La rievocazione storica
Le manifestazioni per la Sacra Giubilare iniziano nel mese di giugno, con la benedizione del gonfalone della Sacra. La benedizione è officiata dal pontefice in Vaticano, a seguito dell’udienza generale del mercoledì, cui partecipa una delegazione di Grottammare. Il 23 giugno, vigilia di San Giovanni Battista, si svolge per le vie di Grottammare la Sfilata dell’araldo, che annuncia l’inizio della Sacra; il 24 giugno (Festa di San Giovanni Battista) si svolge la Sfilata del Rosso Stendardo, una processione che muove dalla chiesa di San Giovanni Battista e raggiunge la Chiesa di San Martino, nella quale verranno consegnati al parroco i simboli della Sacra, ossia il gonfalone e le statue dei santi; dal giorno della festa di San Giovanni e per i successivi 15 giorni è concessa l’indulgenza plenaria a quanti visitino la Chiesa di San Martino (compiendo le azioni di comunione, confessione, preghiera). Questo giubileo speciale si mantiene in ricordo dell’indulgenza concessa da papa Alessandro III, scampato da una tempesta nel mare Adriatico e dunque costretto a un approdo di fortuna a Grottammare, la cui popolazione ricevette il pontefice con una calorosa accoglienza (si veda, qui di seguito, il campo Notizie storico-critiche). Nelle due settimane successive, fino all’8 luglio, si svolgono numerosi eventi religiosi legati al giubileo, ma anche eventi e spettacoli legati alla sfera civile, tra cui convegni, spettacoli di sbandieratori e fuochi pirotecnici, concerti e spettacoli itineranti.
Il pomeriggio della prima domenica di luglio ha luogo il corteo storico della Sacra Giubilare, articolato in due sezioni: una prima sezione, dal carattere storico-rievocativo, e una seconda parte più propriamente religiosa, con la partecipazione dei prelati e la sfilata delle statue dei santi. Il corteo è articolato in cinque scene principali, che seguono un preciso ordine cronologico; ogni scena è preceduta da gruppi musicali che eseguono melodie legate al periodo storico rappresentato.
La prima scena, di ambientazione antica, ha per oggetto “La restituzione del tempio” e rievoca il restauro del tempio della dea Cupra, eseguito nel 127 d.C. per volere dell’imperatore Adriano e documentato da un’epigrafe poi murata all’interno della Chiesa di San Martino (il tempio della dea Cupra sorgeva nei pressi dell’attuale Chiesa di San Martino). In questa scena, introdotta da musiche antiche, ispirate a quelle dell’antica Roma, sfilano figuranti in costume romano, a piedi e a cavallo: patrizi, senatori, pretoriani, centurioni, matrone, vestali; tra questi, a cavallo, un figurante rappresenta l’imperatore Adriano.
La seconda scena, “Lo sbarco del papa”, è invece ambientata nel medioevo, e rievoca l’approdo di Papa Alessandro III a Grottammare a seguito di un fortunale in Adriatico; in questa scena, introdotta da suonatori di tamburi e chiarine, sfilano il pontefice con la sua scorta, rappresentata dalla compagnia d’arme e dai cavalieri templari a piedi e a cavallo, e i cardinali. Il figurante che impersona il pontefice sfila su una barca, realizzata dall’Associazione Presepe Vivente di Grottammare, che rappresenta l’imbarcazione sulla quale il pontefice trovò rifugio sul litorale cittadino; si tratta una sorta di scialuppa, realizzata nel 2012 a partire da uno scafo in legno recuperato in stato di abbandono in riva al mare e poi lavorato (anche con la collaborazione dell’artista del legno Carlo Gentili) in modo da realizzare un’imbarcazione adatta al trasporto del Pontefice. Sempre all’interno di questa scena trova spazio, dal 2007, una seconda barca, più scenografica e spettacolare, realizzata dall’architetto Roberto Bua, detta “La Cocca”; si tratta della riproduzione fedele di una galea del XII secolo, in legno e metallo. Dal 2018 questa imbarcazione è illuminata dall’interno, al fine di amplificare l’effetto spettacolare. Nella scena viene fatta sfilare anche la riproduzione della bolla pontificia istitutiva dell’indulgenza.
La terza scena, “La città in festa”, anch’essa di ambientazione medievale, rappresenta la popolazione di Grottammare e l’accoglienza festosa riservata al pontefice dai cittadini; è introdotta dal gruppo dei musici medievali. In essa sfilano i rappresentanti dei quattro quartieri storici di Grottammare (San Martino, Le Grotte, La Marina e Ischia), ciascuno col proprio stendardo, rappresentati dalla nobiltà seguita dai falconieri e dal popolo in festa; nel gruppo del popolo sono rappresentati i pescatori e gli artigiani, uomini e donne. La scena è accompagnata e animata da artisti di strada, tra cui mangiafuoco, trampolieri e ballerini.
La quarta scena, “La traslazione del Rosso Stendardo”, è ambientata nel periodo rinascimentale, e prende spunto dalle fonti antiche relative al corteo celebrativo della Sacra. Le fonti bibliografiche riferiscono alcuni elementi rievocativi, poi man mano scomparsi durante il Novecento, tra cui la solenne cavalcata del Capitano del popolo, e la donazione del “rosso stendardo” (un gonfalone) da parte del vescovo di Fermo alla comunità di Grottammare per confermare il privilegio dell’indulgenza. Nella scena sfilano gli armigeri e l’archibugiere a protezione del principe che, a cavallo, sorregge lo Stendardo; viene fatta sfilare anche la riproduzione della seconda bolla di indulgenza, promulgata nel 1803 da Pio VII.
La quinta scena, “La processione dei Santi”, costituisce la parte propriamente religiosa del corteo: in essa, preceduti dalla Corale Sisto V, sfilano i prelati e i fedeli della diocesi, portando in processione le statue dei santi (San Giuseppe, San Pasquale, San Giovanni), e la riproduzione della bolla di indulgenza promulgata nel 1973 da Paolo VI. In questa scena sfila anche il gonfalone, ossia lo stendardo comunale della sacra, benedetto dai pontefici in Vaticano (rispettivamente, da Giovanni paolo II nel 1984 e da Papa Francesco nel 2018).
La quinta scena è costituita dalla processione religiosa, ed è curata dalla curia diocesana; in essa sfilano le statue dei santi, i prelati, i fedeli, ed è una scena molto partecipata; in essa l’elemento rievocativo e l’elemento religioso trovano una sintesi significativa (fino agli anni Novanta del Novecento i due momenti restavano separati; si veda più avanti il campo Notizie storico-critiche).
Spesso la manifestazione si svolge a molti anni di distanza dall’edizione precedente, data la periodicità variabile dell’evento; la ricorrenza può infatti cadere ogni 11, 6, 5 anni. Le ultime edizioni hanno avuto luogo nel 1973, 1979, 1984, 1990, 2001, 2012, 2018, mentre la prossima edizione è prevista per il 2029.
Il Comune di Grottammare organizza l’evento curando tutti i dettagli relativi alla parte civile della manifestazione (con il contributo della Regione Marche, della Provincia di Ascoli Piceno, della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali), in collaborazione con la Parrocchia di San Martino e la diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, che curano invece gli aspetti religiosi della manifestazione.
La presenza del pubblico è ampia, anche in virtù del fatto che in questa rievocazione vengono rappresentati i principali momenti della storia e della memoria cittadina. All’edizione del 2018 hanno preso parte circa settecento figuranti. Data la complessa articolazione del corteo storico, nel 2018 sono state svolte delle prove generali nella giornata del 15 giugno. Alla rievocazione partecipano anche gruppi di rievocatori, trampolieri, falconieri, sbandieratori provenienti da territori più e meno vicini.
I figuranti per lo più appartengono alla comunità di Grottammare, ad eccezione di alcune compagnie specializzate che curano il primo quadro scenico, di ambientazione romana, e delle compagnie di armigeri e artisti di strada (trampolieri, mangiafuoco); tutti i gruppi esterni al Comune di Grottammare vengono comunque individuati all’interno del territorio della Regione Marche.
Nelle giornate successive al corteo storico, fino all’8 luglio, giorno della festa di San Paterniano, si svolgono numerosi eventi: spettacoli di musica medievale e trobadorica, rassegne teatrali (nel 2018 è stata organizzata la rassegna “Voci tra le mura”, che si è svolta presso il Bagno della Regina, una cisterna di epoca romana, e all’interno dei ruderi dell’antico castello medievale di Grottammare), mostre di pittura, spettacoli di teatro di strada, convegni e presentazioni di libri, rassegne di cinema medievale, serate enogastronomiche a tema. L’8 luglio la processione di San Paterniano chiude gli eventi religiosi, e in serata uno spettacolo pirotecnico conclude gli eventi civili.
Nel mese di novembre, in occasione della Fiera di San Martino, sfila il Capitano del Popolo – si tratta dello stesso figurante che ha impersonato il Capitano del Popolo nell’ultima Sacra – che ha il compito di leggere pubblicamente il programma della Fiera e collega simbolicamente la ciclicità annuale della Fiera a quella variabile della Sacra.
Periodo | Occasione
Quindici giorni, tra il 24 giungo e il 8 luglio (il corteo storico la prima domenica di luglio)
Area Geografica
Il Comune di Grottammare è situato lungo la costa adriatica, in provincia di Ascoli Piceno, nell’area della “Riviera delle Palme” (il territorio costiero che da Cupra Marittima raggiunge la foce del Tronto); dista dal capoluogo circa 45 km. La popolazione, secondo i dati del censimento permanente Istat 2020 -, supera di poco i 15000 abitanti.
La cittadina, il cui nucleo originario è situato nella parte collinare, ha avuto negli ultimi decenni un notevole sviluppo lungo la costa.
Descrizione del percorso
La Sfilata dell’araldo, il 23 giugno, muove da Piazza G. Carducci e raggiunge Piazza P. Fazzini; la Sfilata del rosso stendardo si svolge il 24 giugno, parte dalla Chiesa di San Giovanni Battista e raggiunge la Chiesa di San Martino.
Il Corteo storico della Sacra Giubilare di Grottammare inizia dallo Stadio comunale “Filippo Pirani”, dove c'è il raduno di tutti i figuranti e dove si svolge la messa introduttiva del corteo, presieduta dal vescovo. Conclusa la funzione religiosa inizia la sfilata del corteo storico, che dal campo sportivo passa per la Chiesa di San Martino, lungo Via San Martino, scende poi per Via Val Tesino fino ad arrivare a via Ballestra. Di qui il corteo attraversa tutto il centro della città: Via Ballestra, Via G. Marconi, Via G. Leopardi, Via Fratelli Cairoli, Viale Sisto V, Piazza Stazione, Viale Francesco Crucioli, Corso Giuseppe Mazzini, Piazza Pericle Fazzini, Via Matteotti, Viale Fratelli Rosselli, Piazza Garibaldi. Di qui, tramite Via S. Agostino, il corteo sale al paese alto e raggiunge la Chiesa di San Giovanni Battista, dove si conclude.
Il corteo attraversa complessivamente un percorso di circa 2,4 km.
Notizie storico-critiche
La Sacra Giubilare rievoca lo sbarco di papa Alessandro III sul litorale di Grottammare: il pontefice, scampato a una tempesta nel mare Adriatico, avrebbe trovato riparo a Grottammare, ricevendo una calorosa ospitalità dai suoi abitanti. I fatti risalirebbero a una domenica 1 luglio successiva all’anno 1170, nel momento in cui il pontefice cercava di raggiungere Venezia per ottenere dalla repubblica veneziana un sostegno contro Federico I Barbarossa nella lotta tra comuni e impero. Il pontefice sarebbe stato accolto dai monaci del monastero di San Martino, che lo avrebbero invitato a partecipare ad alcuni festeggiamenti previsti nel territorio proprio in quella giornata. La leggenda riferisce che il pontefice avrebbe concesso l’indulgenza plenaria alla chiesa di san Martino nel giorno della festa; nei fatti, non è stato possibile reperire la documentazione relativa a questa prima bolla di indulgenza. Una fonte quattrocentesca dell’umanista Giovanni Garzoni (1447) riferisce la presenza di una moltitudine di persone presso la Chiesa di San Martino, mentre una fonte settecentesca dello storico Gian Bernardino Mascaretti ricorda che nel 1714 parteciparono ai festeggiamenti della Sacra più di 40 mila persone. L’indulgenza fu confermata nel 1803 da Pio VII con la bolla Ad augendam, e nel 1973 da Paolo VI con l’Enchiridion indulgentiarum, che riduce i giorni di indulgenza da 17 a 15, dal 24 giugno all’8 luglio. Il riferimento al tempio della dea Cupra e alla sua ricostruzione, che costituisce l’elemento narrativo della prima scena del corteo storico, è stato letto dagli storici locali come possibile fonte delle origini picene della festa del primo luglio, ed in tal senso è presentato nel primo quadro scenico della Sacra. Si veda, per tutto questo, OLIVIERI 2007.
La struttura del corteo della Sacra, per come oggi si presenta, è il risultato di diverse modifiche e aggiunte intervenute nel corso degli ultimi cinquant’anni, e particolarmente a partire dalla fine degli anni Novanta; un momento di svolta nella struttura della Sacra si è avuto con l’edizione del 2007, in cui sono stati impressi al corteo e alla sua struttura i cambiamenti principali. Anzitutto, il nome della manifestazione – che fino a quel momento era “Sagra” – viene cambiato in “Sacra Giubilare”, per evitare ogni possibile confusione con le omonime manifestazioni enogastronomiche e in segno di restituzione linguistica ed etimologica del nome originale: si tratta, infatti, di una manifestazione “sacra”, concetto che viene precisato ulteriormente con l’aggiunta dell’aggettivo “giubilare”, che fa riferimento al privilegio cattolico dell’indulgenza plenaria concessa durante i giorni della manifestazione.
Il corteo, inoltre, viene suddiviso in scene, ciascuna dedicata a un particolare momento della storia cittadina, per rendere meglio comprensibile il percorso storico che in esso viene raccontato; inizialmente si trattava di quattro scene (sbarco del papa, città in festa, traslazione del rosso stendardo, processione dei santi), alle quali dal 2012 è stata aggiunta la scena iniziale, che rievoca la restituzione del tempio della dea Cupra ad opera dell’imperatore Adriano; con questa scena si sancisce il legame con la storia antica del territorio, nel segno di una continuità cultuale con la devozione precristiana per le divinità picene, dato che il tempio di Cupra sorgeva nei pressi dell’attuale Chiesa di San Martino, dove venne accolto il pontefice al momento dello sbarco e dove storicamente si svolgono i festeggiamenti per la Sacra.
L’edizione del 2007 ha apportato dei cambiamenti molto significativi alla Sacra anche nel rapporto tra la parte rievocativa e quella più propriamente religiosa: nel corso del Novecento, infatti, il corteo della Sacra sfilava separato dalla processione religiosa, che veniva vissuta come elemento a sé dalla curia e dai fedeli; a seguito del lavoro di mediazione intrapreso negli anni da parte degli organizzatori, dal 2007 è stato possibile unire i due cortei in un’unica grande sfilata. La processione religiosa, dunque, costituisce il quinto quadro scenico della Sacra e restituisce alla rievocazione un carattere unitario.
Dai primi anni Duemila la partecipazione dei grottammaresi alla Sacra è gestita tramite un’apposita modulistica comunale, in base alla quale chiunque può partecipare alla Sacra, scegliendo il modello del costume tra i disegni messi a disposizione dal Comune e facendo poi realizzare a mano il proprio abito, generalmente in casa o tramite artigiani e sarti del posto. Alcuni ruoli principali, storicamente impersonati da alcuni appartenenti a famiglie particolarmente riconosciute nel tessuto cittadino, vengono comunque mantenuti nel tempo. In questo modo si cerca di ampliare quanto più possibile la partecipazione della comunità cittadina alla Sacra, evitando selezioni di figuranti che invece siano incentrate sull’età o sull’aspetto fisico.
La Sacra si svolge solo quando la prima domenica di luglio cade di domenica; negli altri anni, a partire dal 2012, si organizza un evento estivo in cui viene messo in scena esclusivamente lo sbarco del papa, sul lungomare davanti Piazza Kursaal, in modo da tenere desta l’attenzione sulla Sacra; questo nuovo evento rievocativo ha contribuito a rinsaldare il legame tra la parte religiosa della manifestazione e quella rievocativa.
Nell’edizione del 2012 sono stati inoltre aggiunti due momenti di sosta del corteo, poi diventati tre nell’edizione del 2018 (il sagrato della Chiesa di San Martino, Piazza Fazzini, Piazza Stazione); durante queste soste il corteo viene commentato da voci narranti, in modo da essere ancora più chiaro e leggibile.
Bibliografia
Olivieri L., La Sacra di Grottammare: la storia le questioni la tradizione, Comune di Grottammare, Grottammare, 2007.
Rossi M. - Ricci A. M., La Sacra di Grottammare a fumetti, Comune di Grottammare, Grottammare, 2018.
Olivieri L., Notizie e curiosità sulla Sagra Giubilare di Grottammare, Comune di Grottammare, Grottammare, 1990.
Olivieri L., Sacra Giubilare di Grottammare, Comune di Grottammare, Grottammare, 2001.
Aspetti immateriali
A partire dal 2012, collegato alle manifestazioni della Sacra, è stato proposto un evento rievocativo annuale in cui si mette in scena esclusivamente il momento dello sbarco del papa; lo sbarco ha luogo a Grottammare, sul litorale di fronte Piazza Kursaal. Sulla barca, realizzata dall’Associazione Presepe Vivente di Grottammare, sono presenti il papa, i cardinali, i cavalieri templari. La scena è accompagnata da musica e fuochi d’artificio. Allo sbarco segue un breve corteo che si conclude nel Piazzale della Stazione, dove la manifestazione prosegue con spettacoli di vario genere.
La stessa barca viene poi utilizzata anche nel corteo storico della Sacra.
L’evento, che risponde al bisogno di tener desta l’attenzione sulla Sacra negli anni in cui non ha luogo il corteo storico del primo luglio, è stato sospeso per Covid e non ancora ripristinato.
La Sacra si collega anche alla Fiera di San Martino, che ha luogo a Grottammare l’11 novembre in occasione della Festa di San Martino.
Le autorità civili incaricate di curare il territorio di Grottammare, anticamente, nominavano in occasione della Sacra un Capitano del Popolo, al quale venivano attribuiti ampi poteri - militari e civili - per tutta la durata della Sacra, ad esclusione del potere di giudicare i reati. Questa figura del Capitano del Popolo rimaneva in carica fino alla Sacra successiva, e negli anni si preoccupava di organizzare la Fiera di San Martino. Dai primi anni Duemila la figura del Capitano del Popolo fa un’uscita pubblica anche durante la Fiera di San Martino, in cui sfila leggendo pubblicamente il programma che apre le manifestazioni della Fiera.
Criticità
Il rischio principale relativo alla trasmissione e alla pratica di questa rievocazione storica è legato alla sua ciclicità: poiché, infatti, è possibile che tra un’edizione e quella successiva passino 5, 6 o 11 anni, è chiaro che la trasmissione va garantita attraverso azioni annuali o biennali che mantengano viva l’attenzione sulla Sacra. Inoltre, poiché l’organizzazione è curata dal Comune, nel susseguirsi degli anni non di rado le amministrazioni comunali cambiano, il che potrebbe contribuire a una maggiore criticità nella trasmissione dell’elemento e nella pratica. L’amministrazione comunale attuale ha curato le ultime tre edizioni della Sacra, imprimendo al corteo storico le modifiche già illustrate, e collaborando attivamente con la parrocchia per far sì che l’evento fosse realizzato e percepito dalla comunità nella sua interezza, senza separazione tra la sfera civile, rievocativa, e la componente religiosa.
Certamente la comunità di Grottammare si mostra molto legata alla tradizione della Sacra, e capace di mantenere attiva la sua pratica e la sua trasmissione; allo stesso modo va comunque considerato il fatto che, pur nell’avvicendarsi delle amministrazioni cittadine, i funzionari del Servizio cultura del Comune di Grottammare permangono in servizio.
Un ulteriore elemento di rischio è rappresentato dalla crisi economica seguita alla pandemia, e dalla attuale crisi energetica. A fronte di questa situazione, subito dopo la pandemia non è stato possibile mantenere in vigore la ciclicità annuale della scena dello sbarco del papa, e l’evento inizialmente programmato per il 2022 non è stato svolto per mancanza di fondi; sarò dunque necessario uno stanziamento economico tale da garantire la ciclicità di questo evento, che ha la funzione di rappresentare la Sacra anche negli anni intermedi tra un’edizione e l’altra.
Misure di valorizzazione
Tra le azioni di valorizzazione della Sacra va certamente menzionata la pubblicazione e diffusione, a cura del Comune di Grottammare, di vario materiale a stampa, tra cui opuscoli divulgativi (ad esempio, l’opuscolo Grottammare, Sacra 2018. La tradizione, Il corteo storico, Gli eventi) e materiale librario, quale il volume a cura di Lillo Olivieri, La Sacra di Grottammare. La storia, le questioni, la tradizione (Comune di Grottammare, Assessorato alla cultura e turismo, 2007).
Nel 2007 è stata realizzata la graphic novel La Sacra di Grottammare a Fumetti, con soggetto e sceneggiatura di Michele Rossi e disegni di Angelo Maria Ricci (illustratore reatino di stanza a Grottammare, noto collaboratore di Bonelli Editore, Vallardi, Rizzoli), a cura del Comune di Grottammare, che ne ha curato una seconda edizione nel 2018. Il fumetto viene distribuito nelle scuole, per promuovere la conoscenza della sacra presso le giovani generazioni grottammaresi. Negli anni in cui si svolge il corteo del primo luglio, vengono realizzati appositi progetti con le scuole per promuovere ulteriormente la conoscenza della Sacra.
Rientra tra le azioni di valorizzazione la delibera comunale approvata in occasione della Sacra 2018, con cui si istituisce la partecipazione del Capitano del popolo alla Fiera di San Martino dell’11 novembre; in apertura della Fiera il Capitano del popolo proclama un discorso in ottave (su testo del sindaco, dott. Enrico Piergallini) con cui si dà ufficialmente il via alla Fiera, cui segue un breve corteo e la ricostruzione di un accampamento militare del XV secolo.
Anche la programmazione annuale della scena dello sbarco del papa, con gli eventi appositamente organizzati attorno a Piazza Kursaal, rientra tra le azioni di valorizzazione della Sacra.
Misure di salvaguardia
La collaborazione con le scuole, nei cui Piani dell’Offerta Formativa viene inserita una parte relativa alle pratiche della Sacra Giubilare, e la produzione e diffusione di materiale a stampa (tra cui il fumetto sulla sacra disegnato da Angelo Maria Ricci), possono essere annoverate anche tra le misure di salvaguardia, oltre che tra le azioni di valorizzazione.
Un’ulteriore misura di salvaguardia va individuata nel regolamento comunale che garantisce la partecipazione al corteo storico della Sacra a tutti i cittadini che ne facciano richiesta; il regolamento prevede l’obbligo di attenersi ai disegni forniti dal Comune, e il divieto di noleggiare abiti d’epoca presso sartorie teatrali specializzate. A differenza di quanto accade in alcune rievocazioni, i cui figuranti sono selezionati in base all’aspetto fisico e/o all’appartenenza a determinate famiglie, in questo modo il Comune intende realizzare un corteo storico estremamente inclusivo e partecipato.
Protagonisti
La comunità della Sacra Giubilare di Grottammare è composta anzitutto dai cittadini grottammaresi, che seguono la manifestazione e vi prendono parte sia come protagonisti sia come spettatori; oltre ai ruoli storicamente tramandati all’interno delle famiglie, il Comune ha reso possibile la più ampia partecipazione alla cittadinanza attraverso un’apposita procedura, che si caratterizza per l’inclusività e per un atteggiamento di democrazia partecipata: viene lasciata a ciascuno la possibilità di entrare nel corteo, a prescindere dalla classe sociale, dall’età, dall’aspetto fisico; l’unica prescrizione prevede la necessità di adeguarsi ai modelli sartoriali disegnati per il corteo, che ciascuno poi potrà realizzare in autonomia. L’opuscolo realizzato per la Sacra del 2018 riporta l’elenco completo dei figuranti, che superano le 500 unità.
Partecipano attivamente alla comunità della Sacra i fedeli delle parrocchie di San Martino e San Giovanni Battista, la Confraternita dell’Addolorata, la Confraternita opera della Misericordia, i sacerdoti, i frati e le consorelle dei monasteri cittadini, nonché le autorità civili di Grottammare.
Fanno parte della comunità della Sacra anche i gruppi di rievocatori, armigeri, musici, falconieri, chiamati per realizzare alcune scene. Tra questi si menzionano il “Gruppo tamburi e chiarine” del Sestiere di Porta Maggiore, compagnia di rievocatori della Quintana di Ascoli Piceno; il “Gruppo Storico Cuprense Artocria”, della vicina Cupra Marittima (AP), una compagnia specializzata nella restituzione di scene di età romana, che nel 2018 ha curato la prima scena del corteo storico con legionari, matrone, senatori, danzatrici e vestali; la “Compagnia d'arme Grifone della Scala”, di San Severino Marche (MC), specializzata nelle arti marziali medievali; l’ensemble di musica medievale “Errabundi Musici”, di Montegiorgio (FM); il gruppo di danza storica medievale e rinascimentale “Quam pulchra es”, di Macerata; “Falcong” (Giovanni Granati, falconiere di Civitella del Tronto - TE); la “Compagnia dei Folli”, mangiafuoco, trampolieri e narratori di Ascoli Piceno; il “Gruppo Alfieri E Musici Storici” di Servigliano (FM), compagnia di tamburini e sbandieratori; la “Compagnia dei Morlacchi - Orme del Tempo”, di Fermo, che viene messa a guardia del Rosso Stendardo.
Infine, fanno parte della comunità della Sacra i numerosi fedeli che raggiungono la cittadina di Grottammare e la Chiesa di San Martino per ottenere l’indulgenza plenaria.
Apprendimento e trasmissione
La trasmissione delle pratiche legate alla Sacra avviene principalmente in maniera informale, nel contesto familiare; alcuni tra i ruoli principali all’interno del corteo storico sono tramandati proprio all’interno della famiglia, e spesso i giovanissimi entrano a fare parte della Sacra con un ruolo generico (ad esempio, bambino o bambina del popolo) e poi, crescendo, interpreteranno altri ruoli, proprio perché la periodicità lunga dell’evento fa sì che nel frattempo gli stessi giovanissimi siano cresciuti. L’organizzazione annuale dello sbarco del papa, con un piccolo corteo storico, e l’apertura della Fiera di San Martino, contribuiscono ulteriormente alla trasmissione dell’elemento, soprattutto presso le giovani generazioni che, partecipando a questi eventi, hanno modo di conoscere - anche se parzialmente - l’atmosfera della sacra e il suo contesto.
L’amministrazione cittadina contribuisce ulteriormente alla trasmissione dell’elemento attraverso iniziative di promozione della Sacra presso gli istituti di istruzione del territorio comunale; i Piani dell’Offerta Formativa degli istituti locali contengono diretto riferimento alle attività preparatorie della Sacra, e gli studenti sono coinvolti attivamente nella produzione di elaborati e nella partecipazione a progetti aventi per tema la Sacra Giubilare.
Un elemento centrale, che garantisce la trasmissione delle pratiche legate alla Sacra, è rappresentato dalla sua dimensione religiosa, attorno alla quale ruota tutto il contesto celebrativo; la cura della trasmissione dell’elemento è, in questo caso, demandata alla parrocchia di San Martino e alla diocesi di Fermo. I figuranti che interpretano i ruoli principali spesso mantengono, nella vita sociale, l’appellativo che li ricollega al loro ruolo nella Sacra; così, ad esempio, le persone incontrate riferiscono che il figurante che interpreta il pontefice viene riconosciuto spesso come “il papa”, e che sia solito organizzare momenti di socialità assieme al nucleo storico dei suoi “cardinali”.
Discorso differente meritano le arti sceniche e musicali e le discipline marziali che trovano spazio all’interno del corteo storico: in tutti questi casi, necessariamente, l’apprendimento segue un percorso preordinato, legato all’acquisizione progressiva delle abilità; in generale questi gruppi specializzati chiamati a partecipare alla Sacra provengono da altri centri della regione, più o meno vicini al territorio comunale, e sono legati ad altre rievocazioni storiche.
Metodo Ricerca
La scheda è stata redatta attraverso una prima ricognizione delle fonti bibliografiche e della sitografia sull’argomento, preliminare alla conoscenza del contesto e della manifestazione; successivamente sono state realizzate delle interviste con gli organizzatori dell’evento, anzitutto il sindaco di Grottammare, dott. Enrico Piergallini, la responsabile dell’Area II – Cultura, Turismo e Sport del Comune di Grottammare, dott.ssa Tiziana Quinzi, e un collaboratore amministrativo dello stesso ufficio, dott. Michele Rosati, da sempre attivo nella Sacra; questa intervista è stata registrata ed è fornita tra i materiali allegati (file audio e trascrizione).
Sono stati poi ascoltati alcuni partecipanti al corteo storico della Sacra, tra cui alcune associazioni che ne curano i quadri scenici; queste interviste sono state condotte telefonicamente e non sono state registrate. Si è poi provveduto alla consultazione dei filmati della Sacra e di materiale aggiuntivo fornito dal Comune di Grottammare, tra cui opuscoli promozionali, due DVD realizzati per le edizioni del 2007 e 2012 dall’Assessorato alla cultura e turismo (Le notti della sacra, Grottammare 2007; I giorni della Sacra, Grottammare 2012), e il volume di Lillo Olivieri, La sacra di Grottammare. La storia, le questioni, la tradizione, Comune di Grottammare, Assessorato alla cultura e turismo, 2007.
Non è stato possibile seguire e documentare l’evento perché la scheda è stata redatta nel 2022 e la prossima edizione della Sacra è prevista per il 2029; il materiale fotografico allegato è stato dunque fornito dal Comune di Grottammare.
Organizzatori
Enrico Piergallini (sindaco di Grottammare)
Tiziana Quinzi (responsabile dell'Area II, Cultura, Turismo e Sport - Comune di Grottammare e organizzatrice)
Michele Rosati (collaboratore amministrativo Area II, Cultura, Turismo e Sport - Comune di Grottammare e organizzatore)
Associazione Presepe Vivente Grottammare
L’Associazione Presepe Vivente di Grottammare dal 2004 cura la realizzazione del Presepe Vivente di Grottammare, una manifestazione molto sentita e partecipata dalla comunità grottammarese, dal forte carattere rievocativo. La manifestazione si compone di circa 250 figuranti in abito storico, e si svolge il 26 dicembre, il primo e il 6 gennaio. Per l’occasione nelle grotte del centro storico vengono allestite botteghe artigiane in cui i visitatori possono assistere alla realizzazione di manufatti della tradizione del territorio.
La manifestazione ogni anno registra una grande presenza di pubblico nella cittadina adriatica. Nel 2011 l’associazione si è occupata dell’allestimento della barca utilizzata sia durante la Sacra, per la scena dello sbarco del papa, sia durante la rievocazione annuale dello sbarco. L’associazione è presieduta da Fabrizio Rosati.
Gruppo Storico Cuprense GSC Artocria
Il Gruppo Storico Cuprense Artocria è attivo dal 2011 come associazione informale, e si è costituito in Associazione culturale nel 2013, allo scopo di valorizzare il patrimonio storico e il parco archeologico cittadino di Cupra Marittima (AP), sede dell’associazione. Il gruppo è specializzato in rievocazioni storiche della Roma antica; in particolar modo, si occupa dell’organizzazione della rievocazione Artocria, che dal 2013 al 2019 si è tenuta annualmente a Cupra Marittima; la manifestazione è stata sospesa a causa dell’emergenza Covid e, per mancanza di finanziamenti, non è stata ripristinata. Il Gruppo ha curato nel 2018 il primo quadro scenico della Sacra Giubilare.
GAMS - Gruppo Alfieri e Musici Storici di Servigliano
Il GAMS di Servigliano (FM) è attivo dal 1989 come gruppo informale, e si è costituito nei primi anni Novanta come associazione culturale. Il gruppo riunisce sbandieratori e tamburini, ed è caratterizzato dalla realizzazione spettacoli narrativi attraverso il “teatro della bandiera” e le coreografie con il tamburo. Ha curato vari spettacoli nel corso degli anni (nel 2022 sta presentando nelle piazze e nei teatri italiani uno spettacolo ispirato alla Commedia dantesca, Comedìa). Dal 2007 partecipa alla Sacra Giubilare, sia nelle edizioni a cadenza variabile sia nell’edizione annuale dello sbarco del papa. L’associazione è presieduta da Luca Mercuri.
Errabundi Musici
Errabundi Musici è un “ensemble di musica antica, rinascimentale, pastorale e celtica” della provincia di Fermo (Montegiorgio), formato da quattro musicisti, attivo dal 2001 in numerose manifestazioni a carattere rievocativo legate al Medioevo e al Rinascimento. L’ensemble è specializzato nella pratica dei seguenti strumenti, legati sia alla storia della musica antica dell’Occidente sia alla tradizione celtica e pastorale: flauti rinascimentali, bombarda, piffero, strumenti a fiato della tradizione celtica (Tin e Low Whistles), piva, cornamusa (Great Highland Bagpipe e Scottish Small Pipe), percussioni (tamburo rinascimentale, cembalo, Bodhran, Davul), cordofoni (Cittern). Il gruppo partecipa attivamente alla Sacra Giubilare.
Compagnia dei Morlacchi - Associazione culturale “Orme del tempo”
La Compagnia dei Morlacchi è un progetto rievocativo dell’associazione culturale “Orme del tempo”, attiva dal 2008 a Fermo. La Compagnia è specializzata in arti marziali medievali e, nello specifico, nella scherma medievale. Partecipa attivamente alla Sacra Giubilare e ha il compito di accompagnare il corteo dell’araldo e scortare il Rosso Stendardo anche in occasione della Fiera di San Martino, che ha cadenza annuale.
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