La rievocazione storica
La rievocazione nasce in un connubio tra storia e leggenda: si narra nelle epigrafi del passaggio dell’Imperatore Federico I di Svevia, detto il Barbarossa nelle adiacenze dei territori che ora corrispondono alla cittadina di Medicina e che spiegherebbe l’origine del nome della stessa. Nel 1154, il Barbarossa, passando nei territori di Medicina, cadde gravemente malato e venne tratto in salvo da un brodo, preparato dagli abitanti locali, nel quale era accidentalmente caduta una serpe. Riavutosi dalla malattia, Barbarossa decise di liberare gli abitanti dai soprusi della vicina Bologna, fissandone i confini e assegnando a questo territorio privilegi ed esenzioni. Attribuì il nome di Medicina al castello che lo rimise in forze.
Uno degli eventi che caratterizza la festa in onore al Barbarossa è il Palio della Serpe. Esso consiste in una corsa a staffetta di quattro atleti rappresentativi delle cinque torri in costume storico. Ciascuna torre nella quale è ripartito il territorio di Medicina in occasione del Palio deve trasportare in una portantina dei doni all’imperatore nel minor tempo possibile e cercando di rovesciarne il minimo quantitativo al di fuori della portantina stessa, quali il carbone, le uova, il vino, la biada e le mele. La squadra vincitrice deve poi recuperare dentro a un secchio una serpe (che è in realtà un’anguilla) da consegnare all’imperatore.
Vari cortei sfilano nel corso delle tre giornate, i quali spesso totalizzano più di duemila figuranti. Il proliferare dei cortei è accompagnato al progressivo scavo filologico della manifestazione e dei gruppi che vi partecipano. Il costume storico è divenuto parte integrante degli abitanti del Castello. Il venerdì sera, gli spettacoli, realizzati prevalentemente da gruppi artistici di Medicina, danno il via ai tre giorni di festa. In seguito, a mezzanotte si ha una sfida che stabilisce la griglia di partenza del Palio della Serpe, la cosiddetta caursa dal dog e tri (in dialetto, la corsa delle dodici e tre quarti). Cinque atleti in rappresentanza delle Torri devono concludere un percorso in un tempo scandito dai quindici rintocchi del campanile, corrispondenti alle dodici ore e tre quarti dell’ora a un quarto d’ora. Nelle ultime edizioni, in conclusione della corsa, si ha la notte bianca fino alle tre di notte, dove sono attivi vari stand con gruppi musicali e di danza.
Durante la giornata del sabato, si hanno diversi spettacoli itineranti, sia da parte di gruppi locali, sia da parte di gruppi ingaggiati dalla Proloco sulla base del budget annuo. In genere, i gruppi esterni ricoprono funzioni che non caratterizzano i gruppi medicinesi, in particolare la parte spettacolare, come i giochi di focoleria. Insieme agli spettacoli itineranti, dove in genere sono sfruttate le cornici architettoniche della città, si hanno diversi stand gastronomici. In particolare, ogni Torre gestisce un punto ristoro specifico che offre piatti tradizionali o che si ispirano a piatti d’epoca.
Oltre agli spettacoli itineranti, si hanno diversi cortei, i più importanti dei quali sono l’incontro della corte dell’Imperatore e dei nobili con il corteo delle Torri, riuniti per omaggiare l’Imperatore con vari doni. Il corteo dei nobili omaggia l’Imperatore con un banchetto imperiale, mentre gli altri gruppi e strati sociali del contado sono sparsi in diversi punti ristoro. A presiedere le varie attività ludiche della festa vi sono dieci/dodici giudici in costume con cappelli particolari a forma di fungo. Fino a qualche anno fa, il Barbarossa a cavallo faceva il giro delle frazioni a partire dal venerdì notte fino al sabato mattina. Non si fa più questa parte della rievocazione perché sono venute a mancare persone che la gestivano. La frazione di Sant’Antonio, fino al 2017, lo faceva ancora e in quel caso il Barbarossa cenava il venerdì sera, accolto dagli abitanti della frazione, per poi proseguire fino alla manifestazione assistendo alla caursa dal dog e tri.
Alla domenica, si ha il Palio vero e proprio, che è costituito da cinque sfide. In premiazione, la Torre vincitrice conserva per un anno il Palio di quell’edizione, realizzato da un artista locale. Allo scadere dell’anno, il Palio viene riconsegnato alla Pro Loco, la quale conserva i pali di tutte le edizioni. Negli ultimi anni, il Palio si è svolto nella piazza principale. Quest’anno, per motivi di sicurezza, ritornerà nella via principale (che coincide con la contrada di mezzo). Alla domenica, si ha anche la cosiddetta “visita ai saggi del paese,” un appuntamento fisso nel quale il corteo del Barbarossa e delle Torri va a fare visita agli anziani nei due centri di cura più grandi del paese, per poter consentire loro di apprezzare l’atmosfera della Rievocazione pur non potendovi partecipare.
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