La rievocazione storica
La manifestazione è strutturata su una articolazione che prevede più momenti: il primo giorno si svolgono la funzione religiosa e la sagra dei legumi. Il secondo giorno sfila il corteo storico rievocativo del miracolo di San Biagio e prosegue la sagra dei legumi, dove si preparano i pani votivi in miniatura: i cavadduzzi (cavallette) e i cuddureddi.
Alcuni giorni prima della festa si impastano, di sera, farina e acqua su un tavoliere dove è stato installato un antico attrezzo, detto sbria, necessario a lavorare l’impasto e renderlo omogeneo. Una volta ben amalgamato, l’impasto viene tagliato a pezzi, messo in ceste e lasciato riposare per tutta la notte. Il giorno dopo le donne del quartiere tagliano l’impasto in pezzi più piccoli, lo impastano di nuovo, lo tagliano a strisce e lo mettono in sacchetti di plastica che vengono distribuiti ai vari tavoli dove numerose persone lo lavorano.
I cuddureddi hanno la forma di piccoli anelli. Sono lavorati con tre colpi di mucacia (un attrezzo di ferro dentellato) che lascia sul cerchietto di pasta la sua dentellatura. I cuddureddi rappresentano la gola di cui San Biagio è protettore. I cavadduzzi, o cavallette, hanno forme diversificate e fantasiose e ricordano la liberazione delle cavallette dal territorio di Salemi, avvenuta nel 1542 ad opera di San Biagio.
I panuzzi votivi, vengono lavorati dalle esperte mani delle donne del quartiere Rabato, ma partecipano anche persone di altri quartieri interessate alla lavorazione del pane o, anche, per grazia ricevuta.
La mattina del 3 febbraio cuddureddi e cavadduzzi vengono benedetti e distribuiti in chiesa ai fedeli che accorrono da ogni parte della città per pregare il Santo e ricevere la benedizione della gola da parte del sacerdote, il quale con due candele benedette il giorno prima (cioè per la Candelora che è la festa della presentazione di Gesù al tempio) ed incrociate sotto il mento di ciascun fedele, ripete questa formula: “Per intercessione di San Biagio, vescovo e martire, il Signore ti liberi dai mali della gola e da ogni male”.
Dal 2009 viene realizzata una rievocazione storica del “miracolo delle cavallette”, che vede dame, nobili e cavalieri, popolani in costume medievale, preceduti da bambini che rappresentano le cavallette, uscire dall’imponente castello normanno-svevo, percorrere tutto il centro storico ed arrivare alla chiesa del Santo per deporre i doni ai piedi dell’altare, in ringraziamento del miracolo avvenuto nel 1542, e per benedire le gole. La manifestazione è partecipata da molte associazioni cittadine e scuole.
Protagonisti
Gruppo Archeologico Xaipe (direttore artistico della rievocazione)
Comune di Salemi (organizzatore dell'evento)
Comitato religioso di San Biagio (organizzatore dell'evento)
Localizzazione
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