello tracciato durante il Basso Medioevo, nonostante le strade e le piazze siano indubbiamente state modificate. Anche la dicta piassa (piazza della Corte) è ad oggi divenuta piazza Collegio, e in luogo del palazzo dei Donoratico della Gherardesca oggi sorge la Chiesa della Purissima. Anche l’ordine di uscita dei Candelieri è sempre lo stesso, esattamente come indicato nel Medioevo.
L’offerta del cero subì diverse modificazioni nel corso dei secoli: se infatti nel XIV secolo si offrivano ceri di notevoli dimensioni (di cera vergine, nuova ogni anno) montati su trabacche, nel corso del XVII secolo, come si evince dai documenti e dall’ultima colonna superstite (oggi in opera nel candeliere di Sancta Chiara), vennero realizzati i candelieri monumentali alti e pesanti, interamente in legno. La festa, come emerso da un documento del 15 agosto del 1637 (ASCI, Iª sezione, 145, c. 117 v.) venne impreziosita da un palio equestre, ad oggi però non più rievocato né svolto. Nemmeno la gravissima pestilenza del 1656 riuscì a impedire la celebrazione della festa, come attestato dai documenti prodotti fin dall’anno seguente (ASCI, Iª sezione, 157, 120 r.), nonché dall’ordine di restaurare i candelieri giunto il 19 agosto del 1659 (ASCI, Iª sezione, 159, c. 49 v.).
La processione dei candelieri è scomparsa nel tempo per motivi ignoti, e se in un primo momento si ipotizzava che la sospensione fosse dovuta a causa della peste e della contrazione demografica, ipotesi più recenti fanno la imputano piuttosto alle conseguenze della guerra di successione spagnola. Quale che sia la causa, l’offerta del cero scomparve e della tradizione rimase traccia nell’usanza di “portere” solo la Dormiente. L'onore era riservato ai proprietari terrieri, forse perché nel giorno dell’Assunta si stipulavano i contratti agrari, e quindi esisteva un collegamento con il mondo agro-pastorale ed economico del paese.
La tradizionale processione della Dormiente ebbe uno stop nel 1950 quando, in seguito all'istituzione del Dogma dell’Assunta, dal Vescovo venne impedito l’uso del Simulacro della Dormiente, col rifiuto da parte dei proprietari terrieri di portare la Madonna in gloria come auspicato dalle nuove regole.
La Processione dell’Assunta visse quindi un lungo periodo d’oblio, sino a che nel 1992 Mons. Fois, allora parroco della Cattedrale, con l’aiuto di alcuni fedeli, trovò nei magazzini della Cattedrale una colonna seicentesca appartenuta ad uno dei Candelieri utilizzati nel passato. Il parroco suggerì ad allora alcuni parrocchiani (Giovanni Pau, Antonello Orrù e Costantino Mattioni) di avviare delle ricerche sulla sua funzione. Fu così che, su suggerimento di Antonello Orrù, fu contattata la sezione locale dell’Associazione “Italia Nostra”, presieduta dal maestro Stefano Priola. In seno ad Italia Nostra esisteva già un comitato che aveva l’incarico di valorizzare le antiche tradizioni iglesienti perse o dimenticate; di tale comitato facevano parte Stefano Priola, Antonio Orrù, Marco Angius, Albino Baraglia, Giovanni Simola, Piero Locci, Giovanni Pau, Gianni Tocco e Guido Borgonovo. Venne quindi creato un comitato per il ripristino della manifestazione.
Priola diede un impulso notevole alla riscoperta della festa, attraverso i primi studi e le prime ricerche da lui realizzate, e volle radunare intorno a sé una squadra che, il 25 marzo 1996, sarebbe divenuta l’Associazione dei Candelieri Beata Vergine Assunta con l’approvazione vescovile del Vescovo (oggi Cardinale) Mons. Arrigo Miglio che non fece mancare il suo sostegno. I fondatori dell’Associazione erano: Stefano Priola, Marco Angius, Guido Borgonovo, Antonello Orrù, Giovanni Pau, Giovanni Simola, Albino Baraglia e Piero Locci.
Il comitato promosse una raccolta fondi alla quale la popolazione rispose in maniera entusiasta. Si diede incarico ad un ebanista locale, Dario Matta, di ricostruire una base sulla quale innestare la colonna ritrovata e nell’agosto del 1993, per la prima volta dopo secoli, un Candeliere uscì per le vie di Iglesias. L’entusiasmo fra la popolazione fu notevole, tanto che nel giro di cinque anni furono ricostruiti tutti gli otto Candelieri: 1994 Candelieri di Castello e Vinajuoli, 1995 Candeliere di Mezo, 1996 Candelieri di Fontana e Montagna, 1997 Candeliere di Universitas, 1998 Candeliere dei Lavoratori. Negli anni successivi si sono aggiunti gli stendardi, uno per ogni Candeliere e per l’Associazione; le coppe d’argento per i Candelieri di Sancta Chiara e per Montagna; i paralumi in vetro lavorato; le casacche dei portatori, una per ogni gruppo, con colori legati al Candeliere di riferimento; le casacche degli Apostoli cioè i portatori della Lettiga; gli abiti per i personaggi storici. Il comitato si rese poi autonomo, staccandosi da Italia Nostra e costituendo l’Associazione Candelieri B.V. Assunta. Nel 1995 alla processione si è affiancato il primo Corteo Storico Medioevale.
La manifestazione, oggi, ha sviluppato caratteri che rimandano al contesto storico in cui era nata e si era tramandata nel tempo, ma ha inoltre aggiunto alcune caratteristiche proprie che sicuramente non esistevano in antico, come l’uso, il 14 agosto, di organizzare un concerto bandistico itinerante per le strade della città. Anche il percorso è sicuramente variato a causa degli inevitabili mutamenti nell’urbanistica cittadina.
L’evento travalica la durata della manifestazione pubblica: sin dall’inizio di agosto, le consorelle dell’Assunta preparano i due simulacri della Dormiente: quello che poi sarà portato in Processione viene conservato in Cattedrale e viene preparato il 14 agosto (cadendo l’11 Santa Chiara, patrona della Città e titolare della Cattedrale) e quello di Collegio che viene preparato parecchi giorni prima per poter essere sistemato fra i Candelieri.
Dopo l’ottava (22 agosto) i due simulacri vengono vestiti con gli abiti di “tutti i giorni” e “ritirati”, ovvero riposti (la vestizione è eseguita dalle consorelle dell’Assunta). Nei giorni successivi vengono convocati i gruppi che hanno preso parte alla Processione e vengono analizzati eventuali problemi riscontrati. Assolte le procedure burocratiche, cioè la presentazione dell'ipotesi di spesa all’amministrazione comunale per la liquidazione, l’associazione prende un periodo di riposo che terminerà in novembre con le riunioni preparatorie durante le quali vengono esaminate le proposte per il nuovo anno. In dicembre si presentano i diversi preventivi e si stila un programma di massima che verrà successivamente presentato all’amministrazione comunale: la manifestazione verrà così inserita nel programma estivo per la successiva delibera di approvazione. Lungo il corso dell'anno avvengono incontri periodici fra l’associazione e i responsabili dei gremi che organizzare i portatori dei Candelieri, i rappresentati dei quartieri, l’amministrazione comunale e gli autori di manifesti e spot pubblicitari.
Bibliografia
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Serra M., "Storia e origine dei Candelieri di Villa di Chiesa e Tradizione del culto della Dormiente", Associazione dei Candelieri "Beata Vergine Assunta" - Cooperativa Tipografica Editoriale "N. Canelles", Iglesias 2019. ISBN: 978-88-902354-6-7. Capitoli di libro.
Gavino Fois G. - Serra F. M. (a cura di), "Ceri e Candelieri di Sardegna. Storia e Tradizione", Cooperativa Tipografica Editoriale “Nicolò Canelles” (CTE), Iglesias 2021, pp. 425.
Oggetti significativi
- Gli otto Candelieri monumentali (di cui una colonna autentica, del secolo XVII), costruiti ad opera dell'associazione, sono stati realizzati sulla base del candeliere più antico, restaurato e completato nella parte più bassa dall’ebanista Dario Matta. I Candelieri rimangono di proprietà della Curia, la colonna del Candeliere di Sancta Chiara e il Candeliere di Montagna appartengono all’Associazione minatori iglesienti.
- Nove sono gli stendardi, uno per ciascun Candeliere, a cui si aggiunge quello dell’Associazione dei Candelieri Beata Vergine Assunta. Ogni stendardo è dotato di un piedistallo in ferro battuto e di una bandoliera per portarlo in processione.
- I portaceri in ferro battuto sono opera del Primo Maestro dell’Opera dei Candelieri Marco Angius, autore fra l’altro di diversi progetti di Candelieri, nel portacero vengono inseriti i ceri di paraffina che oggi sostituiscono quelli in cera vergine e che sono alti un metro per un diametro di 10 cm. Ogni cero è sormontato da un globo in vetro infrangibile per proteggere i portatori dalla cera e per mantenere la fiamma.
- Lampioni votivi illuminano il percorso della Dormiente.
- Due sono i simulacri della Dormiente, uno custodito presso la Chiesa della Purissima e l'altro custodito in Cattedrale: la proprietà di questi manufatti, simboli identitari della festa, è di pertinenza della Curia di Iglesias. I due simulacri presentano, ai quattro angoli della lettiga, angioletti che reggono rami di olivo, datteri, un giglio e una rosa.
- Gli abiti, di foggia medioevale, rielaborati e riprodotti in base agli studi sulle pitture toscane del XIII secolo svolti del maestro Paolo Essenziale, sono corredati da particolari oggetti preziosi (chiave d’argento della città, medaglione dell’araldo, copia del Breve di Villa di Chiesa, penne d’oca per gli amanuensi, sacco di monete d’argento per il camerlengo) e sono destinati ai vari attori della rievocazione:
- l’Araldo tiene una pergamena riportante i passi del Breve e ha il compito di chiamare i Candelieri all’uscita dalla chiesa del Collegio;
- il Capitano del popolo porta un cuscino con le chiavi in argento della città;
- il Breviaiuolo regge una copia del Breve;
- il giudice porta una spada, di solito prestata;
- il camerlengo tiene in mano un sacchetto di monete d’argento, copia degli alfonsini minuti, moneta che si coniava in città;
- gli amanuensi sfilano con in mano delle penne d’oca;
- i membri del Gremio degli Apostoli indossano un camicione di foggia spagnoleggiante con maniche e collo ricamati a nido d’ape e tenuti in vita con una fascia azzurra chiusa da una coccarda gialla;
- i ragazzi che scortano con i lampioni la Dormiente indossano un camicione chiuso in vita da una fascia gialla;
- ogni obriere maggiore indossa una casacca celeste con coccarda bianca, celeste e azzurra e una fascia bianca gialla in vita; la coccarda del presidente è istoriata con il volto della Madonna, riproduzione di un’opera di Paolo Essenziale.
Aspetti immateriali
L’organizzazione della manifestazione Festa di Sancta Maria di mezo mese di gosto inizia ogni anno il 16 agosto quando vengono ritirati gli oggetti che sono stati appena utilizzati, gli abiti dei personaggi storici vengono puliti e portati in tintoria, le casacche stese al sole e rinfrescate; i Candelieri sono lasciati alla devozione dei fedeli e dei turisti che arrivano in gran numero, nella Chiesa della Purissima (conosciuta ad Iglesias come chiesa del Collegio, dal collegio gesuitico annesso).
Nel corso dell’anno si organizzano tutti gli eventi attraverso riunioni periodiche, restauro costante degli abiti medievali dei personaggi, revisione e controllo dei candelieri e dei ceri e confronto con le autorità civili, militari e religiose per curare al meglio ogni aspetto dell’evento.
Criticità
Guido Borgonovo, presidente dell’associazione dei Candelieri di Iglesias ed esperto di storia locale, sostiene : “la manifestazione è minacciata gravemente da due elementi: lo spopolamento e la crisi demografica. A causa del mancato ricambio generazionale, infatti, nonché della forte emigrazione verso l’estero, vengono a mancare le fasce di età più forti e motivate a proseguire questa tradizione. Le giovanissime generazioni, di contro, sono per lo più disinteressate all’evento, e ciò a causa della scarsa affezione culturale alla città e del mancato interessamento da parte degli adulti. Quest’ultimo aspetto si sta verificando solo negli ultimi lustri: infatti, io iniziai la mia avventura a soli 17 anni (dietro coinvolgimento di un Obriere Maggiore) e ancora oggi partecipo a questa festa. Il rischio maggiore che la manifestazione corre è dovuto alla mancanza di giovani spesso impegnati per il periodo estivo nelle strutture ricettive locali.
L’Associazione dei Candelieri ambisce inoltre ad avere una sede da poter condividere con i gruppi che partecipano alla rievocazione, un luogo dove incontrarsi e dove “fare squadra”, magari dove incontrare anche i giovani per trasmettere l’amore per queste sane tradizioni.”
Misure di valorizzazione
La valorizzazione della festa, attualmente, avviene sia mediante promozione pubblicitaria tradizionale che via social, nonché mediante la realizzazione di studi specifici e la loro diffusione.
In passato la provincia di Sassari organizzava annualmente degli incontri con le città dei candelieri, in seguito alla riorganizzazione delle provincie tali incontri sono stati sospesi. L’associazione, in occasione della presentazione del libro Ceri candelieri di Sardegna, di concerto con le amministrazioni comunali coinvolte, ha organizzato nei cinque centri interessati incontri durante i quali è stata evidenziata la necessità di creare una rete anche per avere più voce presso la Regione Autonoma della Sardegna.
Misure di salvaguardia
La salvaguardia della festa è avviata mediante l’evento ludico dei “mini candelieri”, due strutture simili ai veri candelieri portate a spalla dai ragazzini di circa 12 anni, affinché possano scoprire il mondo della festa ed appassionarsi.
Come sostiene Guido Borgonovo “l’esigenza della creazione dei “mini candelieri” è nata dalla preoccupazione di perpetuare la Processione di Sancta Maria di mezo gosto con l’attuale importanza. Iglesias, al tempo della riproposizione della Festa con i Candelieri conta circa 33.000 abitanti ed eravamo nel 1991; successivamente a questa data la più importante fonte di sostentamento (miniere e attività collegate) venne chiusa ma senza creare, nonostante le promesse, alternative. La città subì, allora, un generale declino i giovani di allora emigrarono e gradatamente il numero degli abitanti diminuì ad oggi conta 26.000 abitanti circa.
Gli iglesienti stanno cercando attività alternative e una grande risorsa è data dalla riscoperta della Sua Storia. Tuttavia, per la nostra Manifestazione mancano i giovani l’età media dei portatori è oltre i 60 anni e allora ecco l’idea perché non creare qualcosa che attiri i ragazzi, perché non creare una scuola di portatori.
Nel 2022, con la ripresa delle attività post COVID, l’associazione ha costruito due “mini candelieri” e ha chiesto ai ragazzi di cimentarsi in una prova. I “mini candelieri” sono due costruzioni di circa un metro per un metro di base in legno leggero pesano circa 50 chili l’uno con una colonna vuota di circa un metro alla cui sommità viene sistemata una vaschetta riempita d’acqua che determina la prova vince chi ne perde di meno (questo per imparare a portare il candeliere in equilibrio).
Nelle quattro facciate della base sono raffigurati degli scudi con i colori dei quartieri e dei gremi. L’associazione Candelieri lo scorso anno ha stretto un patto d’amicizia e collaborazione con l’Arciconfraternita del Sacro Monte che cura le Processioni della Settimana Santa e che collabora per la buona riuscita della prova con i mini Candelieri essendo anche loro interessati a creare dei nuovi portatori.”
Sarebbe necessario, poi, evidenziare in Regione il valore di queste manifestazioni. La creazione di una rete delle città dei Candelieri concorrerebbe ad una maggiore visibilità e ad una maggiore conoscenza delle località, oltre alle ovvie ricadute a livello turistico.
Protagonisti
L’evento che comprende il torneo di balestra, il corteo storico e la Festa di Sancta Maria di mezo gosto coinvolge nel mese di agosto tutta la comunità di Iglesias: oltre all’associazione che è custode della tradizione partecipano all’evento nove gruppi che in autonomia procurano i portatori.
Si occupa del torneo di balestra la Società dei Quartieri medievali di Villa Ecclesiae.
Nel 1999, nasce in Iglesias l'Associazione Balestrieri di Iglesias "A.B.I." con la volontà di diffondere una conoscenza storica dell’antica Villa Ecclesiae, Iglesias, nel periodo medievale. L' Associazione dei Balestrieri di Iglesias collabora con la Società dei Quartieri Medievali di Villa Ecclesiae (S.Q.M.V.E.) e la Società Balestrieri di Villa Ecclesiae (S.B.V.E.) all'allestimento del Corteo Medievale e al Torneo della Balestra Antica da Banco "Città di Iglesias".
L’Associazione dei Candelieri - composta dagli Obrieri Maggiori - è l’ente che coordina le altre realtà della festa, organizzando costantemente riunioni e incontri con ciascuno degli altri gruppi sociali sopra menzionati. Ogni Gremio e Quartiere è diretto da due Obrieri Minori, che hanno il compito di reperire i portatori dei candelieri e di organizzarli adeguatamente. Il Gremio degli Apostoli, invece, è coordinato sia da due Obrieri Minori che da un Decano, normalmente il portatore della lettiga più anziano. Infine, i personaggi storici sono cittadini che, da sempre, collaborano con l’Associazione e hanno adottato il loro rispettivo incarico.
I gruppi dei candelieri sono i seguenti:
- UNIVERSITAS col suo Obriere minore e con gli Obrieri dell’Universitas (rappresentanti dell’amministrazione comunale, un consigliere proveniente dalla maggioranza e uno dalla minoranza) che vestono una casacca rossa e blu;
- MONTAGNA con due obrieri minori che indossano una casacca nera ( il buio della miniera) argento (il metallo che si estraeva e che ha portato importanza ad Iglesias);
- SANCTA CHIARA, il quartiere dove ha sede la Cattedrale, centro della vita della cittadina, con due obrieri minori con la casacca bianca, blu e nera;
- MEZO, l’antico quartiere popolato da contadini che si sviluppava attorno alla chiesa di S. Saturno (ora Madonna delle grazie), la casacca del gruppo è verde ( a ricordare i campi) e gialla (le messi);
- FONTANA, il quartiere della fontana, con la casacca bianca (la purezza dell’acqua) e celeste (l’acqua);
- CASTELLO, il quartiere dove sorgeva il castello, con casacca gialla e rossa;
- VINAJUOLI, il gremio dei vignaioli, con casacca color vinaccia ( il mosto);
- LABORATORI, il gremio dei lavoratori, con casacca rossa e verde;
Ognuno dei Candelieri dei gremi e dei quartieri hanno due obrieri minori che si occupano di reperire i Portatori (fra locali e turisti sono circa 150-160 persone).
Il Gremio degli Apostoli è costituito da dodici persone in camice bianco e fascia azzurra, incaricate di portare la lettiga col simulacro della Dormiente.
La comunità attiva nell’organizzazione della festa è selezionata all’interno della popolazione iglesiente, in una fascia di età che va principalmente dai 30-35 anni in su, con maggiore peso sulle fasce ultrasessantenni.
In seno a essa, naturalmente, vi sono i singoli sottogruppi già descritti e menzionati prima: l’Associazione dei Candelieri Beata Vergine Assunta, le Consorelle dell’Assunta, i Gremi e i Quartieri, il Gremio degli Apostoli, i Personaggi Storici.
Attualmente l’Associazione Candelieri B.V. Assunta è costituita da: Borgonovo Guido presidente, Fabio Manuel Serra vice presidente, Alfredo Meloni maestro dell’opera, Stefano Naimoli segretario, Gianfranco Gioi, Antonio Carrogu e Bruno Ventagliò.
La festa si rivolge a tutte le componenti sociali, culturali e lavorative della città di Iglesias e del suo territorio. L'evento è molto partecipato, per fede, devozione e per la richiesta di una qualche speciale grazia. Spesso, gli offerenti del cero chiedono di poterlo portare direttamente sull’altare al momento dell’offertorio, per ottenere una grazia o per ricordare un parente scomparso. I portatori vedono nella fatica e nello sforzo un momento di purificazione e di manifestazione della loro devozione e del loro valore personale. Ciascuno dà a quel momento un significato proprio, ma non è infrequente sentir parlare, in lingua sarda, di sa penitentzia.
Apprendimento e trasmissione
La festa si tramanda ad opera dei portatori dei candelieri, almeno per la componente maschile. Nel caso invece delle Consorelle, generalmente (ma non obbligatoriamente) il ruolo viene tramandato di madre in figlia.
L’apprendimento delle singole parti della festa avviene mediante esperienza diretta e pratica. I nuovi portatori scoprono progressivamente il loro ruolo mediante la partecipazione attiva alla festa. Ciò vale per ogni componente sopra menzionata, compresi gli Obrieri Maggiori (che vengono scelti dall’Associazione dei Candelieri e confermati dopo un noviziato di due anni) e le Consorelle.
L’associazione dei candelieri ha avviato, in questi ultimi anni, un’opera di divulgazione presso le scuole della città, con incontri presso la chiesa del Collegio, per far conoscere alle nuove generazioni il valore e il significato della Festa di Sancta Maria di mezo gosto; tale opera è stata purtroppo interrotta a causa dell’epidemia di Covid 19 di questi ultimi anni.
Si continua la ricerca storica attraverso pubblicazioni scientifiche, la stampa di alcune ricerche fatte anche da studiosi locali.
I Portatori dei Candelieri vengono reclutati con opera di persuasione di amici o parenti, ma risultano coinvolti soprattutto grazie al legame con il proprio “gremio” (gilda, congregazione, mestiere, sodalizio, corporazione). La parola “gremio” deriva dalla consuetudine di una corporazione, all’epoca delle Città Regie del Regno di Sardegna di età spagnola, di porre il mestiere o il gruppo in “grembo”, ovvero sotto la protezione della Madonna o di un santo.
Le città e i ducati e baronie che componevano le Città Regie del Regno di Sardegna sono: Cagliari (dal 1327), Villa di Chiesa - Iglesias (dal 1324), Sassari (dal 1323), Oristano (1479), Alghero (dal 1353), Castellaragonese - Castelsardo (dal 1448), Bosa (dal 1556); 10 "titulos" (il ducato di Mandas, i marchesati di Oristano, Terranova, Villasor, Quirra, Laconi, le contee del Goceano, Sedilo, Cuglieri, il viscontado di Sanluri) divisi in 27 incontrade e 25 baronie. Le baronie e le incontrade avevano una quantità definita di possedimenti e un’estensione geografica definita.
Metodo Ricerca
Per la compilazione della scheda si sono attivati diversi metodi e diverse attività di ricerca etnografica, bibliografica e archivistica che hanno permesso una conoscenza approfondita del bene in questione. Il primo passo è stato quello di elaborare una ricerca bibliografica ragionata sull’effettiva esistenza di letteratura specifica sul bene immateriale. Arrivato al termine di questa prima fase, che per Iglesias ha portato alla lettura di diversi testi, si è passati alla ricerca dei contatti degli informatori privilegiati. Si sono individuati i seguenti gruppi di esperti: le associazioni dei rievocatori, ovvero i gruppi dei balestrieri e dei candelieri. In seguito, si è cercato di contattare la Pro Loco e l’amministrazione comunale di Iglesias. Avuto conferma da quasi tutti, solo la Pro Loco non ha risposto, è stato elaborato un canovaccio di intervista per analizzare le parti fondamentali della rievocazione.
Tale intervista è stata somministrata via mail e in seguito, per approfondire alcune tematiche, con una etnografia sul terreno con osservazione diretta nel corso di due settimane a Iglesias, in due diversi periodi. In questo modo si sono potuti incontrare gli attori sociali protagonisti della ricerca. Questo approfondimento sul campo ha permesso una immersione nei luoghi della rievocazione e la visione diretta di alcuni oggetti,“soggetti” essi stessi della rievocazione come i Candelieri nella chiesa della Purissima. La chiesa è il luogo dove sono conservati, tutto l’anno, i candelieri. Un momento fondamentale della ricerca è stata la visita all’archivio storico di Iglesias, dove è possibile visionare il Breve di Villa di Chiesa.
Il Breve è fondamentale per la storia delle tradizioni dei candelieri in Sardegna. In esso sono descritte la ritualità e le fasi precise da seguire durante la processione: dall’ordine dell’uscita dalla chiesa, al peso dei ceri fino all’altezza e al diametro degli stessi. Il Breve, quindi, rappresenta la guida per tutte le processioni dei candelieri della Sardegna. Al termine i dati, anche visivi, sono stati rielaborati ed è stata redatta la scheda.
Organizzatori
Fabio Manuel Serra (Studioso di Storia Moderna e Storia della città di Iglesias, Archivista):
Fabio Manuel Serra nasce a Iglesias nel 1983. Si occupa da sempre di collaborazioni culturali con diverse istituzioni locali e nazionali (Scuola Civica di Storia del Comune di Iglesias, della quale è co-organizzatore scientifico dal 2020; Università Iglesiente della Terza Età, presso la quale insegna Letteratura latina e italiana e Storia Medievale e Moderna; limitatamente all'anno accademico 2017/18, la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell'Archivio di Stato di Cagliari, presso la quale ha insegnato araldica nobiliare ed ecclesiastica). Attualmente è dottorando di ricerca in Storia Moderna presso l'Università di Salamanca. Istruzione e formazione: - Dottorando di ricerca (dal 2018 ad oggi) presso l'Università di Salamanca in Spagna. - Laurea Magistrale in Storia e Società (Classe LM-84) presso l'Università degli Studi di Cagliari, con votazione 110/110 e Lode (tesi di ricerca in Archivistica), conseguita in data 21/07/2017. - Diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, rilasciato dalla Scuola annessa all'Archivio di Stato di Cagliari, con votazione 144/150, conseguito in data 02/10/2015. - Laurea in Lettere (classe L-10) presso l'Università degli Studi di Cagliari, con votazione 110/110 e Lode (tesi di ricerca in Storia Moderna), conseguita in data 27/03/2015. - Laurea in Beni Culturali - indirizzo archeologico (classe L-13 / D.M. 509) presso l'Università degli Studi di Cagliari, con votazione 108/110 (tesi compilativa in Letteratura Cristiana Antica), conseguita in data 12/04/2011. - Diploma di Liceo Scientifico Sperimentale "BROCCA", conseguito presso il Liceo Scientifico "Giorgio Asproni" di Iglesias nel luglio 2002, con votazione 98/100. A ciò si devono aggiungere: il conseguimento della certificazione dei 24 CFU (Percorso formativo discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche) per l'accesso all'insegnamento; la Summer School n Languages and Linguistics of the Mediterranean - Università degli Studi di Cagliari (dal 13/06/2016 al 24/06/2016), nonché svariati corsi di aggiornamento e professionali svolti presso l'Associazione Nazionale Archivistica Italiana.
Guido Borgonovo (Studioso della città e delle tradizioni di Iglesias. Presidente dell’Associazione Candelieri B.V.Assunta)
Mauro Cicilloni (Presidente Società dei Quartieri Medioevali e Compagnia Balestrieri Iglesienti)
Localizzazione
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