La rievocazione storica
La manifestazione rievoca i solenni festeggiamenti allestiti nella città di San Severino Marche in onore del santo patrono, San Severino Vescovo, all’epoca del dominio di Onofrio Smeducci, capitano di ventura e signore di San Severino tra il 1387 e il 1413. Si compone di vari momenti: il corteo storico, la disfida dei castelli, il palio e i combattimenti medievali, cena a corte, l’offerta dei ceri.
L’8 giugno nel tardo pomeriggio, dopo la funzione religiosa presieduta dal vescovo, il corteo muove dallo stadio comunale Gualtiero Soverchia e raggiunge Piazza del Popolo, dove viene accolto solennemente; sfilano, in abito trecentesco, i figuranti dei castelli del territorio, le autorità , il popolo, tutti preceduti dai gonfaloni e accompagnati da sbandieratori, tamburini, suonatori di chiarine. In conclusione del corteo, in Piazza del Popolo, il gruppo arcieri si esibisce in uno spettacolo con frecce incendiarie, che vanno ad incendiare il drappo del palio posto al centro della piazza.
Nelle giornate successive i vari gruppi che rappresentano i castelli del territorio settempedano si sfidano in una serie giochi medievali (tiro alla fune, corsa con i sacchi, gioco del mattone, sfida con i trampoli), alla fine dei quali viene istituita una classifica provvisoria utile al conseguimento del palio. Il palio vero e proprio si svolge il sabato successivo, con la corsa delle torri: ogni squadra deve realizzare la propria torre in legno, e poi sfidare le altre in una corsa all’interno della Piazza del Popolo. La manifestazione prosegue anche nei giorni successivi: nel centro storico e presso il Castello di Elcito sono allestite botteghe medievali e un accampamento militare.
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