La rievocazione storica
La prima rievocazione della Battaglia di Marengo fu voluta dallo stesso Napoleone che, cinque anni dopo la vittoria sugli Austriaci, il 14 giugno 1800, tornò nella pianura alessandrina per autocelebrarsi, indossando la stessa uniforme della battaglia. La rievocazione si tiene nel secondo weekend di giugno tra la villa napoleonica Delavo, sede del Marengo Museum, il suo Parco e i terreni che circondano il complesso e prevede la partecipazione di gruppi storici provenienti da varie parti d’Europa: nelle prime edizioni erano presenti il Primo Battaglione Italiano, lo squadrone dei Granatieri, gli Ulani di Mosca, i Granatieri di Friburgo, gli Ussari De La Salle; nelle edizioni più recenti l’Armée d’Italie (Stato Maggiore), la 59ème Demi-Brigade d’Infant de Ligne di Marengo, i Granatieri austriaci 26° Reggimento Fanteria, il I Jaeger Vienna, il Gruppo Storico Montichiari, i bersaglieri bresciani, il 4ème Régiment d’Artillerie.
La prima fase della rievocazione prevede l’allestimento degli accampamenti e dimostrazioni di addestramento alla battaglia. Associazioni di figuranti (recentemente l’associazione storico-culturale Amaltea) ripropongono le ambientazioni dell’accampamento e dei civili al seguito dell’esercito per far rivivere l’atmosfera delle ore antecedenti la battaglia. All’interno del Parco, vari enti di promozione locale cucinano il pollo alla Marengo e la polenta di Marengo, un dolce a base di farina gialla, mandorle e uva sultanina: piatti creati da Dunand, il cuoco di Napoleone, che utilizzò i pochi ingredienti trovati in zona. Il Marengo Museum, dedicato alla Battaglia, è aperto ai visitatori.
Gli intrattenimenti del sabato introducono nell’atmosfera delle retrovie: musiche francesi, rancio per tutti, con vivandiere che distribuiscono i pasti e figuranti che trasportano tutto il necessario per le truppe. La sera del sabato viene rievocata la “petite bataille”: lo scontro che anticipò la battaglia del 14 giugno. Tutti i partecipanti, nelle divise d’epoca, ricostruiscono le manovre militari muniti delle armi in uso nel 1800. La domenica mattina è dedicata alle commemorazioni: alla colonna monumentale con l’Aquila di Marengo e successivamente al monumento di Napoleone (unico che lo celebra con il titolo di Primo Console), all’ossario dei 14.000 caduti in battaglia e al Generale Louis-Charles Desaix de Veygout, che ebbe nella vicenda un ruolo centrale. Esaurito il cerimoniale, nel pomeriggio prende il via la ricostruzione della battaglia cruciale. Lo scontro avvenne nei pressi della Bormida, non lontano da Spinetta Marengo: i francesi sembravano destinati alla sconfitta e pronti alla resa, ma giunse la notizia che truppe fresche stavano arrivando con il generale Desaix (che sarebbe morto nella stessa battaglia, ad appena 32 anni). Napoleone pronunciò allora la storica frase: “Abbiamo perso una battaglia, ma sono le quattro del pomeriggio, abbiamo tempo per vincerne altre”. La ricostruzione è impostata in maniera molto fedele alle tecniche adottate da Austriaci e Francesi, con l’utilizzo degli armamenti d’epoca, ma il personaggio di Napoleone non compare mai.
Protagonisti
ASM Costruire insieme (promotore dell’evento)
Stato Maggiore Napoleonico Dipartimento della Dora (rievocatore)
Localizzazione
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