La rievocazione storica
Il rito liturgico della Messa dello Spadone si celebra ogni anno nel Duomo di Cividale del Friuli a ricordo dell’ingresso in città e della nomina, nel 1366, di Marquardo von Randeck a capo spirituale e temporale del patriarcato di Aquileia. La cerimonia religiosa segue un preciso protocollo. Escono, nell’ordine: un chierichetto con la croce d’argento accompagnato da due ceroferari con i candelieri; i canonici (circa quaranta) con indosso la cappa magna; il Suddiacono e il Diacono, quest’ultimo recante in testa l’elmo piumato, nella mano destra la spada e nella sinistra l’Evangeliario (codice del XV secolo).
Esce, infine, il celebrante accompagnato dal maestro delle cerimonie e da altri chierichetti. In cima alla scalinata, davanti all’altare, il Diacono brandisce la spada e, rivolgendosi al clero e ai fedeli, vibra tre colpi in aria in segno di benedizione. Questo rito verrà ripetuto anche prima e dopo la lettura del Vangelo e alla conclusione della Messa. Da qui l’appellativo “messa dello spadone”, che deriva proprio dall’uso nella cerimonia religiosa della spada appartenuta al Patriarca Marquardo von Randeck.
Al termine della messa parte il corteo storico lungo le strade di Cividale, che vede centinaia di figuranti in abiti storici percorrere il Corso fino a congiungersi al corteo di Marquardo, che insieme ai Ministeriali Maggiori fa il suo ingresso a cavallo da Porta San Pietro. Si rievoca così l’entrata a Cividale del Patriarca Marquardo von Randeck nel 1366.
Giunti in Piazza Duomo, si procede con il cerimoniale dell’investitura: Marquardo riceve la spada di stocco e diventa Patriarca, ovvero capo spirituale e temporale del territorio. Nell’arco del pomeriggio e fino a sera, si svolgono attività di animazione medioevali (tiro con l’arco, dimostrazioni di scherma antica, musica medievale, giullarate).
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