La rievocazione storica
Appuntamento ricorrente del Carnevale della comunità di Benetutti, la Pentolaccia consiste in una corsa a cavallo durante la quale diverse coppie di cavalieri devono rompere dei vasi di terracotta collocati in due punti del percorso.
La manifestazione si apre con l’ingresso di gruppi ospiti, nel corso davanti alla chiesa, esterni alla manifestazione e di norma provenienti da tutta la Sardegna. I cavalieri percorrono in sfilata tutto il tracciato nelle due direzioni, in senso orario e antiorario, fino a tornare al punto di partenza, salutando il pubblico ed esibendo le proprie maschere. I cavalieri, infatti, sono tenuti ad indossare abiti carnevaleschi e a concorrere mascherati, pena l’esclusione dalla manifestazione. Prima di dare inizio alla corsa, presso la chiesa parrocchiale di Sant’Elena avviene la presentazione di tutti i cavalieri e dei cavalli partecipanti.
La corsa si svolge in gruppi di due o tre cavalieri, definiti pariglie. Durante la “salita” dalla chiesa al palazzo del Comune, l’obiettivo di ogni pariglia è rompere il maggior numero possibile dei vasi in terracotta disposti in due punti diversi del percorso. Il numero delle salite dei cavalieri varia da tre a quattro, a seconda del tempo a disposizione, tempo che viene dettato obbligatoriamente dal calar del sole.
La corsa ha carattere esclusivamente ludico e non prevede premi o riconoscimenti per i partecipanti.
La giornata si conclude con una cena a base di pietanze locali, organizzata per i cavalieri e i membri dei Gruppi partecipanti, dall’associazione ippica benetuttese.
Periodo | Occasione
Il sabato dopo il "Giovedì Grasso" e il giorno prima della Sartiglia di Oristano.
Inizia alle 15 del pomeriggio e si conclude non appena tramonta il sole.
Area Geografica
Benetutti fa parte della cosiddetta area del Marghine-Goceano. L’area è ricca di siti nuragici e comprende due storiche ed importanti foreste demaniali: la Foresta di Monte Pisanu e la Foresta Anela.
Entrambe furono istituite con Regio Decreto del 1886.
Descrizione del percorso
Il percorso della corsa a cavallo, lungo 500 metri, si snoda nel centro del paese, le cui vie sono ricoperte di sabbia per consentire ai cavalli una corsa sicura. La pista è lunga cinquecento metri e si sviluppa lungo corso Cocco Ortu. Il punto di partenza è allestito nei pressi della chiesa di Sant’Elena, patrona del paese. Il muro di granito adiacente alla chiesa, alto dieci metri, è decorato con scenografie apposite. Il traguardo è situato davanti al palazzo del Comune.
Il percorso di gara è detto “la salita” ed è ripetuto da tre a quattro volte, secondo le edizioni: arrivati alla sede del Comune, cavalli e fantini si fermano per una pausa e poi tornano con i cavalli al passo al luogo della partenza, dove si cambiano i gruppi e si riparte.
Notizie storico-critiche
La “Pentolaccia” nel 2023 è giunta alla sua dodicesima edizione e si inserisce nella nuova generazione di manifestazioni di carattere carnevalesco nate dagli anni Duemila in Sardegna su ispirazione di eventi affermati e legati a riti arcaici. Nel caso di Benetutti, il legame con la Sartiglia di Oristano è evidente: l’evento si tiene il giorno immediatamente precedente la celebre corsa e il Comitato Organizzatore ha esplicitamente deciso di proibire l’uso del tipico costume de “Su Componidori”, maschera che dà inizio alla corsa oristanese e la chiude, “per una forma di rispetto nei confronti della sacralità della Sartiglia di Oristano e di cortesia nei confronti dei suoi Sartiglianti”. Gli organizzatori hanno sostenuto fin dall’inizio che tutte le celebrazioni dovessero conservare un aspetto caratterizzante che le contraddistingue, permettendo, come sostenuto da Carlo Dessena, “a tutti di poter brillare di luce propria." Lo stesso Dessena sottolinea: "la pentolaccia di Benetutti è una manifestazione equestre pensata per coinvolgere amici e appassionati, per vivere momenti di condivisione e allegria immersi nel mondo dei cavalli."
Negli eventi più celebri, l’utilizzo delle maschere, dei cavalli, la corsa si inseriscono in un contesto iconografico e simbolico che rimanda a forme rituali pre-cristiane (Ruiu, 2008); anche la Pentolaccia di Benetutti, come buona parte delle manifestazioni più recenti, istituisce intenzionalmente questo rapporto di filiazione con tradizioni antiche. Carlo Dessena sottolinea infatti come “al centro della manifestazione c’è il cavallo, in un misto tra sacro e profano, e l’uomo che dimostra la sua forza rompendo tutti e tre i vasetti come simbolo della cooperazione tra natura e individuo. Nel passato, come sostiene sempre Carlo Dessena, “la manifestazione si svolgeva nel centro storico del paese. Ora è stata spostata nel corso, per motivi di sicurezza e per garantire un maggiore spettacolo e avere lo spazio per accogliere tutti i partecipanti.”
La manifestazione è molto sentita nella comunità, ed è diventata motivo non solo di orgoglio, ma anche di promozione del territorio e del paese. Come spiega Carlo Dessena, presidente dell’Associazione Ippica Benetuttense, l’evento ha contribuito a ricostruire un senso di comunità e di legame con il territorio che nel tempo si era deteriorato, a causa del depauperamento del capitale sociale dovuto allo spopolamento per motivi di lavoro e studio.
Oggi l’evento è un importante motore di coinvolgimento della comunità di Benetutti, non soltanto nel corso della manifestazione, ma anche nelle sue fasi preparatorie. Appena conclusa una edizione, infatti, gli organizzatori si riuniscono per valutare i punti di forza e di debolezza riscontrati e riflettere sulle scelte future. Le riunioni sono assemblee plenarie dove tutti i soci hanno piena libertà di parola. A partire da ottobre, con l'avvicinarsi dell'evento, gli incontri divengono più operativi per definire il budget di spesa e le attività da organizzare.
All'interno dell'Associazione i compiti vengono suddivisi secondo il genere: gli uomini sono principalmente coinvolti in attività manuali, nell’acquisto degli essenziali vasetti di terracotta e nella cura dei cavalli, mentre le donne si occupano principalmente dell'organizzazione relativa all'accoglienza degli ospiti, alla preparazione del palco e ad attività burocratiche.
Oggetti significativi
I beni materiali sono le maschere che vengono indossate dai cavalieri; i costumi cuciti individualmente da chi li indossa o da sarte locali; le coccarde; i paramenti dei cavalli; i vasetti di terracotta prodotti da artigiani locali.
Aspetti immateriali
I beni immateriali collegati all’evento sono i saperi tramandati da ogni cavaliere della pentolaccia al cavaliere che gli succederà; la capacità di produrre oggetti come le maschere e le coccarde che i vari cavalieri indossano in modo da “impersonare” un “personaggio” unico.
Criticità
L’organizzazione della Pentolaccia richiede tanto impegno e costanza da parte di chi vi si dedica, spesso dopo lo studio o il lavoro. Il rischio è che le persone coinvolte con l’avanzare del tempo non vogliano più dedicarsi all’organizzazione e alla sua riuscita.
Misure di valorizzazione
Ad oggi l’organizzazione sta iniziando a promuovere la manifestazione principalmente attraverso i canali di comunicazione (sito web) e i canali social. Forte dei contributi regionali e comunali percepiti, l’associazione Ippica Benetuttense sta studiando nuove misure di valorizzazione della manifestazione. Una di queste attività di valorizzazione è la registrazione del logo che rappresenta un forte segno identitario del gruppo e della rievocazione.
Un’altra modalità di valorizzazione è la partecipazione a bandi regionali che permettono di far emergere le specificità della festa e del territorio con una tutela delle istituzioni e per mezzo di bandi pubblici a
cui l’Associazione Ippica Benettutense partecipa.
Un altro mezzo per valorizzare la festa è la sinergia con altri rievocatori della Sardegna, come gli Sbandieratori Musici e Figuranti del Quartiere Fontana di Iglesias e il gruppo in Maschera de S'iscusorzu di Teti che partecipano alla “Pentolaccia”.
Misure di salvaguardia
È in corso l’analisi per il disegno e la registrazione del logo della manifestazione. Il nuovo logo è stato presentato il 22 novembre 2022.
Ogni anno, alla fine della manifestazione l’associazione cerca di coinvolgere le giovani leve alla Pentolaccia, poiché la festa, oggi, ha eco regionale e la sensibilizzazione del pubblico alla partecipazione permette di ampliare l’area geografica di provenienza dei cavalieri. Alcuni ragazzi si spostano nei paesi vicini, dotati di centri di equitazione, e si preparano per poter un giorno partecipare alla “Pentolaccia”. A questo proposito l’associazione, in collaborazione con le realtà ippiche locali, sta cercando di creare un maneggio a Benetutti per allenare e formare i ragazzi.
Protagonisti
L’associazione Ippica Benettutense, che organizza la “Pentolaccia”, nasce nel 2012 per organizzare le manifestazioni.
Per azione dell’associazione, la festa ha acquisito, negli anni, una grande importanza per la comunità, in quanto accresce sempre di più la visibilità del paese e mette in luce la passione locale per i cavalli.
Nelle intenzioni dell’associazione, “i protagonisti sono tutti i gruppi partecipanti, perché la manifestazione è aperta a tutti, non solo ai residenti, come simbolo di apertura e di cooperazione”. Unico requisito: per poter concorrere, cavalieri e amazzoni devono aver compiuto diciotto anni.
Metodo Ricerca
La ricerca si è avvalsa del supporto del presidente dell’Associazione Ippica Benetuttense, Carlo Dessena. Dopo uno scambio di mail è stato predisposto un “canovaccio” di intervista che potesse raccogliere le maggiori informazioni sul bene. Carlo Dessena è stato un prezioso “informatore” e “esperto” del bene patrimoniale ed ha fornito anche i materiali video e fotografici.
Non si è potuta intraprendere una etnografia sul luogo perché la “Pentolaccia” si svolge tra febbraio e marzo e in quel periodo si era alle fasi iniziali del progetto.
Dopo la prima intervista ci sono stati altri scambi con Carlo Dessena per approfondire alcune tematiche particolari come la storia dell’associazione e le misure di salvaguardia del bene.
Localizzazione
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