La rievocazione storica
L’evento, disputato sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, si svolge ogni anno solitamente tra la fine di maggio e l’inizio di luglio in una delle quattro città coinvolte: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. La programmazione è molto intensa e variegata (concerti, mostre, esibizioni ecc.) e ruota attorno ai due momenti principali: la gara e il corteo storico.
Regata: «il regolamento, pur avendo subito nel tempo piccole modifiche, è pressoché invariato dalla sua pubblicazione. Alla gara prendono parte 4 equipaggi, ognuno composto da 8 vogatori e un timoniere, più delle riserve. In precedenza gli equipaggi erano formati da atleti nati nelle rispettive città , province e regioni, oppure i residenti da almeno dieci anni, ma a partire dal 2004 si è stabilito che essi devono essere composti per metà da atleti provenienti dalla Regione e per l’altra metà da atleti provenienti dalla Provincia. Le imbarcazioni devono essere costruite tutte con gli stessi parametri strutturali. Prima della partenza sono sottoposte a pesatura, e per essere ammesse non devono avere (a vuoto e compresi gli accessori, ad eccezione dei remi) un peso inferiore ai 760 chilogrammi. Proprio per garantire maggiore efficienza e leggerezza in acqua (pur sempre entro i limiti), le barche, un tempo costruite in legno, oggi vengono realizzate in vetroresina. I quattro galeoni originari vennero progettati costruiti da Giovanni Giuponi. Ogni imbarcazione deve essere riconoscibile attraverso i colori con cui viene dipinta e dalle polene, ovvero dalle sculture lignee (ora anch’esse in vetroresina) poste sulla prua che raffigurano l’animale simbolo di ciascuna città , disegnate negli anni Cinquanta dal professor Alvio Vaglini. Per questo motivo, l’imbarcazione di Amalfi è identificata dal colore azzurro e dal cavallo alato, quella di Genova dal colore bianco e dal drago (che si riferisce a San Giorgio, protettore della città ), quella di Pisa dal colore rosso e dall’aquila (che simboleggia l’antico legame tra la Repubblica pisana e il Sacro Romano Impero) e quella di Venezia dal colore verde e dal leone alato (che si riferisce a San Marco Evangelista, patrono della città ). La Regata si svolge su un percorso lungo 2 chilometri, che si differenzia a seconda della località : ad Amalfi si rema nel mar Tirreno lungo la costa, a Genova nel mar Ligure all’interno del bacino portuale, a Pisa nel fiume Arno controcorrente e a Venezia nella caratteristica laguna sul mare Adriatico. Prima dell’inizio della gara remiera si procede al sorteggio delle corsie. Il dispositivo di partenza è costituito da quattro ancoraggi fissi allineati e il via è dato dal giudice arbitro. La giuria provvede, invece, a valutare l’arrivo, giudicando il “taglio” del traguardo da parte della polena di ogni barca (per Amalfi la punta dello zoccolo anteriore del cavallo alato; per Genova la punta delle narici del grifone; per Pisa l’estremità degli artigli dell’aquila; per Venezia metà della spada impugnata dal leone alato). È vietato, durante la gara, invadere la corsia di un avversario, pena la retrocessione all’ultimo posto decretata dalla giuria. È permesso, invece, il cambio del numero d’acqua (ovvero il cambio della corsia, n.d.r.) solo nel caso in cui un equipaggio si porti di un’imbarcazione avanti rispetto ad un avversario. La città vincitrice della Regata riceve in premio un trofeo in oro ed argento, realizzato dalla Scuola Orafa Fiorentina, che rappresenta un galeone a remi (come quello usato per la gara) sorretto da quattro ippocampi, al di sotto del quale compaiono gli stemmi delle quattro Repubbliche Marinare. Essa lo detiene per un anno, fino alla nuova messa in palio nell’edizione successiva. Sulla base del trofeo, inoltre, viene apposta di anno in anno una medaglia con il simbolo della città vincitrice della Regata; pertanto vi sono tante medaglie quante edizioni disputate. Dal 1993 al 1996 la Regata, per rimediare alla mancanza di fondi, fu abbinata ad una lotteria nazionale, il cui ricavato venne impiegato per l’acquisto delle imbarcazioni in vetroresina» (fonte: wikipedia.org).
Corteo Storico: «Composto da 320 figuranti, 80 circa per ogni Repubblica, sfilano lungo un percorso che parte da Atrani per raggiungere la Cattedrale di Amalfi passando per la SS163 che collega i due comuni. La disposizione dei figuranti è molto rigorosa e per Amalfi prevede il seguente schema: 3 Rematori, 1 Gonfalone e 10 Valletti, 5 Trombonieri, 1 Console della Repubblica, 3 Paggi del Console, 2 Giudici, 1 Console del Mare, 2 Ambasciatori, 1 Duca, 2 Paggi del Duca, 4 Cavalieri, 6 Alfieri, 16 Dame e Cavalieri, Sposi, 2 Paggi, 4 Timpanisti, 1 Navarca, 9 Marinai, 9 Arcieri. “Il corteo amalfitano rappresenta la società della repubblica campana agli inizi dell’XI secolo, quando raggiunse il suo culmine. Al suo interno sono presenti i rappresentanti delle varie classi sociali: le magistrature, i militari e il popolo. In particolare sfilano il duca (la massima autorità cittadina) e i cavalieri con spadone, i cui paramenti furono poi ripresi dai membri dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. L’episodio proposto è quello del matrimonio tra Giovanni I, figlio e co-reggente del duca Mansone I, e la nobildonna salernitana Regale; lo sposalizio segnava per il giovane rampollo il passaggio alla maggiore età e l’ingresso nell’ambiente politico. I costumi per il corteo di Amalfi furono ideati negli anni Cinquanta dallo scenografo Roberto Scielzo, tramite analisi delle fonti storiche. I cartoni realizzativi, così come gli abiti, sono tuttora esposti nel Museo Civico del Municipio amalfitano. La disposizione del corteo è la seguente: 3 rematori; 10 valletti ed il gonfaloniere; 5 trombettieri; il console della Repubblica; 3 paggi del console; 2 giudici; il console del mare; 2 ambasciatori; il duca; 2 paggi del duca; 4 cavalieri; 6 alfieri; 4 dame e 4 cavalieri della corte; lo sposo e la sposa; 6 paggi; 4 timpanisti; il navarca; 9 marinai; 9 arcieri» (fonte: wikipedia.org).
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