La rievocazione storica
L’evento inizia con le cerimonie di apertura delle porte della città, concerti e convegni, spettacoli (degni di rilievo sono quelli del fuoco, della falconeria, sbandieratori e tamburini) che possono ripetersi più volte. Si prosegue con il Corteo dei Fanciulli dell’Imperatore: «Tutte le scuole primarie e le secondarie di primo grado partecipano al corteo e ogni anno avviano progetti e attività legati al tema indicato dall’associazione che promuove l’evento l’APS FORTIS MURGIA e che ricalca con originalità quanto previsto nel corteo dei grandi».
Il secondo giorno solitamente è riservato al Corteo storico Federicus: «Più di mille figuranti animano il corteo che si svolge al tramonto dell’ultimo giorno della festa. In questa edizione il corteo sarà narrato in diversi punti della città. Si snoderà lungo un percorso che abbraccia tutta la cinta muraria per poi risalire Corso Federico II, si fermerà all’altezza del Duomo perché l’imperatore renda omaggio alla Cattedrale, da lui voluta, e proseguirà verso il palco dove avverrà la cerimonia di incoronazione e lo spettacolo finale. Quest’anno il corteo rappresenterà la regalità di Federico attraverso carri trionfali raffiguranti le quattro corone di Sicilia, di Gerusalemme, di Germania e del Sacro romano impero, accompagnati dalle allegorie delle sette arti liberali verso cui il sovrano mostrò sempre curiosità ed interesse. Il re con la sua Bianca Lancia passerà in mezzo a stuoli di militi, sbandieratori, tamburini, nobili e cavalieri per ricevere onori e manifestazioni di giubilo, ma sarà soprattutto il popolo festante a rendere il corteo una sfilata multicolore: i cacciatori e taglialegna di Germania, i pescatori di Sicilia, i contadini della Terra santa, gli artigiani e i mercanti dell’impero con le loro danze e i loro ritmi incanteranno di puro spettacolo lo sguardo degli spettatori».
Nel terzo si realizza il Palio di San Marco: «Il centro antico è ripartito in quattro aree che, alla stregua delle cittadine medioevali, sono definite “Quarti”: LATINO, GRECO, SARACENO ed EBRAICO. La squadra rappresentativa di ogni Quarto partecipa al Palio di San Marco, evento ludico medioevale in cui i quattro Quarti si sfidano tra loro fino a che, solo uno di questi si aggiudica l’ambito gonfalone di San Marco, simbolo della vittoria del Palio. Al Quarto di appartenenza corrispondono abiti e gonfalone specifici con i relativi colori rappresentativi (nero-verde il saraceno, giallo-rosso il latino, bianco-celeste il greco e bianco-nero l’ebraico). Il Palio prevede giochi di abilità, destrezza, precisione, forza e intelligenza, ideati e stabiliti dall’organizzazione, resi noti alle squadre prima e ripresi durante lo svolgimento del Palio stesso» (fonte: federicus.it).
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