La rievocazione storica
Il Palio dei Cantù è ambientato nella metà del 1400, quando il condottiero d’arme Bartolomeo Colleoni sposò la nobile Tisbe Martinengo per poi risiedere nel paese omonimo. Il Palio è preceduto, la notte del sabato, dal cosiddetto Marendì del Palio, una cena itinerante allietata da spettacoli medioevali e che si tiene sotto i porticati medievali del centro storico, nella quale poter consumare diversi prodotti alimentari offerti dai commercianti “Amici del Palio” e dal Gruppo Colleoni stesso.
L’accesso alla cena comporta l’acquisto di un piatto in ceramica nel quale viene raffigurato il tema iconografico scelto per il Palio dei Cantù di quell’edizione. Solitamente, il dipinto rappresenta un luogo caratteristico di una contrada, lo stendardo di un Cantù, o uno degli spettacoli organizzati dal Gruppo Colleoni.
La cena itinerante è accompagnata da una rappresentazione teatrale ambientata nel Quattrocento da parte della compagnia teatrale di Martinengo, per poi essere sostituita, negli ultimi anni, da compagnie esterne di giullari. L’evento è chiamato “Medioevo in Castello” ed è collegato all’apertura di un accampamento medioevale. Il Palio prevede la competizione tra sette Cantù, che si sfidano in tre competizioni sotto lo scrutinio di una commissione di valutazione. La prima sfida, messa in campo da una decina d’anni, consiste nella valutazione, a porte chiuse, di una coppia di vestiti storici, realizzati riprendendo fedelmente i vestiti stessi da dipinti o reperti dell’epoca. La seconda sfida è la sfilata storica, che prevede la partecipazione di 60/70 figuranti per Cantù, i quali realizzano anche una rappresentazione teatrale di una scena del Quattrocento davanti al palco della giuria. La sfilata è preceduta dagli sbandieratori, provenienti da paesi vicini o dal gruppo della rievocazione di Isola Dovarese, e introdotta dalle chiarine di presentazione.
I vestiti della valutazione della “miglior coppia” vengono esaminati per circa un’ora e valutati sia nei termini dell’autenticità storica che dell’estetica. Quest’ultimo viene a sua volta giudicato in base a tre criteri, ovvero: 1) L’inerenza storica; 2) Il “comportamento corretto” dei figuranti, che consiste sia nell’ordine della sfilata, sia nell’intensità di coinvolgimento dei singoli figuranti; 3) L’ambientazione e realizzazione della scena teatrale. La terza sfida coincide con la corsa degli asinelli, per la quale vengono premiati i primi tre asinelli che giungono al traguardo dopo aver compiuto due giri del percorso che si snoda all’interno del centro storico. Gli asinelli utilizzati durante il Palio provengono da un allevamento vicino a Martinengo, e gli stessi devono rispondere a tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente in tema di tutela degli animali.
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