La rievocazione storica
La rievocazione nasce con l’intento di raccontare le vicende delle comunità alpine nel XVII secolo attraverso una modalità partecipativa della popolazione e con l’organizzazione di un circuito di mercatini. L’origine della rievocazione prende spunto dalla costruzione del campanile del paese di Nadro, frazione di Ceto, che riporta la data 1611, per cui nel 2011 si sono celebrati i 400 anni. L’occasione di ricordare questo evento è stata stimolo per raccontare al pubblico le vicende della società del periodo, a partire dal contesto politico – a quel tempo l’area della Lombardia orientale era soggetta alla Repubblica di Venezia – fino a quello sociale.
La rievocazione è ripartita in due giornate, dal pomeriggio del sabato alla sera della domenica. In questo periodo il centro storico dell’abitato viene interdetto al traffico veicolare e sono posizionate lungo le vie, nelle cantine messe a disposizione dagli abitanti, degli espositori (“mercatini”). L’associazione si premura di contattare i proprietari e abbinare gli espositori. Inoltre, predispone uno o due punti ristoro, dove sono serviti alcuni piatti a tema (es. le “Bavette della Vicinia”, “Trippa degli originari” o la “Tagliata del Camparo”). Per la prima edizione (2011) l’associazione si è avvalsa esclusivamente di volontari locali, che hanno realizzato il vestiario traendo ispirazione dall’iconografia del periodo (principalmente ex voto locali). A partire della seconda edizione la rievocazione si è avvalsa anche della partecipazione dei rievocatori professionisti di Palmanova, tra i più noti gruppi di rievocazione seicentesca italiana, che hanno affiancato l’associazione nell’animazione delle giornate a tema seicentesco. Con il crescere della manifestazione negli ultimi anni sono stati coinvolti altri gruppi seicenteschi, tra cui la Confraternita del Leone di Brescia.
Questi rievocatori hanno allestivano un accampamento militare a scopo didattico e informativo. A partire dal sabato, la rievocazione si è strutturata in questo modo: 1) Mattino: attività didattica con le scuole locali sui costumi e le usanze del Seicento; 2) ore 14.00/15.00 Inaugurazione della manifestazione; 3) Spettacolo con animazione (es. combattimento tra locali e forestieri ad opera dei rievocatori di Palmanova); 4) ore 17.00 lancio dei palloncini con le letterine di Santa Lucia (tradizione locale legata alla figura della santa che porta i doni ai bambini nella notte del 12 dicembre); 5) 18.00 Apertura spazi per la cena; 5) 20.00 illuminazione e musica per le vie del paese. L’intera giornata della domenica, invece, ha previsto: 1) 10.00 messa latina con rito tridentino (tipo di messa con valore di reale celebrazione, per la quale si è richiesto il permesso alla diocesi di Brescia); 2) 14.00 Giochi tra originari e forestieri 3) rievocazione della convocazione della vicinia e rappresentazione teatrale che narra un evento storico accaduto a Nadro (es. un anno si è evocato il periodo della peste con l’entrata in paese di un forestiero che doveva mostrare la cosiddetta “fede di sanità” e la processione per il paese per richiedere protezione da parte dei santi). Se non si riesce a reperire fonti storiche di Nadro legate all’anno scelto, si rievocavano temi storici più generali e comuni al Seicento.
Protagonisti
Proloco di Nadro (ente promotore dell’evento, ideatore dell'evento, organizzatore dell'evento)
Localizzazione
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