La rievocazione storica
L’evento rievoca il dicembre 1450, quando il marchese Giovanni Del Carretto in una sola notte libera il borgo di Finale dall’assedio genovese. Il programma è strutturato su quattro giorni e comprende il palio degli arcieri (che da elemento principale diventa uno degli appuntamenti), la cena medioevale, i mercati, i giochi di spada, di fuoco, la presenza di falconieri, momenti di spettacolo con musica e danze, i fuochi d’artificio e, in conclusione, la rievocazione della battaglia fra genovesi e finalesi. Durante i quattro giorni di manifestazione nel greto del torrente Aquila, che normalmente è asciutto in quel periodo, si insedia l’accampamento dei genovesi, tolto dopo la battaglia. Nel corso della manifestazione si esibisce anche un gruppo storico di dieci tamburini, anch’essi di proprietà dell’associazione. In precedenza si esibiva anche un gruppo di quattro chiarine; oggi l’associazione segnala qualche difficoltà nel reperire persone in grado di suonare la tromba e rinuncia quindi a gestire questo tipo di spettacolo con le proprie forze.
Fra i soggetti coinvolti nell’organizzazione, un gruppo di artigiani di Oglianico, nel Canavese, che viene a rappresentare gli antichi mestieri: l’associazione Centro storico del Finale ricambia con la partecipazione dei propri rievocatori alla festa delle Idi di Maggio, la seconda domenica di maggio.
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