La rievocazione storica
La Sagra di San Giovanni, che contiene la rievocazione dell’Incendio di Isola Comacina, ma anche il pellegrinaggio a Isola stessa, risale, secondo un documento del Vicario Generale della diocesi di Como, agli anni 1000-1400. Tale festività è collegata al culto di San Giovanni per scongiurare i temporali estivi, i quali compromettevano i raccolti dei contadini. Nel 1435, San Giovanni, in veste di pellegrino, apparve a un contadino, il quale non aveva la possibilità di offrire al primo un vitto a causa di una forte tempesta estiva che aveva danneggiato tutto il raccolto. A fronte di ciò, il pellegrino indicò un luogo da scavare nell’isola con i resti della chiesa di Sant’Eufemia, dove, anticamente, erano custodite le reliquie di San Giovanni, suggerendo a tutta la comunità di celebrare una processione per riportare le reliquie sull’Isola, facendola culminare con una messa solenne. La chiesa di Sant’Eufemia non si presentava integra all’epoca poiché era andata distrutta con l’incendio dell’isola, ad opera del Barbarossa e dei comaschi, nella guerra con Milano (1169), per poi essere ricostruita a Varenna – Insula Nova, dove gli abitanti di Isola Comacina trovarono riparo.
Inserendo la rievocazione storica dell’incendio dell’isola a opera del Barbarossa all’interno delle festività in onore di San Giovanni, quindi, si ha una commistione tra l’aspetto religioso e quello, più propriamente, della rievocazione storica.
La rievocazione storica, in un certo senso, spiega la condizione della chiesa all’epoca dell’apparizione di San Giovanni. Durante il sabato, la zona interna di Ossuccio, il quale si è fuso con altri tre comuni (Lenno – Mezzegra e Tremezzo) costituendo il comune di Tremezzina, viene delimitata: solo i residenti o chi ha acquistato il pass per il parcheggio può accedere con i mezzi all’area (l’accesso pedonale è libero e si registra mediamente l’affluenza di circa 30k persone), adibita a una serata gastronomica e a un mercato con bancarelle. A partire dalle 22.30, parte lo spettacolo pirotecnico e musicale. Successivamente, si simula l’incendio dell’isola con fari e fuochi, con una voce narrante dello spirito dell’isola che ricorda le vicende del 1169, per poi concludersi con una seconda parte sempre dedicata allo spettacolo pirotecnico – musicale.
Nel frattempo, lo specchio antistante l’isola è colmo di imbarcazioni storiche della navigazione del lago di Como (e vari molteplici natanti privati che hanno raggiunto lo spettacolo su barche a remi e a motore) per assistere ai fuochi. Alla domenica, i figuranti del Palio del Baradello rievocano la battaglia con il Barbarossa, mentre i momenti salienti vengono illustrati da una voce narrante. Alla domenica, parte una processione con le reliquie di San Giovanni dalla ricostruzione su terraferma della chiesa di Sant’Eufemia, per poi imbarcarsi alla volta dell’isola con un insieme di battelli e imbarcazioni tradizionali comasche, utilizzante normalmente per trasportare merci e animali, i c.d. comballi, seguiti da una processione delle tradizionali barche a remi con copertura in archi dette lucie. Insieme alla processione, si hanno figuranti in costume ottocentesco che richiamano i personaggi dei Promessi Sposi, in quanto le lucie risalgono, appunto, all’epoca di Manzoni.
Anni prima, la manifestazione si concludeva con la gara delle lucie, mentre recentemente si concludeva con il rientro della processione dall’isola. Durante il pellegrinaggio si sale fino in cima alla chiesa barocca di San Giovanni e sui resti di sant’Eufemia si celebra la messa.
Localizzazione
Sorry, no records were found. Please adjust your search criteria and try again.
Sorry, unable to load the Maps API.