La rievocazione storica
Le “Cours dou Heralt” è un evento festivo che rievoca l’epoca medievale, in particolare l’anno 1340, in cui il signore di Fénis Aimone di Challant, dopo la ricostruzione del vecchio maniero, ne riprende il possesso con fastosi festeggiamenti. Fra questi, il torneo che dà il nome alla rievocazione, dedicata – come l’omonima associazione – alla figura dell’araldo. “Le Cors dou Heralt” – espressione in patois valdostano – indica appunto la corsa o il percorso dell’araldo, ai tempi degli Challant pubblico ufficiale che aveva il compito di presiedere ai tornei, di intimare la guerra o la resa, proporre trattative, proclamare la pace, compiere missioni presso sovrani esteri ed in modo particolare essere il messaggero ed il banditore del suo signore.
Organizzazione e programma: La manifestazione comincia il venerdì sera con la presentazione da parte di uno storico locale di un argomento inerente il medioevo, con eventuali collegamenti all’attualità, in alcune edizioni a conclusione della serata un piccolo concerto di musici esegue con strumenti epocali alcuni brani. Il sabato mattina si allestiscono l’accampamento dei soldati e il mercato degli antichi mestieri. Alle 14 i gruppi partecipanti, provenienti in genere da tutto il Nord Italia, si ritrovano al punto di partenza del corteo (solitamente l’area dello Tzanté de Bouva, nell’edizione 2022 l’area verde sotto il castello). Il corteo così composto, che conta diverse centinaia di figuranti, si dirige quindi verso le porte del castello, dove acclama il signore, Aimone di Challant e la consorte Fiorina Provana di Leinì, affinché si uniscano al popolo nei festeggiamenti. Una volta che il corteo è rientrato nell’area verde e che i signori di Challant hanno preso posto sul palco loro dedicato, l’accampamento apre al pubblico: in onore dei signori si susseguono brevi spettacoli, intervallati dall’introduzione di un presentatore (lo stesso del Torneo di maggio alla corte di Re Arduino di Cuorgné – TO): duelli, esibizione dei musici, sbandieratori, danze storiche, piccole pièce… Nell’accampamento, ogni gruppo ospite dispone di uno spazio dove può montare una tenda e proporre le proprie attività, che possono essere puramente espositive o invitare il pubblico all’interazione (ad esempio, fusione dei metalli con la Compagnia della Croce e della Spada di Bolzano Novarese, didattica di arcieria con il gruppo Il Mastio da Ivrea o di tiro con la balestra con i Balestrieri di San Giorgio da Genova, giochi antichi con il gruppo Vox Condoviae da Condove (TO), incontro con i rapaci con il gruppo I Falconieri di sua Maestà da Gessate (MI) …). La maggior parte delle attività sono adatte anche a bambini e ragazzi. Nella parte inferiore dell’accampamento è allestito anche un piccolo mercato tematico che propone prodotti ed articoli realizzati artigianalmente (figure in legno intagliato, tessuti, erbe aromatiche, marmellate…). All’ingresso dell’accampamento è presente un punto ristoro affidato al birrificio artigianale Abbà di Livorno Ferraris (VC), specializzato in preparazioni tradizionali. Alle 16.30 l’Araldo dà inizio al torneo biennale “Le Cors dou Heralt”, competizione di tiro con l’arco medievale gestito dal gruppo Il Mastio; alle 17, in uno spazio adiacente, si svolge il “Torneo dei tamburi di Ciro”, cui partecipano, oltre ai tamburini di Fénis, il Gruppo Tamburi di Yporegia (del Carnevale storico di Ivrea), il gruppo di Motta de’ Conti, il Gruppo Storico medievale del Canavese Lj Ruset e il gruppo storico La Castellata di Chiaverano, che si esibisce abitualmente in una formazione composta in buona parte da musici bambini. Alle 18 circa al signore di Fénis e alla sua consorte, seduti su un palco riparato da un baldacchino, vengono presentati ufficialmente gli ospiti intervenuti. Questa presentazione costituisce anche il momento di scambio degli omaggi tra i gruppi storici: tradizionalmente, chi si presenta al cospetto dei signori reca in dono una specialità del proprio territorio (ad esempio, un pacchetto di riso confezionato artigianalmente, una marmellata…) e riceve in cambio un piccolo ricordo della manifestazione (nel 2022 un bottiglino di liquore tipico della Valle d’Aosta). Al termine di questo scambio di omaggi si dà avvio alla cena. La cena, che comprende piatti tipici della Valle d’Aosta, si svolge nella tensostruttura di Fénis. Fra una portata e l’altra i partecipanti assistono a diversi intrattenimenti, sempre a sfondo medievale. Durante la cena avviene anche la premiazione dei vincitori dei tornei. Al termine, il corteo si ricompone e, portando delle fiaccole che illuminano il percorso, torna all’accampamento, dove è presentato uno spettacolo di giocoleria di fuoco (generalmente proposto dal gruppo teatrale Borgo Turris, da Pavone Canavese). Quando l’evento si teneva allo Tzanté de Bouva, il corteo si svolgeva dopo lo spettacolo per riaccompagnare i signori di Fénis al castello. La manifestazione termina attorno a mezzanotte con le esibizioni libere dei tamburini.
Il corteo: Il corteo si compone di diverse centinaia di figuranti in abito d’epoca, in numero variabile negli anni. Il signore e la signora di Challant sono impersonati da figuranti del gruppo storico di Fénis o comunque da questo designati, senza particolari requisiti come l’anzianità di partecipazione, la provenienza o l’età, come avviene in altri gruppi storici. I signori si uniscono al corteo al castello di Fénis, con un’uscita trionfale. Sono quindi seguiti dalla loro corte e dai gruppi ospiti, che intervengono su invito dell’organizzazione. Per diramare l’invito a partecipare al corteo, il gruppo storico di Fénis attinge alla rete di gemellaggi e amicizie stretta negli anni con la partecipazione alle rievocazioni storiche organizzate in altri comuni italiani. Sono quindi presenti diverse decine di gruppi, in formazione variabile (da due a venti persone circa) da Valle d’Aosta (ad esempio Nus, Verrès, Issogne, Quart, Villeneuve), Piemonte (in particolare dall’area del canavese) e da tutta l’Italia settentrionale ed oltre. L’evento è occasione di ritrovo fra figuranti che partecipano anche a molte altre manifestazioni e si ritrovano più volte nel corso della bella stagione. Tradizionalmente pochi membri del gruppo storico di Fénis sfilano in corteo nella giornata del sabato, perché impegnati negli ultimi preparativi.
Il torneo: Nelle prime edizioni a sfidarsi nel torneo erano cavalli e cavalieri; negli anni, per ragioni logistiche e di tutela degli animali, l’associazione ha sospeso la gara equestre ed optato per una gara di arcieria. La gara di arcieria si svolge nei pressi dell’accampamento: gli arcieri si sfidano su un campo di 20 metri con 3 volée. Nell’edizione del 2018 a questa competizione si è affiancato anche il torneo dei musici, in particolate di tamburi e chiarine, che si esibiscono sfoggiando il meglio del loro repertorio di fronte ai signori di Challant. Dal 2022 il torneo dei musici è denominato “dei tamburi di Ciro”, in memoria del fondatore e presidente del gruppo storico di Fénis Ciro Ottolenghi, scomparso nel 2022. Nel 2022 è stato nuovamente riproposto anche il torneo equestre, che prevede che i cavalieri seguano un percorso definito all’interno di un’area attrezzata per svolgere diverse prove (suonare una campana alla partenza, imbracciare una lancia, prendere un anello sospeso, colpire un bersaglio, lasciare la lancia, prendere un frutto e farlo cadere in un cesto, saltare un ostacolo…). Ogni cavaliere gareggia in rappresentanza di uno o più gruppi storici estratti a sorte (fra cui non necessariamente quello di appartenenza). Questo funzionamento è tipico di diversi tornei organizzati contestualmente alle rievocazioni storiche.
La cena: La preparazione della cena comporta il maggiore sforzo organizzativo per il gruppo storico di Fénis: richiede la mobilitazione di qualche decina di volontari durante tutta la settimana che precede l’evento per la preparazione dei piatti per diverse centinaia di persone: i componenti dei gruppi storici ospiti e il pubblico. Nel 2018 sono stati serviti 980 coperti (circa 600 figuranti più accompagnatori e pubblico), nel 2022 la cena è stata contenuta a 350 persone, limite massimo di accesso alla tensostruttura. I piatti sono ricette tipiche della Valle d’Aosta e della cucina contadina: antipasto detto “del pizzicagnolo” (salumi misti e formaggio), zuppa “del popolano” (legumi e cereali), “fricandeau dell’Araldo e mixtus di Petrus Bastardus” (spezzatino di manzo e polenta), biscotto “della castellana” (a base di frutta secca). Per il pubblico il menù ha un costo di 20 euro, mentre i figuranti sono invitati dall’organizzazione.
Gli spettacoli: Diversi gruppi storici ospiti propongono uno spettacolo nel pomeriggio, di fronte ai signori di Challant, e/o la sera, nel corso della cena. In particolare, sono regolarmente presenti il gruppo Folet d’la Marga, giullari e musici da Montanaro (TO), gli sbandieratori vincitori del Paliotto di Asti (nel 2022 il rione Santa Caterina), il gruppo Biancofiore da Vigevano, specializzato in danze del primo Rinascimento. Durante la cena si esibisce anche il gruppo di danzatrici del ventre Le ali di Iside: questo intervento ha suscitato accuse di anacronismo da parte di alcuni gruppi. Gli organizzatori hanno scelto di mantenere questo contributo, che fa riferimento ai contatti di Bonifacio I, figlio di Aimone, signore di Challant, con la Terra Santa, testimoniati anche negli affreschi del castello di Fénis (fra i saggi raffigurati è presente un filosofo arabo, testimonianza dei viaggi in Terra Santa di Bonifacio I, una parete è decorata con immagini di piante mediorientali…).
La conferenza: La conferenza di apertura, il venerdì sera, è affidata solitamente ad uno storico locale, anche se dal punto di vista amministrativo molti studiosi della Valle d’Aosta afferiscono all’Università di Torino. Il tema è scelto in relazione all’attualità, nazionale o del territorio. Ad esempio, nel 2022 la conferenza, tenuta dal prof. Alessandro Celi e dal prof. Jean Louis CRESTANI, era dedicata al fenomeno migratorio nel Medioevo valdostano, in relazione alla 46° Rencontre des émigrés, raduno dei valdostani emigrati all’estero che si tiene ogni anno in un comune diverso ed è stata programmata per il 9 agosto 2022 a Fénis. L’incontro presentava la montagna come un territorio unito, anziché come frontiera, mettendo in luce come per diverse ragioni (commerciali, religiose, civili) gli abitanti dell’area alpina fossero portati alla collaborazione e quindi alla mobilità “in quota” più che alla relazione con il fondovalle. Nel corso della conferenza è stata presentata in anteprima la mostra allestita grazie alla collaborazione delle scuole elementari e materne di Fénis con il gruppo di lavoro del progetto “La mémoire de l’émigration”. La mostra ha presentato diversi casi di emigrazione nel XX e XXI secolo, nonché i risultati della ricerca condotta dagli alunni sull’emigrazione nel comune, intitolata Fénis, luogo di partenza e terra di accoglienza.
Il pubblico: L’evento coinvolge diverse centinaia di persone che intervengono per tutta o parte della giornata. Il pubblico generico è costituito da abitanti della zona, conoscenze dei figuranti e dai numerosi visitatori del castello e della regione nel periodo estivo. Peculiarità dell’evento è che gli stessi figuranti che intervengono nel corteo e nelle animazioni rappresentano anche un pubblico che, per specifico interesse tematico, facilmente assiste alle proposte degli altri gruppi. La cena si rivolge in particolar modo ai figuranti e al loro entourage. La conferenza resta un momento molto più raccolto rispetto all’evento del sabato: i partecipanti sono per lo più membri attivi dell’associazione, membri di altri gruppi storici locali o pubblico legato ai relatori.
Area Geografica
La rievocazione si svolge interamente nel comune di Fénis, caratterizzato dalla presenza del celebre castello, il più visitato della Valle d’Aosta.
Il comune di Fénis si trova a circa 13 chilometri a est di Aosta, all’imbocco della val Clavalité. Le diverse frazioni di cui si compone sono generalmente collocate tra 520 m e 620 m di altitudine. Gli abitanti (1780 a gennaio 2022) si dedicano in prevalenza ad attività del terziario, ma sono praticati anche l'allevamento, l'agricoltura e l'artigianato. Sul territorio di Fénis è attiva una centrale idroelettrica alimentata dal torrente Clavalité.
Abitato già in epoca romana per i giacimenti di pirite della zona, con l'unico giacimento di salgemma della regione, Fénis nel medioevo fu feudo degli Challant, che abitavano il castello. Dal 2009 a Fénis ha sede il MAV – Museo dell'artigianato valdostano di tradizione.
Il castello, oggi di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta, fu costruito a scopo residenziale più che difensivo, e per questo è arricchito da decorazioni ed affreschi che hanno alimentato l’immaginario presentato con la rievocazione storica. Nel XIV secolo, infatti, Aimone di Challant commissiona un ampliamento del castello e la sua decorazione; la sua opera sarà proseguita dal figlio, Bonifacio I, con la realizzazione dello scalone semicircolare nel cortile centrale, del loggiato ligneo, dell’affresco di San Giorgio che uccide il drago e delle sequenze di scene e personaggi sulle pareti del cortile e nella cappella al primo piano. Il dominio degli Challant si estendeva, al di là di Fénis, su un territorio più ampio, in cui sono sorte in epoca contemporanea altre manifestazioni di tipo rievocativo: sempre nella bassa Valle d’Aosta, i comuni di Issogne, Verrès e Challand-Saint-Victor organizzano un “festival medioevale” intitolato Il Medioevo nella Terra degli Challant.
Descrizione del percorso
La manifestazione si apre con il corteo in abito storico composto dai figuranti dei gruppi storici partecipanti.
Il corteo parte dall’accampamento (che si trova solitamente nell’area dello Tzanté de Bouva, ma è stato allestito nell’edizione 2022 in un’area verde adiacente al castello, messa a disposizione dal comune, a causa di lavori di manutenzione negli spazi abituali) per dirigersi al castello, dove avviene la rievocazione della riconsegna al signore di Fénis del maniero dopo i lavori di restauro e ricostruzione del 1340. I signori di Challant escono dal castello, acclamati dal pubblico, e da lì il corteo riparte in direzione dell’accampamento.
Nel 2022 il corteo si è costituito anche per dirigersi alla tensostruttura nei pressi dell’area dello Tzanté de Bouva, e per ritornare all’accampamento, a cena terminata, alla luce delle fiaccole, per assistere allo spettacolo di giocoleria con il fuoco. Questo itinerario non è percorso quando l’evento si tiene allo Tzanté de Bouva se non al termine dell’evento, per il ritorno dei signori al castello, dove si chiude la manifestazione, sempre alla luce delle fiaccole.
Notizie storico-critiche
L’evento nasce per iniziativa di alcuni amici, da anni impegnati in attività di rievocazione storica in altri comuni. Inizialmente il loro intento era quello di dare maggior visibilità alla storia della famiglia Challant di Fénis e di farla conoscere al di fuori del suo territorio; dal 2001 costituito in associazione, il Gruppo storico di Fénis comincia a farsi promotore di un evento a Fénis, con lo scopo di valorizzare il patrimonio e la storia locale e di ricambiare gli inviti ricevuti in occasione di tante altre manifestazioni in tutta Italia.
L’origine delle pratiche rievocative a Fénis, come in diversi altri comuni della Valle d’Aosta, è da ricollegarsi al Carnevale e in particolare alla fonte di ispirazione che costituiscono alcuni Carnevali storici, come Verrès, Pont-Saint-Martin o Villeneuve. Gruppi storici come quello di Fénis, Quart, Chatel Argent nascono in seno alla tradizione carnevalesca per diventare poi autonomi ed attivi anche in un contesto territoriale più ampio.
Oggetti significativi
Il castello di Fénis costituisce un elemento chiave della manifestazione per diverse ragioni: il ruolo centrale nell’evento rievocato, il carattere scenografico che assume nel corso dell’evento, la fonte di sostegno economico alla manifestazione che rappresenta indirettamente (con le visite animate dall’associazione al castello, sostenute dalla Regione autonoma della Valle d’Aosta). L’architettura del complesso è il risultato di una stratificazione di interventi di epoche diverse: sulla base del XIII secolo si innesta l’opera di restauro e ampliamento voluta da Aimone di Challant (torri e mura merlate, affreschi). Il castello di Fénis resta nelle mani del ramo di Fénis degli Challant fino al 1716 ed è quindi ceduto al conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana. Per quasi due secoli il castello subisce quindi un progressivo decadimento, dovuto inizialmente alla mancata manutenzione dell’edificio, all’abbandono e infine all’utilizzo dei suoi ambienti come stalle e fienili. Il riconoscimento del valore architettonico e culturale del castello si deve ad Alfredo d’Andrade, che nel 1895 acquista personalmente l’edificio per predisporne il recupero e farne dono al Regno d’Italia. Oggi l’edificio è di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta.
I signori di Challant, bene introdotti alla Corte dei Savoia ed alla Corte del Re di Francia, esibivano con il loro abbigliamento l’appartenenza ad uno stato sociale molto elevato. Gli abiti dei signori, più fastosi, sono indossati dai signori di Challant e la loro corte durante l’evento e durante le rievocazioni dei ricevimenti a corte, nell’ambito di altre rievocazioni storiche o durante le visite teatralizzate al castello di Fénis. Ispirati agli affreschi del castello della Manta, sono confezionati in velluto o tessuto damascato da sarti che lavorano abitualmente per il Palio di Asti. Gli abiti indossati da altri figuranti, invece, sono realizzati in cotone o lino. Tutti i costumi sono completi di accessori vari, quali copricapi, scarselle, scarpe, mantelli, di volta in volta intercambiabili a seconda delle esigenze sceniche. Tutti i costumi sono stati realizzati a spese dell’associazione; ultimamente alcuni componenti del gruppo si cimentano direttamente nella confezione di semplici abiti.
Aspetti immateriali
Alimentazione tradizionale e ricette locali
Le ricette utilizzate per la preparazione dei piatti della cena sono tipiche della tradizione valdostana e contadina. In particolare, gli alimenti utilizzati sono esclusivamente locali (i legumi e i cereali, la carne, i formaggi e i salumi). La polenta è un alimento costante, alla base dell’alimentazione alpina e costituisce tuttora uno dei piatti emblematici della cucina locale. La ricetta dei biscotti serviti come dolce durante la cena è quella dei papassinos, biscotti secchi fatti in casa, di origine sarda. La scelta di questa ricetta dipende dalle competenze culinarie dei membri dell’associazione attivi come volontari nei giorni della preparazione, ed è convalidata dal gruppo storico nel suo complesso perché gli ingredienti (mandorle, noci, uva passa) sono compatibili con le colture locali in epoca medioevale.
Tradizioni musicali e creatività sociale
Le ritmiche proposte dai tamburini durante le loro esibizioni fanno parte di un repertorio costituito inizialmente da temi di marce militari. Nel repertorio sono stati adattati ed inseriti brani musicali contemporanei, colonne sonore tratte da film, serie televisive e videogiochi.
Arti dello spettacolo e rappresentazioni teatrali
Diversi gruppi storici ospiti propongono uno spettacolo nel pomeriggio, di fronte ai signori di Challant, e/o la sera, nel corso della cena. In particolare, sono regolarmente presenti il gruppo Folet d’la Marga, giullari e musici da Montanaro (TO), gli sbandieratori vincitori del Paliotto di Asti (nel 2022 il rione Santa Caterina), il gruppo Biancofiore da Vigevano, specializzato in danze del primo Rinascimento. Durante la cena si esibisce anche il gruppo di danzatrici del ventre Le ali di Iside.
Criticità
La principale minaccia per l’evento è rappresentata dalle difficoltà amministrativo-burocratiche, indicate come crescenti dall’organizzazione, e dalla sostenibilità economica dell’evento.
Il modello economico della manifestazione ad oggi si basa sugli apporti derivanti dalle quote associative (su due anni, data la cadenza biennale), i proventi realizzati durante le cene medioevali (tradizionalmente una cena viene proposta nel mese di giugno come fonte di sostentamento per l’evento), il contributo erogato dalla Regione autonoma della Valle d’Aosta per l’organizzazione delle visite animate al castello di Fénis ogni fine settimana nel periodo estivo, un piccolo contributo dal Comune di Fénis, le sponsorizzazioni di qualche esercizio commerciale ed impresa locale, in cambio del logo sul volantino della manifestazione. Questo permette all’associazione di mantenere un bilancio in pari, ma l’incertezza e la scarsa possibilità di programmazione in particolare dei fondi pubblici rendono difficile una progettazione sul medio-lungo periodo. Ad esempio, le date di pubblicazione e di scadenza dei bandi pubblici per l’attribuzione di fondi a sostegno di attività culturali o di promozione turistica possono variare sensibilmente di anno in anno, senza che i partecipanti ne ricevano comunicazione. Questo comporta la necessità di vigilare costantemente sui siti delle diverse pubbliche amministrazioni, onere importante per organizzazioni la cui attività di segreteria si svolge esclusivamente su base volontaria.
Un’ulteriore difficoltà è rappresentata dal reclutamento delle più giovani generazioni – in particolare della fascia 14-25 anni – nel ruolo di figuranti, comune alla realtà di diversi gruppi storici.
Misure di valorizzazione
Per iniziativa degli organizzatori, l’evento è gemellato con il Mercato di Urbano Fieschi e La Fuga di Isabella, a Casella (GE), per il legame fra gli Challant e i Fieschi: Aimone di Challant era figlio di Beatrice Fieschi, dei conti di Lavagna. Questo gemellaggio ha portato ad inviti reciproci e ad estendere la rete del gruppo storico di Fénis.
Misure di salvaguardia
L’evento è invitato a partecipare alla Fiera di Sant’Orso ad Aosta, all’interno dello Stand della Cultura della Regione della Valle d’Aosta, per promuovere le proprie attività.
Protagonisti
Il nucleo originario del Gruppo storico di Fénis era costituito da un piccolo gruppo di persone, unite da legami familiari o amicali, che avevano cominciato a svolgere attività rievocative in occasione del Carnevale. Oggi il gruppo comprende un Consiglio Direttivo formato da cinque associati, le cui cariche sono rinnovabili ogni tre anni, un gruppo di tamburi, e da altri 25 soci. La peculiarità del Gruppo storico di Fénis è di essere composto principalmente da persone che non risiedono a Fénis, ma in comuni limitrofi, accomunate tuttavia dall’interesse per la storia medievale del territorio e del castello.
Nel 2022 l’associazione conta circa 30 associati, di cui circa un terzo attivamente coinvolto nell’organizzazione de Le cors dou Heralt. All’interno di questo nucleo attivo, diverse persone hanno origini non valdostane, ma di altre regioni italiane, che si sono trasferite nella regione in età adulta per motivi professionali. Sebbene alcuni componenti, non pratichino abitualmente la lingua francese o il patois valdostano, il nome ufficiale dell’associazione è in francese: Groupe historique de Fénis, così come il nome dell’evento è in patois. La lingua francese, infatti, in Valle d’Aosta è equiparata (e in alcuni casi privilegiata) all’italiano nel mondo della cultura, così come il patois lo è nel mondo del folklore, e questa intitolazione, che ricalca quella di altri groupes historiques locali, costituisce un elemento di legittimazione nel panorama locale.
Apprendimento e trasmissione
Il gruppo storico di Fénis è attivo durante tutto l’anno: i suoi membri si dividono fra l’animazione delle visite teatralizzate al castello e la partecipazione ad altri eventi rievocativi in Italia – prevalentemente, ma non esclusivamente, nel Nord. Molti componenti del gruppo sono quindi impegnati quasi ogni fine settimana in attività di tipo rievocativo o promozionale. La partecipazione ad altri eventi consente un aggiornamento costante sulle pratiche rievocative esistenti, sulle diverse tecniche organizzative e sulle specialità proposte da gruppi storici e associazioni. Questo comporta una trasmissione diffusa di saperi «tra pari», saperi che vengono poi condivisi all’interno del gruppo.
Il gruppo di tamburini di Fénis è costituito da ragazze e collabora attivamente con altri gruppi di tamburi, in particolare con il gruppo “Tamburi di Yporegia”.
Il gruppo storico di Fénis propone le sue attività all’interno della scuola primaria di Fénis, con l’intento di incuriosire i bambini e far conoscere alcuni aspetti della vita nel medioevo. Il progetto “Viaggio tra fantasia e realtà nel castello di Fénis (merenda al castello)” si sviluppa in quattro periodi durante l’anno scolastico ed è dedicato in particolare agli alunni della classe quinta. Il progetto si divide in una parte teorico-dimostrativa in aula, suddivisa in tre periodi, dove in accordo con il dirigente scolastico e le insegnati, si sviluppano degli argomenti a tema in cui viene coinvolta o l’intera classe oppure alunne ed alunni vengono suddivisi per genere, per presentare loro alcune attività che nel medioevo erano esclusivamente femminili o esclusivamente maschili. Il progetto si conclude con una visita guidata al castello e con la rappresentazione di una scenetta sulla vita nel maniero. Questa attività è concepita per promuovere nelle giovani generazioni la conoscenza del territorio e l’attività rievocativa. Il gruppo storico di Fénis interviene anche nella scuola dell’infanzia, dove propone attività con i tamburi, strumento amato dai bambini, e realizza piccole scenette adattate all’età che ricostruiscono alcuni momenti di vita medievale.
Metodo Ricerca
La ricerca si è svolta attraverso ricerca sul campo durante l’estate 2022.
Il lavoro è stato predisposto nella fase di stesura della scheda EVE, stabilendo un contatto con il presidente del gruppo storico di Fénis, Francesco Canio. A luglio 2022 si è svolta la fase di approfondimento etnografico, attraverso l’osservazione delle fasi di preparazione dell’evento in tutti suoi aspetti (cucina, allestimento degli spazi, necessità tecnico-logistiche…). A questi momenti di preparazione sono stati intervallati momenti di intervista individuale o collettiva con i membri del gruppo storico di Fénis. La ricerca è proseguita con la partecipazione all’evento nei suoi diversi momenti (conferenza, corteo, attività dell’accampamento, torneo, cena, fiaccolata e spettacolo, chiusura). Nella giornata del sabato, in particolare, sono stati possibili anche l’incontro con i gruppi ospiti e la partecipazione alle attività laboratoriali proposte. Nel corso della permanenza a Fénis è stato possibile anche incontrare l’amministrazione locale e alcuni studiosi che partecipano alla costruzione dell’evento nella sua parte scientifica e divulgativa.
Le informazioni raccolte attraverso l’osservazione partecipante, le interviste e gli incontri informali sono state quindi sintetizzate e proposte al gruppo storico di Fénis per una revisione collegiale. Le informazioni qui proposte sono quindi il frutto della ricerca sul campo, rivedute ed integrate successivamente grazie agli scambi intercorsi con i membri dell’associazione.
Una particolarità di questa rievocazione rispetto a molti altri eventi esaminati nel corso della stesura delle schede EVE è che su di essa, dalle ricerche svolte e a detta degli stessi organizzatori, non esiste una bibliografia specifica. Nel corso degli anni sono stati pubblicati articoli di giornale e servizi televisivi di portata regionale (ad esempio, tg3 Valle d’Aosta), ma sempre volti a presentare il programma dell’evento più che a tracciarne una descrizione storico-critica più profonda.
Organizzatori
Groupe historique de Fénis (Associazione)
L’Associazione storico-culturale “Groupe historique de Fénis”, costituitasi nell’anno 2001 da un gruppo di amici accomunati dalla passione per la storia medievale, si propose di far conoscere a quante più persone possibile il castello di Fénis, con la sua storia e il suo territorio e, soprattutto, di ricordare la costruzione di questo edificio ultimata nel 1340. Venne scelto di dare a questo gruppo un nome che evocasse uno dei personaggi che all’ombra dei Signori era di fondamentale importanza in quell’epoca: l’Araldo, un pubblico ufficiale addetto alle corti dei sovrani e dei grandi feudatari che aveva il compito di presiedere ai tornei, di intimare la guerra o la resa, proporre trattative, proclamare la pace, compiere missioni presso sovrani esteri ed in modo particolare essere il messaggero ed il banditore del suo signore, da cui “Le Cors dou Heralt” - “Il percorso o la corsa dell’araldo”. Il gruppo, che per un breve periodo è stato inattivo, da qualche anno ha ripreso a pieno le proprie attività, partecipando a rievocazioni e/o rappresentazioni di avvenimenti storici accaduti nel Medioevo sia in Valle d’Aosta che nel resto d’Italia. Durante i fine settimana, in particolare nel periodo estivo, accoglie ed intrattiene con la propria presenza i turisti in visita al castello. Groupe historique de Fénis è la denominazione ufficiale, ma il gruppo è conosciuto anche con la denominazione italiana Gruppo storico di Fénis.
Crystal Francesca Canio
“La passione per la storia medievale ha inizio alla tenera età di sei anni quando, durante le passeggiate con la famiglia, mi soffermavo ad osservare i maestosi castelli valdostani. Poco dopo, passai dal fantasticare su dame e cavalieri ad intrepretare io stessa quei personaggi. Il mio interesse per le rievocazioni si è ben conciliato con quello della musica, ragion per cui nel 2010 ho creato il gruppo dei tamburi medievali de Le cors dou Heralt”.
Francesco Canio
“Sono nato nel 1962, ad Orani un paese della Barbagia. Tutto scaturisce dall’esigenza di conoscere chi ha vissuto, costruito, distrutto, conquistato, che ha sempre alimentato la mia fantasia. L’hobby per la lettura della storia nasceva già dalle scuole elementari. Nella vita si cresce e per motivi vari, spesso ci allontaniamo dalla nostra terra d’origine, il caso volle che mi fermassi in Valle d’Aosta, splendida terra che è ormai la mia casa. Questo hobby mi ha seguito sino ad oggi nella maturità, età in cui mi concedo ancora il piacere di fantasticare e giocare. In questa terra ricca di storia medievale, la mia curiosità mai assopita, ha fatto sì che mi avvicinassi ad associazioni che sviluppavano progetti rievocativi. Dopo alcune esperienze, scoprii che a Fénis vi era attivo un piccolo gruppo storico di cui ne ho preso le redini. Progettando e sviluppando con tutti i soci, un progetto che da 12 anni cresce e ad ogni edizione segna un nuovo successo, che è stimolo e motivo per proseguire in quest’avventura. Non sono uno studioso né un ricercatore, le mie conoscenze sono date dalla lettura dei testi che descrivono e raccontano della famiglia degli Challant di Fénis, spunto da cui è nata la festa rievocativa denominata Torneo Le Cors dou Heralt”.
Anna Rita Colopi
“Per me l’avventura comincia casualmente per caso in una giornata di carnevale. Trascinata da una mia amica ad una sfilata in costume mi viene proposto di sfilare con loro, giusto per divertimi un po’, ridere a scherzare come si usa a carnevale. La sfilata è stato l’inizio di una profonda rivoluzione che mi ha avvicinato alla parte seria e storica del gruppo con cui avevo sfilato. Pian piano, conoscendo la storia del castello, dei signori ecc. mi sono innamorata dei personaggi che venivano rappresentati, dei costumi indossati e durante le varie “uscite” il conoscere sempre nuove persone e costruire nuove amicizie. Sempre per gioco ho coinvolto tutta la mia famiglia, ed ora facendo parte di questo bellissimo gruppo storico di Fénis, mi adopero con loro e con tutti i soci per farlo crescere e conoscere quanto più possibile. Durante l’anno, svolgiamo svariate attività, dalla semplice sfilata, ai progetti con le scuole elementari, all’animazione presso il castello per intrattenete i turisti. Ogni occasione è buona per indossare uno dei nostri bellissimi costumi. Da circa un anno frequento una scuola di taglio e cucito e la passione per i costumi è tanta che ho iniziato a produrmeli io stessa”.
Graziella Minissale
“È durante la mia attività lavorativa con i bambini che ho scoperto il gruppo storico e le sue attività, ed avvenuta quasi per caso. Un po’ per curiosità, un po' per condividere momenti di divertimento, altri legati alla voglia di confrontarsi sulla passione della storia medievale. L’esperienza maturata in queto periodo mi è molto utile nel mio lavoro, in quando raccontando le mie esperienze ai bimbi, ne stimolo la curiosità e l’attenzione e come me restano affascinati dai costumi e dai personaggi che di volta in volta rappresento”.
Francesca Conti
“Mi sono avvicinata al gruppo storico grazie ad una mia amica di vecchia data che suonava il tamburo nello stesso. All'inizio non ero molto convinta, non avevo mai suonato uno strumento in vita mia, pensavo di non essere in grado, ma poco alla volta mi sono appassionata e dopo 6 anni sono ancora qui! Ho scoperto un mondo nuovo ed affascinante, di solito si crede che il medioevo sia un periodo storico buio, ma documentandomi e parlando con persone molto competenti in materia ho scoperto che non è così. Per quanto riguarda le rievocazioni ho sempre trovato persone con cui iniziare nuove amicizie e ho scoperto nuovi borghi d'Italia che non avevo mai visitato!”
Localizzazione
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