La rievocazione storica
La “Sagra delle Regne”, antica festa del grano, è una manifestazione che rievoca tipiche usanze contadine e rende omaggio alla Vergine delle Grazie, protettrice della città, la cui immagine è venerata nella Chiesa di San Francesco (XIV secolo). L’offerta alla Madonna del trescato (le spighe battute), in segno di ringraziamento per il raccolto costituisce un momento centrale della Sagra, che affonda le sue origini in riti pagani della civiltà greco-romana. Il termine regne proviene dal latino gremia (fasci di spighe, covoni di grano, mazzetti di sarmenti).
La domenica della festa viene innanzitutto celebrata la messa, alla quale partecipano, oltre ai numerosi devoti di Minturno e frazioni, le autorità civili e militari, i gruppi folklorici, nonché molti simpatizzanti. Nel pomeriggio sfila la processione della statua della Vergine, trainata su carro da buoi per le strade del paese, con il seguito dei carri votivi, allestiti dalle famiglie contadine (Carresi). Si parte dalla chiesa di San Francesco, per continuare nella zona del centro storico, fino a scendere nella parte bassa del borgo dove si accodano i carri votivi, che risalgono fino alla piazza centrale, centro della manifestazione. Gruppi folkorici nazionali e internazionali e sbandieratori si esibiscono allora sulla piazza e sul palco.
La manifestazione si chiude con l’incendio del castello, uno spettacolo pirotecnico che rievoca l’attacco saraceno a Minturno guidato da leggendario pirata Dragut.
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