La rievocazione storica
La Sagra delle Castagne con la rievocazione storica annessa si svolge a Soriano nel Cimino.
Per tutti i giorni dell’evento il paese è addobbato a festa ed è possibile assistere a scene rievocative a metà strada tra la storia e la leggenda. Il paese per tre settimane si trasforma completamente, anche da un punto di vista architettonico. Vengono ricostruiti ponti levatoi, portoni, cancelli in ferro, torrette e ricoperte le insegne dei negozi. Si riproducono taverne di epoca medievale e un villaggio della stessa epoca per le vie del paese, per ricreare in maniera il più possibile verosimile un’atmosfera di tempi passati. In tutte le strade del centro storico vengono appese le bandiere che ricordano gli stemmi dei signori un tempo proprietari del feudo di Soriano nel Cimino: gli Orsini, i Guastapane, i Vitelleschi, i Di Vico, i Borgia, gli Sforza, i Della Rovere, i Caraffa, i Madruzzo, i Colonna, gli Altemps, gli Albani e i Chigi.
Tutte le manifestazioni avvengono nella piazza principale con gli spettatori seduti sulle tribune. Di seguito gli eventi più significativi che contribuiscono ad alimentare il programma nei tre fine settimana di svolgimento dell’evento:
– Convivium Secretum, arrivato alla tredicesima edizione, è un percorso enogastronomico tra i sapori di tempi antichi in cui ogni contrada presenta il suo menù storico. Le taverne delle quattro contrade competono per il premio al miglior menù a base di pietanze di un periodo scelto dai responsabili della contrada, con il supporto di un esperto che filologicamente recupera ricette e cibi di una particolare epoca. Il paese è diviso simbolicamente in quattro contrade, o aree urbane, e rievoca un periodo storico diverso in base agli edifici storici di ogni area. Complessivamente l’arco temporale delle rievocazioni storiche di tutte le contrade va dal 1200 al 1550. Una giuria qualificata di storici, professori universitari, esperti del costume e sceneggiatori decreta il vincitore della migliore scena storica e pietanza.
– Le esibizioni degli sbandieratori, spadaccini, focolieri e tamburini sono realizzate dai ragazzi di Soriano, che dopo la sagra portano gli spettacoli in giro per l’Italia e l’Europa. Gli sbandieratori e i musici della Contrada Trinità sono i campioni italiani under 18, 15 e 12 della Lega Italiana Sbandieratori. Il primo gruppo si è formato 50 anni fa, mentre quello degli Spadaccini del Rione Rocca esiste da 48 anni.
– La Rievocazione Storica racconta alcuni fatti importanti avvenuti a Soriano a partire dal 1200:
- La storia di Santa Rosa cacciata da Viterbo e accolta a Soriano;
- La bolla Papale del 1279 di Papa Niccolò III, che riconferma l’ordine francescano e definisce la nomina pontificia per il controllo dei beni francescani. Questo evento è celebrato con un dipinto presso la chiesa di S. Maria Del Poggio a Soriano.
- L’esecuzione del Di Vico (1443), ad opera del Vitelleschi che avvenne per decapitazione nella piazza di Soriano.
La battaglia del Fosso del Buonincontro (1489): è la battaglia con cui i sorianesi vinsero sugli uomini del Conte Nardini di Vignanello che voleva impossessarsi del castello di Soriano. Il Papa Innocenzo VIII, per ricompensare la fedeltà del popolo di Soriano, promulgò la Bolla d’Oro, con la quale concesse alla popolazione i frutti ed i proventi prima spettanti alla Camera Apostolica ed autorizzò l’aggiunta sullo stemma del comune della parola Fidelitas.
Il Corteo Medievale si svolge la seconda domenica di ottobre e sfila per le vie della città. Il corteo è composto di circa ottocento figuranti in costume provenienti dalle quattro contrade. I vestiti e gli accessori sono riprodotti secondo uno studio rigoroso che privilegia l’attinenza storica sul carattere spettacolare. Una giuria di esperti valuta il corteo di ogni contrada e l’addobbo.
Il Palio delle Contrade è una gara tra i quattro rioni che si fronteggiano in due sfide: la giostra dell’anello e il tiro con l’arco. Nella giostra dell’anello ogni fantino, abbinato ad una contrada, con il proprio cavallo effettua tre giri della pista cercando di infilare, con la lancia nel minor tempo possibile, uno dei tre anelli di differente diametro (3, 6 e 9 millimetri di diametro), posti su ciascuno dei nove paletti lungo il percorso. Il punteggio finale è determinato da diversi elementi: il tempo di percorrenza della pista, la quantità di anelli recuperati dalla lancia, il numero di penalità, cioè il totale delle uscite del cavallo dal percorso di gara stabilito.
– Il torneo degli arcieri è una gara di tiro dell’arco su tre distanze differenti dal bersaglio e ogni arciere scocca sei frecce per ogni prova. Alla fine, la somma dei punteggi del Palio e del Torneo degli Arcieri designano la contrada vincitrice del Palio.
– Il Premio Nazionale “Vojola d’Oro” (termine dialettale significante caldarrosta), è un riconoscimento che Soriano assegna a chi vi è nato, o abbia un particolare legame con la cittadina, e si sia distinto per meriti e capacità in tutti i campi; arte, scienza, cultura, musica, cinema, letteratura, economia, politica e sport, dando prestigio alla cittadina (alcuni premiati nel corso degli anni: Fabrizio de André, Luigi Pirandello, Pier Paolo Pasolini, Giulio Andreotti, il regista Enzo Girolami Castellari, Augusto Fantozzi, Costanza Calabrese, Renzo Vespignani, Ernesto Monaci, Paolo Giuntella, Massimo Wertmuller) – Il premio consiste in una castagna d’oro creata da un maestro orafo locale.
Area Geografica
Soriano nel Cimino è un paese di circa 8000 abitanti che si trova nella provincia di Viterbo ad un’altitudine di poco più di 500 metri sul livello del mare. Il paese è circondato dai Monti Cimini e nel suo territorio si trova la Faggeta del Monte Cimino, dal 2017 riconosciuta sito Unesco.
Alle porte del paese è ancora presente la Torre di Chia, il luogo dove Pier Paolo Pasolini visse per diversi anni e dove scrisse alcuni dei suoi libri. Nel paese, invece, è stato restaurato e restituito alla comunità il palazzo nobiliare dei Principi Chigi – Albani.
Descrizione del percorso
La rievocazione, con tutti i suoi diversi eventi, si sviluppa nel centro storico di Soriano nel Cimino, ad esclusione del Palio delle contrade che si svolge al campo Giannotti, a tre chilometri circa dal centro del paese. I giochi come il tiro alla fune o la gara con i sacchi si svolgono in piazza Vittorio Emanuele II, come i giochi di falconeria e le esibizioni degli archibugieri e degli spadaccini.
Il villaggio medievale è diviso in varie contrade, che allestiscono nelle vie banchi di vendita di frutta e verdura, una piccola fucina del maniscalco con incudine e ferro da battere, il banco dello scrivano e la taverna, con figuranti in costume. Il corteo storico parte da piazza Vittorio Emanuele II e sfila per le vie del paese.
Notizie storico-critiche
La festa fu istituita dal Consiglio della Comunità alla fine del XV secolo per ricordare i tragici fatti del 1489 (Archivio Storico del Comune di Soriano nel Cimino, Fondo Comune Soriano nel Cimino): come descritto nella pagina ufficiale della Sagra delle Castagne, infatti, “Nel 1484 salì al soglio pontificio Papa Innocenzo VIII e Soriano venne affidata ai Borgia. Questi nominarono come castellano Didaco di Carvajal, poi assassinato a tradimento dal conte Pietro Paolo Nardini, signore di Vignanello, nel tentativo di impossessarsi del paese. Ma i sorianesi scoprirono l’inganno per tempo (secondo la leggenda grazie alla “Vecchietta del Carnaiolo”) e durante una memorabile battaglia sconfissero i vignanellesi presso il “fosso del Buonincontro” evitando così di perdere il dominio sulle loro terre. Papa Innocenzo VIII premiò la fedeltà dei sorianesi promulgando la “bolla d’oro”, concedendo privilegi alla popolazione e aggiungendo la parola “Fidelitas” allo stemma del paese.” (https://www.sagradellecastagne.com/rievocazione-storica/ Ultimo accesso 20 novembre 2022).
La manifestazione fu poi sospesa nel 1870 per motivi di ordine pubblico dopo l’arrivo delle truppe italiane nella loro marcia verso Roma (Cappelli, Nemiz, 2002). Tra le due guerre mondiali il locale del Dopolavoro (Vigilante, 2014) organizzò per anni una Sagra delle Castagne abbinata alla Festa Nazionale dell'Uva istituita nel 1930. Alle rievocazioni storiche furono associati carri allegorici, addobbi, distribuzione di castagne e uva. Prima della Seconda Guerra Mondiale, la Sagra venne nuovamente sospesa. Fu nel 1968 che l'Associazione Pro Soriano, pur nella scarsità dei mezzi disponibili, ripristinò con successo la festa che con il tempo ha visto aggiungersi diverse altre attività. La benedizione degli arcieri e dei cavalieri, la giostra degli anelli, il torneo del tiro con l’arco e la sfilata storica erano le uniche manifestazioni della festa nelle prime edizione della Sagra, tra gli anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo.
Come racconta Antonio Tempesta, presidente dell’Ente Sagra, “con il passare del tempo le quattro contrade/rioni e l'associazione Pro-Soriano che ha sempre cercato di uniformare, organizzare e guidare i vari momenti dell’iniziativa, si sono impegnate insieme agli abitanti di Soriano per far fare un salto di qualità alla manifestazione”.
Nel 1997 nasce l’“Ente Sagra delle Castagne”, un’associazione senza scopo di lucro con il compito specifico di seguire tutte le fasi organizzative della festa, dagli aspetti pubblicitari a quelli della gestione durante i giorni della manifestazione.
Oggi la denominazione “sagra” non è più adeguata a descrivere la manifestazione sorianese, che è cresciuta molto, sia in termini di presenze sia nel numero di iniziative. Ogni anno la preparazione della festa impegna circa 800 persone.
Bibliografia
Cappelli S., Nemiz A., "Soriano nel Cimino. Tra storia e folklore", Vecchiarelli Editore, Manziana (RM), 2002.
Cuturi T., "Le corporazioni delle Arti nel Comune di Viterbo", R. Società romana di Storia patria, Roma, 1883.
D’Arcangeli V., "Soriano nel Cimino nella storia e nell’arte", Arte Grafica Studio, Soriano nel Cimino, 2014.
Firpo L. (a cura di), "Gastronomia del Rinascimento", Strenna UTET, Torino, 1974.
Luzi R., "Il laboratorio dello speziale attraverso gli oggetti della Collezione", in “Ceramiche da spezieria e d’amore”, Viterbo, pp 121-122, 1991.
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Montanari M., "Gusti del Medioevo. I prodotti, la cucina, la tavola", Laterza, Bari 2012.
Pietrini S., "I giullari nell’immaginario medievale", Bulzoni Editore, Roma, 2011.
Sabban F., S. Serventi, "A tavola nel Rinascimento", Laterza, Bari, 1996.
Saffioti Tito, "I giullari in Italia. Lo spettacolo, il pubblico, i testi", Xenia Editore, Como,1990.
Siracusano L., "L’epistolario di Cristoforo Madruzzo come fonte per la storia dell’arte", Università degli studi di Trento – Dipartimento di Lettere e Filosofia, Trento, 2018.
Vigilante E., L’opera nazionale dopolavoro. Tempo libero dei lavoratori, assistenza e regime fascista 1925 – 1943, Il Mulino, Bologna, 2014.
Oggetti significativi
Tutte le strutture in legno che richiamano il periodo storico sono realizzate durante l'anno nei magazzini delle contrade; ogni contrada ha il suo magazzino. Anche i vestiti sono realizzati, a partire da studi storici, nelle sartorie che ogni contrada ha allestito e implementato con l’acquisto di stoffe e pellami, e riprendono filologicamente gli abiti di epoca medievale. Anche alcuni affreschi presenti nelle ville storiche locali, come nel palazzo dei principi Albani-Chigi, sono utilizzati come spunto per avvicinare la rievocazione alla verità storica.
Come racconta Antonio Tempesta, presidente dell’Ente Sagra: “L’Ente Sagra ha anche fatto un corso di vestiti storici dove hanno partecipato molte persone con il confezionamento di quattro abiti per ogni epoca rappresentata dalle nostre contrade. Va sottolineato che ogni contrada ha la sua sartoria, con diversi sarti e sarte che lavorano per la buona riuscita della festa e le sartorie: lo possiamo dire, ‘lavorano giorno e notte’. Negli anni, la ricerca di una veridicità storica è molto aumentata grazie anche alle giurie che valutano gli addobbi, il corteo, la cena storica e le pietanze storiche. Quindi, da parte delle contrade, c’è una ricerca sempre più precisa per avvicinarsi alla realtà dell'epoca medievale, che è il periodo storico di riferimento. I vestiti, gli utensili, i gioielli, le stoffe e tutti gli altri componenti che permettono a ogni contrada di partecipare alla rievocazione storica sono di produzione locale e, alcune volte, la materia prima arriva da aziende tessili, per gli abiti, o da fonderie, per gli oggetti prodotti in metallo, da realtà produttive presenti nella zona”.
Aspetti immateriali
Saperi culinari ed enogastronomici sviluppati attraverso ricerche storiche.
Saperi sartoriali tramandati dalle sarte e dai sarti delle contrade e per mezzo dei corsi di taglio e cucito organizzati durante l’anno dall’Ente Sagra.
Criticità
Il rischio maggiore per la sopravvivenza della festa, secondo i presidenti delle contrade e dal presidente dell’Ente Sagra, è la mancanza di un collegamento diretto con una stazione ferroviaria propria, che permetterebbe un abbattimento dei tempi di percorrenza per chi lavora o studia fuori Soriano nel Cimino. Negli ultimi anni, infatti, si riscontra un calo delle presenze dei sorianesi proprio per questo motivo.
Misure di valorizzazione
La “Sagra delle Castagne”:
• è riconosciuta ed iscritta nell'albo regionale delle rievocazioni storiche istituito dalla Regione Lazio nel 2019;
• fa parte dell'associazione regionale Manifestazioni storiche del Lazio;
• è stata inserita nel 2016 nello statuto Comunale (art.33) della città di Soriano nel Cimino, in qualità di importante manifestazione storico-rievocativa volta alla promozione storica, culturale, artistica e turistica della cittadina;
• nel 2013 è stata concessa alla manifestazione come premio di rappresentanza la “Medaglia del Presidente della Repubblica” dal Presidente Napolitano;
• nel 2019 l’Ente Sagra ha collaborato con l’Università della Tuscia al III Convegno
Nazionale di Studi (Italia centrale, meridionale ed insulare) “Il rupestre e l’acqua nel Medioevo: religiosità, quotidianità, produttività, suolo a Soriano durante la festa”. Nel 2020 ha stipulato un accordo quadro con l'Università della Tuscia per organizzare convegni;
• nell’aprile del 2021 l’Ente Sagra insieme all'Università di Viterbo e all’Amministrazione comunale di Soriano hanno organizzato un convegno internazionale dal titolo, dal titolo: “Città e case nel Medioevo” che ha visto la partecipazione anche di altre università italiane ed europee;
• negli ultimi anni la manifestazione è stata selezionata dal bando Mibact, oggi MIC, per l’attribuzione di contributi nell’ambito del sostegno alle manifestazioni aventi carattere di rievocazione storica.
Misure di salvaguardia
Il comune di Soriano nel Cimino, i responsabili dell’Ente Sagra, i presidenti delle contrade/rioni, i contradaioli e i confratelli della Confraternita della Madonna della Misericordia si sono organizzati in una rete che permette un supporto continuo e reciproco per tutto l’anno.
Questo consente, durante le feste e le manifestazioni che si svolgono nel paese, la partecipazione delle altre realtà sociali e culturali all’evento, dalla processione della Confraternita della Madonna della Misericordia alla Sagra delle Castagne.
Protagonisti
Tutti gli eventi vengono organizzati dall'Ente Sagra con il supporto delle contrade. Ogni evento rievocativo viene studiato a tavolino e richiede un lavoro di alcuni mesi, per organizzare i movimenti, la musica ed i dialoghi che verranno messi in atto durante l'evento storico.
Le quattro contrade/rioni, Papacqua, Rocca, San Giorgio e Trinità nascono negli anni ‘70 proprio per cercare di ricreare l'ambiente storico e il palio dei rioni riportati dai documenti conservati nell’archivio storico del comune. Durante le prime edizioni della rievocazione i costumi per i cortei furono presi in affitto dal teatro dell’Opera di Roma.
Come descritto da Antonio Tempesta: “le contrade hanno una funzione sociale di collante e di aggregatore, poiché all'interno dei locali [di Soriano] i ragazzi si riuniscono tutto l'anno per parlare e progettare le nuove iniziative e da fare, per organizzare gli allenamenti per gli sbandieratori e spadaccini e per preparare gli addobbi, costruire le taverne medievali e per la cena storica. Quindi, vi è una ricerca da parte di tutti i gruppi organizzati, che fanno capo alle contrade, su fonti storiche per approfondire come fosse la vita nelle epoche rievocate. Tutto questo permette nuove scoperte dal punto di vista culturale e storico. La contrada, eccetto per il periodo del covid, è un centro di aggregazione sociale molto importante perché le nuove generazione. I giovani apprendono della festa oltre che dalle famiglie che frequentano le contrade, anche dai corsi per mini-spadaccini, per diventare sbandieratore, nei corsi di musica e dai focolieri e così iniziano a vivere la vita della contrada e le problematiche annesse.”
Apprendimento e trasmissione
Ognuna delle quattro contrade durante l’anno vive momenti di aggregazione e incontro. Non solo ci si riunisce per l’elezione delle cariche, che si svolge ogni due anni, ma per preparare la festa dell’anno successivo e per organizzare i gruppi storici degli spadaccini, archibugieri e sbandieratori e i loro allenamenti. I giovani sono incentivati a partecipare alle attività e questo permette una coesione tra le diverse generazioni e il territorio. Altro momento importante per le contrade/rioni è il supporto alla Confraternita della Misericordia durante la festa che si svolge il 25 agosto e l’aiuto, materiale ed economico, per il restauro degli arredi della Chiesa della Misericordia e la conservazione dell’archivio storico della Confraternita.
L’archivio, in fase di riordino, ha avviato le procedure per il riconoscimento di interesse storico da parte della Soprintendenza Archivistica del Lazio. La caparbietà e la competenza del Priore/Presidente del sodalizio Cosimo De Giorgi, infatti, hanno permesso di riunire e conservare tutti i documenti esistenti di cui si abbia conoscenza delle confraternite di Soriano nel Cimino dal XII Secolo in poi. Tale raccolta rappresenta un archivio prezioso non solo per la Confraternita della Misericordia, ma per tutto il paese.
La trasmissione dei saperi culinari si attua per mezzo delle ricerche sulle ricette da presentare per la cena storica. Il convivium permette di alimentare la conoscenza non solo dei cibi presenti in Italia in epoca medievale, ma anche la loro trasformazione in pietanze.
Infine, ulteriore elemento che è oggetto di trasmissione è la capacità delle sarte e dei sarti dei vari “atelier” delle contrade/rioni di produrre abiti e accessori per la rievocazione, seguendo stili e materiali medievali con una capacità che rispecchia l’arte dell’alta moda italiana. Tali capacità sono trasferite alle generazioni più giovani seguendo la vita della contrada nelle sartorie ma anche, come accaduto negli anni passati, per mezzo di corsi di formazione per sarti che traducono i saperi in prospettive lavorative.
Metodo Ricerca
Per la compilazione della scheda sono stati utilizzati diversi metodi e diverse attività di ricerca etnografica, bibliografica e archivistica che hanno permesso una conoscenza approfondita del bene in questione. Il primo passo è stato elaborare una ricerca bibliografica ragionata sull’effettiva esistenza di letteratura specifica sul bene immateriale. Va detto, in prima istanza, che oltre alle pubblicazioni generali, ad esempio sul cibo nel medioevo o sulle rilevanze archeologiche sulla zona dei Monti Cimini, sulla Sagra delle Castagne non c’è letteratura di riferimento specifica. Al termine di questa prima fase, che per Soriano nel Cimino ha portato alla lettura di alcuni testi sulla storia medievale e delle famiglie nobili presenti nella zona in quell’epoca, si è passati alla ricerca dei contatti degli informatori privilegiati.
Il passo successivo della ricerca è stato quello di contattare l’Ente Sagra, e il suo presidente Antonio Tempesta, che è stato informatore e supporto prezioso della ricerca, poi il Comune di Soriano, che ha risposto positivamente e, infine la Pro Loco che ha rimandato all’Ente Sagra.
Antonio Tempesta è stato prezioso non solo per le informazioni che riguardano l’evento ma anche come “cinghia di trasmissione” con la comunità, favorendo l'incontro con i presidenti delle contrade, il priore della Confraternita della Misericordia e le sarte e i sarti che ogni contrada utilizza nella propria sartoria.
La fase successiva ha visto l’elaborazione di un canovaccio di intervista, poi definita in un’intervista semi strutturata, che aveva come macroaree le parti fondamentali della rilevazione del bene immateriale. Tale intervista è stata somministrata via mail, per poi approfondire con una etnografia sul luogo nei giorni della Sagra. L'osservazione è stata diretta, in presenza, nei tre fine settimana della rievocazione con recupero di materiale di etnografia visiva di tipo statico e dinamico, fotografie e video; sono avvenuti colloqui con i figuranti in abito medievale delle varie contrade, si è visitato il Museo Civico e Palazzo Albani-Chigi e sono state esaminate alcune carte importanti nell’archivio storico comunale. I documenti consultati hanno permesso di svolgere ulteriori approfondimenti, anche grazie al rimando a fonti ulteriori: l’ultima parte della ricerca è stata infatti sviluppata nell’Archivio Capitolino che conserva, in due fondi specifici, ovvero il fondo della famiglia Orsini e il fondo del demanio, informazioni sul paese e sulla sua storia.
Organizzatori
Antonio Tempesta (Presidente dell’Ente Sagra delle Castagne dal 2005)
Cosimo De Giorgi (Priore/Presidente dal 2012)
Damaso Mantovani (Presidente Contrada Papacqua da 27 anni)
Mauro Olivieri (Presidente del rione Rocca da 1 anno)
Simone Montanari (Presidente della Contrada San Giorgio da 3 anni)
Piero Nicolamme (Presidente della Contrada Trinità da 29 anni)
Localizzazione
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