La rievocazione storica
La rievocazione storica La Taccariata ripercorre la vicenda della tragica morte di “Domenico D’Agostino Riulo”, pisticcese che, durante una passeggiata nel bosco, incontrando alcuni turchi, per la paura, stramazzò immediatamente di crepacuore. Questi, per sincerarsi dell’effettiva morte dell’uomo, lo taccariarono, appunto, con delle scimitarre.
L’evento è finalizzato da un lato a riportare alla luce, attraverso la sua narrazione, un avvenimento realmente accaduto nel territorio di Pisticci e dall’altro a far conoscere avvenimenti, risalenti al periodo storico tra 1500 e 1600, importanti per la storia di Pisticci e di tutto il suo territorio. Il Cinquecento ed il Seicento sono i due secoli sui quali la Pisticci attuale fonda le sue radici.
I fatti principali che caratterizzano tale periodo storico e che sono alla base del progetto Enotria Felix, ed in particolare della rievocazione storica La Taccariata, sono: a) l’istituzione della Cavallara; b) la costruzione delle torri di avvistamento sulla fascia jonica; c) il rapimento ad opera dei Turchi di 99 cittadini dei vari comuni con affaccio sull’area metapontina tra cui 26 Pisticcesi; d) San Rocco diventa il nuovo patrono.
La manifestazione, nello specifico, è caratterizzata da due ambientazioni: nella prima giornata la nascita della Cavallara e delle Torri di Avvistamento, con la messa in scena della Taccariata ossia la tragica morte di un Pisticcese “Domenico D’Agostino Riulo” ed il suo successivo taccariamento effettuato da quattro turchi.
Durante la prima giornata è prevista la realizzazione del “Palio delle Torri”, così chiamato in ricordo della edificazione delle Torri di Avvistamento. Ogni arciere è abbinato ad un rione di Pisticci ed al vincitore è consegnato il Palio, un drappo di color porpora su cui è dipinta un’immagine sacra, a cura di un artista pisticcese. La scelta del drappo porpora è anche legata ad una antica tradizione locale: durante la festa della Madonna del Casale si faceva benedire stoffa di colore rosso con la quale veniva, successivamente, realizzata la gonna del tradizionale abito delle donne di Pisticci, la Pacchiana, abito nato in questi stessi anni del seicento in Calabria ed arrivato, non si sa con certezza quando, anche in Basilicata. Col trascorrere del tempo la gonna da color porpora iniziale è divenuta di colore nero, anche in questo caso non si sa con certezza quali siano i motivi e/o le cause che abbiano portato a tale trasformazione.
Nella seconda giornata il corteo storico ripercorrerà le vicende che hanno portato il Marchese del tempo “Carlo De Cardenas” a voler riscattare i 26 pisticcesi rapiti dai Turchi nella giornata del 25 luglio 1677, mettendo a disposizione 1500 ducati. Durante i due giorni viene predisposto un campo dei turchi, con relativo mercato del tempo, prove d’armi, giochi, spettacoli di falconeria, sbandieratori e musicisti, mentre il centro storico è colorato da figuranti ed arricchito da un ampio mercato di prodotti agroalimentari tipici della zona e di un mercatino artigianale. Inoltre, è predisposta la preparazione di piatti della tradizione pisticcese a cura delle associazioni organizzatrici, con degustazione di vini Enotri.
Protagonisti
Associazione Culturale “Centro Studi Gymnasium” (organizzatore dell'evento)
Comune di Pisticci
Provincia di Matera
UNIBAS
Scuola di Specializzazione Beni Culturali di Matera
Localizzazione
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