La rievocazione storica
L’evento si compone di due parti: un corteo storico e una rappresentazione teatrale, scritta e diretta da Pietro M. Becattini. Il corteo storico ha funzione introduttiva, serve a radunare il pubblico che assisterà alla rappresentazione. La rievocazione ha per oggetto la leggenda dell’innamoramento del condottiero normanno Ugo di Malmozzetto per la contessa di Prezza, e l’assedio normanno dell’abitato di Prezza. La vicenda si conclude con la cattura del condottiero, grazie a uno stratagemma ordito dalla sorella del conte Sansoneschi, cui segue la morte in carcere di Malmozzetto.
Il corteo storico si tiene il pomeriggio intorno alle 18; dal Comune raggiunge Piazza Umberto I. Vi prendono parte i sindaci dei quattro paesi coinvolti (Prezza, Castiglione a Casauria, Tocco da Casauria, Popoli), vestiti in abiti civili e i figuranti dei quattro paesi, in costume antico; anche altri cittadini possono partecipare al corteo, in abito moderno. Arrivati in Piazza Umberto I, i sindaci si dispongono lungo la scalinata, insieme al pubblico, per assistere alla rappresentazione scenica. Il regista Piero Beccattini è la voce narrante dell’evento, nei panni di Giovanni di Berardo (il monaco estensore del Chronicon casauriense, documento storico che attesta la storicità del condottiero Ugo di Malmozzetto), accompagnato da un giovane novizio, suo assistente. Alle 19 prende avvio la rappresentazione: i figuranti si muovono nel mercato, appositamente allestito, in un clima di serena armonia.
Nel mercato sono messi in vendita generi alimentari e stoffe di varia tipologia gli ambienti sono ricostruiti con cura. Mentre si svolge questa scena, un banditore annuncia l’arrivo dei soldati normanni: il popolo scappa e trova rifugio nelle abitazioni, i soldati si dispongono in posizione di difesa, la porta del paese viene chiusa (nei giorni precedenti è stato predisposto un portale per chiudere l’arco di ingresso al centro storico). Al di fuori della porta si schierano i soldati normanni, in posizione di assalto; i figuranti indossano corazze ed elmi da armigeri dell’undicesimo secolo. Fuori dalla porta vengono disposte delle catapulte per l’assalto.
Sulla rocca, intanto, si sono posizionati i duchi Sansoneschi, che interloquiscono con Malmozzetto e le sue truppe; viene chiesta in consegna la contessa, della quale il condottiero si è invaghito. Al rifiuto dei Sansoneschi i normanni rispondono con l’assalto del castello, messo in atto con le catapulte, che lanciano all’interno dell’abitato grosse pietre (in realtà si tratta di gommapiuma e polistirolo). Con uno stratagemma ordito dai duchi Sansoneschi la contessa viene fatta uscire in gran segreto dal retro del castello e apparentemente consegnata ai normanni: a quel punto i soldati di Prezza rapiscono Malmozzetto, che viene condotto in carcere. La porta dell’abitato viene riaperta e il popolo, sollevato, torna alle proprie occupazioni.
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