La rievocazione storica
La rievocazione ripercorre i settecento anni di storia della chiesa di Sant’ Antonio Abate, la quale, avendo vicino il lazzaretto, ebbe un ruolo importante negli anni della peste tra il 1576 e il 1600, e non è escluso che ospitò anche nei suoi spazi i malati di peste. Nei giorni della rievocazione viene costruito un borgo antico contadino con l’intenzione di riproporre l’immagine del luogo un tempo chiamato “Complesso Rurale del Lazzaretto”. Quest’ultimo era formato dalla chiesa, da un’osteria e dalla tipica cascina lombarda che si estendeva su una vasta area con i portici, le stalle, i granai, il lavatoio e le latrine. Questi luoghi vengono animati con la presenza di personaggi in costume d’epoca.
Lo scopo della rievocazione, oltre a riportare i fatti storici legati alla chiesa, è quello di ricostruire i sette secoli di vita agricola dei dintorni e di riproporre tradizioni orali tramandate nelle stalle attraverso pubblicazioni in dialetto, che, a loro volta, riportano i fatti storici della chiesa. Il sabato prevede l’animazione del borgo della chiesa con personaggi in costume d’epoca e l’offerta di piatti della tradizione locale, come la trippa e la polenta, mentre si svolgono giochi per i bambini tra il pubblico. Nel pomeriggio, intorno alle 17.30, si ha una sfilata per le vie di Saronno in bici e carretti d’epoca. Questa sfilata ha lo scopo di preannunciare il corteo più grande della domenica. Inoltre, ogni bicicletta rappresenta una figura con un ruolo sociale, politico o religioso del borgo, come il lattaio, il prete, ecc. La serata si conclude con uno spettacolo pirotecnico.
Alla domenica si ha il corteo storico vero e proprio con la rievocazione dei momenti più significativi della chiesa attraverso dei quadri d’insieme dei figuranti nel corso della sfilata. Solitamente, a quest’ultima partecipano 800 figuranti, tra abitanti locali e gruppi esterni di rievocatori professionisti (in particolare per quanto riguarda i lanzichenecchi). Tra i personaggi del corteo, non mancano i proprietari storici della chiesa, la nobile famiglia Zerbi, legati alla costruzione del lazzaretto adiacente alla chiesa durante la peste del 1576. Dato il coinvolgimento della chiesa nella peste del 1576, quella nella quale è ambientata la storia dei Promessi Sposi di Manzoni, il corteo ha al suo interno la recitazione di alcuni passi del romanzo, con figuranti nelle vesti di Renzo e Lucia. Il quadro dei contadini del 1800 cambia ogni anno nei suoi particolari, nei personaggi, negli oggetti in uso della vita contadina di un tempo, a seconda del tema che si sceglie. Rimangono fissi tutti gli altri quadri fino al 1700. È inoltre da sottolineare la partecipazione degli animali all’interno del corteo, in particolare la presenza di un gregge di pecore guidato da un pastore.
Dal lunedì in poi, si organizzano visite guidate alla chiesa insieme al trigo, una preghiera che si dipana in tre sere, per Sant’Antonio Abate. Il 17 gennaio, si ha la cerimonia di benedizione degli animali, sia da allevamento che d’affezione, così come dei carri agricoli e delle auto, elementi che rientrano tutti nella protezione di Sant’Antonio Abate. La reliquia di quest’ultimo viene esposta e i fedeli, in processione, la baciano. Alla sera, la manifestazione si conclude con un’esibizione della banda locale e un falò, che richiama sia la funzione taumaturgica del santo (attestata a partire dall’Età moderna), sia la sua iconografia (solitamente accompagnato da un maiale e da delle fiamme), a sua volta collegata alla tradizione orale secondo la quale avrebbe donato il fuoco ai fedeli, e i riti di purificazione del terreno agricolo come auspicio per un rinnovamento della natura.
Protagonisti
Gruppo Storico Sant'Antoni da Saronn (ente promotore dell’evento, ideatore dell'evento, organizzatore dell'evento)
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